Sono d'accordo che sia l'ipotesi peggiore possibile ma è stata valutata come coerente dai modelli di simulazione in caso di emissioni incontrollate.
Salvo che voi ne sappiate di più dei fisici, è lo scenario a cui andremmo incontro continuando a emettere con questo rateo.
Una cosa non è falsa solo perché non piace.
Se no, abbiate pazienza, formulate un nuovo modello e cercate di farvi pubblicare. Non so cosa dire di più
Bisogna anche dire che la divulgazione scientifica è una cosa molto complicata.Spesso menti brillanti non hanno quest'attitudine.
Sono un gran fan di Lorenzo Pinna e in un'intervista a La Stampa di una decina d'anni fa ha affermato di aver conosciuto più grandi scienziati che grandi divulgatori di scienza.
Non ho mica capito, quel grafico ha alcune leggere differenze non so dovute a cosa ma mostra lo stesso concetto, le temperature aumentano in modo lineare in funzione delle emissioni cumulate non importa quale scenario si segue almeno fino a che non si raggiunge il picco di temperature, le differenze tra i vari scenari al 2020 sono ancora contenute e le emissioni sono in linea con il range delle proiezioni ipcc; l'rcp 8.5 è utile che ci sia ad es. fornisce un elevato rapporto segnale/rumore per studiare molti fenomeni basta solo non definirlo business as usual visto che richiederebbe parecchio impegno (e forti feedback nel ciclo del carbonio) raggiungere quei valori ma lo stesso si può dire degli scenari che limitano il riscaldamento a 1.5°.
La tecnocrazia della scienza è negativa. Sullo stesso covid ci sono lati decisamente oscuri sul rapporto tra governo e comitato scientifico. Io stesso mi definisco tutto meno che un burioniano.
Però con il clima non è la stessa cosa. Ci sono delle evidenze troppo schiaccianti sul fatto che stiamo entrando in un territorio sconosciuto foriero di problematiche (e forse ci siamo già dentro più di quanto crediamo). Solo che a differenza del covid (il cui legame coi cambiamenti climatici peraltro è tutto meno che campato per aria) questa è un'emergenza subdola, non immediatamente percepibile se non a lungo termine quando però è tardi.
Con questo cosa voglio dire? Che da domani dobbiamo rinunciare completamente al carbonfossile? Ma assolutamente no
Che le industrie di pannelli solari siano immacolate? Ma di nuovo no.
Voglio dire un'altra cosa. Che occorre investire forze umane, culturali, materiali per non dover rinunciare al nostro benessere. Il fatto è che continuando a buttare via le nostre risorse andremmo in contro a un mondo dove non ce ne sarà per tutti e dovremo, volenti o nolenti, attuare importanti rinunce. Proprio perché sono i limiti fisici del pianeta a imporcele.
La trasformazione verso un'economia sostenibile deve naturalmente non essere di natura traumatica ma nascere da una presa di coscienza di un problema enorme e da strategie comuni che vanno oltre le dinamiche sovraniste ed egocentriche. Che siano progressive, va benissimo, che siano mirate,ma che ci siano.
Io in un mondo in cui tre miliardi di persone dovranno spostarsi dalle coste per l'aumento del livello dei mari, dove la fusione dei ghiacciai metterà in ginocchio l'economia e la disponibilità di acqua di molte zone (Pianura Padana compresa), dove le risorse non basteranno a vivere nel comfort...ecco non ci voglio proprio vivere.
Quando si tratterà di mettere la x su una scheda elettorale voterete chi si pone questi problemi, chi è propositivo o chi li nega perché non esistono, o pensa che si risolvano da soli?
Vi sembra un punto di vista estremistico o semplicemente di buon senso? Senza scomodare naturalmente la dittatura della scienza che è ben altra cosa e potremmo trovarcela da un giorno all'altro per motivi extraclimatici (non sul clima ma sulla libertà personale, vedi mondo post pandemia). La scienza non è santa...ha i suoi lati oscuri. Sta al buon senso distinguere quella seria da quella incancrenita.
Le mie opinioni non vogliono mettere in discussione nessuno in quanto essere pensante, ma solo sollevare la questione sotto un aspetto che personalmente ritengo corretto
Ultima modifica di Alfredo89; 09/06/2020 alle 15:34
Comunque la discussione si è fatta molto interessante,dopo mesi(ma forse anche anni) in cui non c'erano stati grossi spunti in questo thread e ci si limitava a riportare i dati
Non continuando ad emettere con questo rateo, ma con un aumento esponenziale delle emissioni che non ha motivo di esistere dal punto di vista economico e infatti non è stato raggiunto. Ci sono limiti alle risorse di combustibili fossili estraibili in maniera economicamente vantaggiosa, il carbone è ormai in declino da diversi anni e aumentare la produzione di petrolio è possibile solo con costi molto elevati. Quindi per raggiungere quello scenario si dovrebbe invertire il trend degli ultimi anni e andare a triplicare la produzione di carbone globale nei prossimi decenni. Più che uno scenario "business as usual" sarebbe un "inquiniamo più possibile anche se è economicamente controproducente".
Quindi visto che l'aumento misurato delle temperature è coerente con la parte bassa dell'intervallo di confidenza IPCC e che le emissioni sono su una traiettoria molto diversa quello scenario poggia sul nulla. Il fatto che possa uscire da quei modelli di simulazione non implica che sia fisicamente possibile, dipende tutto dalle assunzioni sottostanti e i dati empirici dicono che quelle assunzioni sono sbagliate.
L'RCP è utile come scenario estremo, ma è irrealistico. Le differenze non sono affatto contenute: nel tuo grafico le emissioni viste per il 2020 si vedevano nel 2010 circa 6 anni fa. C'è uno shift di 10 anni che significa che abbiamo guadagnato 10 anni, o in alternativa che anche senza fare molto si stanno aumentando le emissioni meno ripidamente di quanto si prospettasse. Il che è un bene (e non significa che non bisogna fare nulla, sia chiaro!).
Puoi affidarti al range della proiezione, ma se è per questo io sono un mago visto che un bambino preso a caso crescerà fino a raggiungere un'altezza da adulto tra 1,50 m e 1,90m, e in ogni caso ci azzecco
Non metto in dubbio la relazione lineare (fisicamente dimostrata), discutevo solo circa le conclusioni di quella relazione.
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