http://www.governo.it/GovernoInforma...to/indulto.pdf
Pagina 32 del documento linkato
![]()
ciao belli
prima di tutto ti ringrazio nel darmi la possibilità di interagire con te,e aprire in maniera rispettosa spazi di comunicazione
io credo che sia molto importante capire,perchè l'Italia ormai,si sta avviando bene nella corsa al sicuratismo razzista.
la risposta non è facile,può essere anche impossibile,perchè accanto a processi che seguono schemi prefissati(legati alla logica del mwercato del lavoro)ci sono anche altri fenomeni
Paure,angoscescatenamento del sentimento di insicurezza,demonizzazione di nemici reali o inventati,leggende metropolitane.tutto ciò viene enfatizzato in periodi di crisi
si fa passare le voci del senso comune più forcaiolo,come sentimento dei cittadini
La c.d domanda di sicurezza dei cittadini,è solo un'aspirazione a un ordine sociale svizzero,dove si pretende la persecuzione totale degli indesiderabili
Prendi Bologna:in questi giorni i giornali locali,snocciolano dati su dati,titoloni e raffronti con altre città.Confronti che sono assolutamente falsanti.
A Bologna i furti delle biciclette sono denuciati molto di più alle questure che a Milano.
Qusti e altri reati minori sembrano costrituire la stragrande maggioranza delle denunce per furto
Alla attitudine di denuncia dei cittadini,e ci sono molti ormai che si sentono appassionati ad essere più polizia della polizia,corrisponde una prassi della polizia che o subisce o cavalca le rivendicazioni securitarie
se si guarda bene a queste benedette,famose,statistiche, ci sono sopratutto gli altri delitti:cioè di gravità irrisoria o inesistente:graffiti sui muri,schiamazzi notturni,ubriachezza,indecenza
i cittadini che rivendicano un ordine sociale perbenista attraverso la criminalizzazione di chi non corrisponde al profilo perfetto,sono poi gli stessi che sfruttano i criminalizzabili,affittando in nero gli scantinati,allungano le mani sulle ragazze in cerca di lavoro,se ne fregano dell'inquinamento e dei reati ecologici,eccetere,eccetera.
in seguito cercherò di risponderti sulla linearità causa -effetto,e un discorso un po lungo,non so se sia opportuno ,perchè la concisione potrebbe far perdere passaggi importanti.Vedrò ....![]()
ciao belli
prima di tutto ti ringrazio nel darmi la possibilità di interagire con te,e aprire in maniera rispettosa spazi di comunicazione
io credo che sia molto importante capire,perchè l'Italia ormai,si sta avviando bene nella corsa al sicuratismo razzista.
la risposta non è facile,può essere anche impossibile,perchè accanto a processi che seguono schemi prefissati(legati alla logica del mwercato del lavoro)ci sono anche altri fenomeni
Paure,angoscescatenamento del sentimento di insicurezza,demonizzazione di nemici reali o inventati,leggende metropolitane.tutto ciò viene enfatizzato in periodi di crisi
si fa passare le voci del senso comune più forcaiolo,come sentimento dei cittadini
La c.d domanda di sicurezza dei cittadini,è solo un'aspirazione a un ordine sociale svizzero,dove si pretende la persecuzione totale degli indesiderabili
Prendi Bologna:in questi giorni i giornali locali,snocciolano dati su dati,titoloni e raffronti con altre città.Confronti che sono assolutamente falsanti.
A Bologna i furti delle biciclette sono denuciati molto di più alle questure che a Milano.
Qusti e altri reati minori sembrano costrituire la stragrande maggioranza delle denunce per furto
Alla attitudine di denuncia dei cittadini,e ci sono molti ormai che si sentono appassionati ad essere più polizia della polizia,corrisponde una prassi della polizia che o subisce o cavalca le rivendicazioni securitarie
se si guarda bene a queste benedette,famose,statistiche, ci sono sopratutto gli altri delitti:cioè di gravità irrisoria o inesistente:graffiti sui muri,schiamazzi notturni,ubriachezza,indecenza
i cittadini che rivendicano un ordine sociale perbenista attraverso la criminalizzazione di chi non corrisponde al profilo perfetto,sono poi gli stessi che sfruttano i criminalizzabili,affittando in nero gli scantinati,allungano le mani sulle ragazze in cerca di lavoro,se ne fregano dell'inquinamento e dei reati ecologici,eccetere,eccetera.
in seguito cercherò di risponderti sulla linearità causa -effetto,e un discorso un po lungo,non so se sia opportuno ,perchè la concisione potrebbe far perdere passaggi importanti.Vedrò ....![]()
l'ultima parte del tuo intervento introduce un argomento interessante,che non trova pero' spazio sui giornali,sfruttamento,evasione fiscale,molestie sessuali sono reati?
non porto testimonianza dirette,perche' sarebbe superfluo,ma il mio la lavoro(tranviere)mi permette bene di capire e osservare,quello che accade nella societa'-
allora,Belli.Ci provo
sterminatati sono gli studi,ti elenco quelli deterninisti(trovata la causa,corrisponde l'effetto9
1)aspetti fisici,bioantropologici e genetici
2)aspetti psicopatologici e psichiatrici
3)caratteristiche differenziali di ordine psicologico
4)condizioni sociali
5)condizioni familiari
6)sottoculture di appartenenza
7)configurazioni multifattoriali o interfattorili
bene,io parto da un presupposto:la società è complessa,e si va sempre più complessificando,per cui c'è il bisogno di nuovi paradigmi,per cui bisogna restituire complessità e specificità ad un oggetto(l'azione deviante)che si vuole a tutti i costi forzosamente(e per me inutilmente) ridurre a unità
Nel mio lavoro ho imparato a occuparmi delle interazioni e dei processi comunicativi fra i soggetti che producono devianza(che sono in relazione con famiglia,amici,lavoro,vicinato ecc..e che aloro volta sono in relazione )e quelli che producono interventi e controlli social( servizi,operatori,istituzioni che a loro volta sono in relazione)
tutte queste dimensioni interattive svolgono e organizzano particolari funzioni comunicative,manifeste e latenti,nascoste e chiare,
ecco la prima semplificazione:la devianza è una delle potenzialità,delle possibilità di comunicazione degli esseri umani,sopratutto per adolescenti,giovani e marginali.
Ma anche il controllo sociale(anche il mio lavoro lo è) è una forma di comunicazione,e parte di questa comunicazione ritorna al soggetto deviante attraverso un processo circolare:
il soggetto ha provato a mandare dei messaggi (posso dirti abnche di quale tipo) e ,riceve ,a sua volta,da parte del controllo sociale,dei messaggi che riguardano la sua azione,messaggi che riguadano lui e il significato sociale di se stesso.
Scelgo quindi come unità d7analisi delle azioni devianti,criminali,l'azione come sistema comunicativo.,la scelta di ciò,elimina,per ora ,l'idea che ci possano essere delle ipotesi causali specifiche.:
condizioni di partenza assai diverse possono portare a esiti comportamentali simili ed esiti comportamentali diversi possono avere condizioni di partenza simili
Cioè,con questo approccio,io ipotizzo che che l'azione umana sia un processo,il cui esito è un qualcosa che il soggetto costruisce nelle sue interazioni durante il processo stesso.Si tratta di vedere come ciò diventa possibile.
Solo con questa prospettiva teorica,che ti ho detto per grandi lineeì,nel mio lavoro ,riesco ad evitare facili,ma rischiose generalizzazioni
Cerco di sintetizzare,ma avrei tanto altro da dire:la devianza è una sorta di percorso,un processo,piuttosto che l'effetto o prodotto di fattori antecedenti o cause antecedenti,ed ha carattere attivo,costruttivo.
allora,Belli.Ci provo
sterminatati sono gli studi,ti elenco quelli deterninisti(trovata la causa,corrisponde l'effetto9
1)aspetti fisici,bioantropologici e genetici
2)aspetti psicopatologici e psichiatrici
3)caratteristiche differenziali di ordine psicologico
4)condizioni sociali
5)condizioni familiari
6)sottoculture di appartenenza
7)configurazioni multifattoriali o interfattorili
bene,io parto da un presupposto:la società è complessa,e si va sempre più complessificando,per cui c'è il bisogno di nuovi paradigmi,per cui bisogna restituire complessità e specificità ad un oggetto(l'azione deviante)che si vuole a tutti i costi forzosamente(e per me inutilmente) ridurre a unità
Nel mio lavoro ho imparato a occuparmi delle interazioni e dei processi comunicativi fra i soggetti che producono devianza(che sono in relazione con famiglia,amici,lavoro,vicinato ecc..e che aloro volta sono in relazione )e quelli che producono interventi e controlli social( servizi,operatori,istituzioni che a loro volta sono in relazione)
tutte queste dimensioni interattive svolgono e organizzano particolari funzioni comunicative,manifeste e latenti,nascoste e chiare,
ecco la prima semplificazione:la devianza è una delle potenzialità,delle possibilità di comunicazione degli esseri umani,sopratutto per adolescenti,giovani e marginali.
Ma anche il controllo sociale(anche il mio lavoro lo è) è una forma di comunicazione,e parte di questa comunicazione ritorna al soggetto deviante attraverso un processo circolare:
il soggetto ha provato a mandare dei messaggi (posso dirti abnche di quale tipo) e ,riceve ,a sua volta,da parte del controllo sociale,dei messaggi che riguardano la sua azione,messaggi che riguadano lui e il significato sociale di se stesso.
Scelgo quindi come unità d7analisi delle azioni devianti,criminali,l'azione come sistema comunicativo.,la scelta di ciò,elimina,per ora ,l'idea che ci possano essere delle ipotesi causali specifiche.:
condizioni di partenza assai diverse possono portare a esiti comportamentali simili ed esiti comportamentali diversi possono avere condizioni di partenza simili
Cioè,con questo approccio,io ipotizzo che che l'azione umana sia un processo,il cui esito è un qualcosa che il soggetto costruisce nelle sue interazioni durante il processo stesso.Si tratta di vedere come ciò diventa possibile.
Solo con questa prospettiva teorica,che ti ho detto per grandi lineeì,nel mio lavoro ,riesco ad evitare facili,ma rischiose generalizzazioni
Cerco di sintetizzare,ma avrei tanto altro da dire:la devianza è una sorta di percorso,un processo,piuttosto che l'effetto o prodotto di fattori antecedenti o cause antecedenti,ed ha carattere attivo,costruttivo.
mano, va tutto bene, anzi che dico, benissimo...
2007-11-09 11:22
Arrestato per traffico di esseri umani
In carcere romeno gia' condannato a 15 anni
(ANSA) - ROMA, 9 NOV - Arrestato dai carabinieri a Roma un romeno di 38 anni ricercato dal maggio 2007 per traffico di esseri umani. L'uomo era ricercato dal Tribunale di Iasi (Romania) perche' condannato a 15 anni di reclusione. Solo alcuni giorni fa, un'altra cittadina romena di 39 anni, in Italia come badante, era finita in manette sempre per un mandato di cattura internazionale, condannata per la medesima pena e per gli stessi anni di reclusione.
2007-11-09 10:09
Carte clonate: polizia postale, in carcere 18 persone
Scoperta organizzazione formata da rumeni e italiani
(ANSA) - ROMA, 9 NOV - La polizia postale ha eseguito 18 ordinanze di custodia cautelare per clonazione e utilizzo fraudolento di carte di credito. L'operazione ha riguardato pregiudicati ed incensurati rumeni ed italiani, tutti denunciati anche per associazione per delinquere. I rumeni sono accusati di essere gli organizzatori e i promotori del gruppo. Gli italiani, soprattutto esercenti di attivita' commerciali, mettevano a disposizione i propri terminali POS per utilizzare le carte clonate.
2007-11-09 09:06
Venti chili di cocaina nei reggiseni, arrestate 2 nigeriane
Guardia di Finanza in azione all'aeroporto di Fiumicino
(ANSA) - ROMA, 9 NOV - Due nigeriane sono state arrestate dalla Guardia di Finanza all'aeroporto di Fiumicino: nascondevano nei reggiseni 20 Kg di cocaina. Le due donne, di 42 e 49 anni, che erano state notate a causa della loro singolare andatura, sotto gli abbondanti vestiti indossavano busti e reggiseni in cui trasportavano 10 kg ciascuna di cocaina purissima. Dalla droga sequestrata sarebbero stati ricavati 100 kg. di cocaina da strada, per un valore di mercato pari a 25 milioni di euro.
"I romanisti non servono a ricordarci che esistono, lo sappiamo già.....servono a ricordarci che non bisogna essere come loro!" [Roberto Benigni] https://www.youtube.com/watch?v=qZFE...embedded#at=25
ne vorrei dire un'altra, se mi è permesso... nonostante l'inquadramento che ho ottenuto quì dentro...
il fatto che m'interessa è che più gente entra, più, insieme a loro, entrano delinquenti che prima non c'erano... ci sono quelli nostrani, ok... ma sarebbero pur sempre di meno in totale se non ci fosse immigrazione, o se ci fosse una selezione di chi entra... quindi: controlliamo l'entrata di immigrati... CONTROLLIAMO, NON BLOCCHIAMO: non facciamo entrare chi non ha lavoro... (so che ora mi ucciderete, ma lo ripeto) magari spianiamo le porte a chi ce l'ha, o quantomeno mostra di avere un minimo di buone intenzioni di trovarlo... ma non facciamo entrare chi mostra chiari atteggiamenti di incuranza verso la propria sistemazione... ca*** ma io li vedo tanti che se ne stanno al bar a fare una cippa tutto il giorno, danno noia alle donne, toccano le macchine... e parlano slavo, quindi nn sono italiani: io mi chiedo semplicemente perchè ANCHE quelli hanno diritto a stare lì, mentre magari un altro immigrato si ammazza di lavoro... e poi magari lo corcano di botte durante un raid per colpa di quell'altro che è un mascalzone, che ha gettato fango sulla fama degli immigrati...
per rispetto anche dei nostri emigranti in America che si sono fatti un culo tanto in miniera... (altri hanno portato la mafia è vero, ma prendiamo esempio da chi si è fatto un mazzo tanto, perchè ce ne sono stati)...
Ultima modifica di meteopalio; 09/11/2007 alle 20:23
Ti faccio una domanda facile facile.
Sono disposto, in questo contesto, a far persino finta che in America i mafiosi non ci siano andati.
Secondo te tutti gli italiani che sono emigrati avevano già un regolare contratto di lavoro prima di emigrare?
Con il tuo sistema come avrebbero potuto fare a "farsi il mazzo" e, di conseguenza, una posizione oltre oceano?
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
L'Italia non era un popolo nomade. I rom sono nomadi. Sfruttano i bambini e i ragazzi per procacciarsi soldi con lavori umilianti, elemosine e frugando nell'immondizia. L'altro giorno c'era una signora rom penso con due figli...un ragazzo che avrà avuto 16-17 anni e una bambina con un pelouche che avrà avuto 11 anni al massimo e aveva un pelouche in mano. Il ragazzo (con orecchini e faccia brutta da paura) tirava i capelli alla ragazzina e le metteva le mani in mezzo alle gambe, tutto questo di fronte alla "madre?" che non diceva nulla che non diceva nulla. è una cultura barbara a mio giudizio, c'è poco da fare.
http://golfodigaeta.altervista.org/
Webcam Formia su http://www.meteoliri.it/#!prettyPhoto/10/
Stazione meteo http://www.wunderground.com/weathers...p?ID=ILAZIOFO2
Segnalibri