
Originariamente Scritto da
Alfredo89
La tecnocrazia della scienza è negativa. Sullo stesso covid ci sono lati decisamente oscuri sul rapporto tra governo e comitato scientifico. Io stesso mi definisco tutto meno che un burioniano.
Però con il clima non è la stessa cosa. Ci sono delle evidenze troppo schiaccianti sul fatto che stiamo entrando in un territorio sconosciuto foriero di problematiche (e forse ci siamo già dentro più di quanto crediamo). Solo che a differenza del covid (il cui legame coi cambiamenti climatici peraltro è tutto meno che campato per aria) questa è un'emergenza subdola, non immediatamente percepibile se non a lungo termine quando però è tardi.
Con questo cosa voglio dire? Che da domani dobbiamo rinunciare completamente al carbonfossile? Ma assolutamente no
Che le industrie di pannelli solari siano immacolate? Ma di nuovo no.
Voglio dire un'altra cosa. Che occorre investire forze umane, culturali, materiali per non dover rinunciare al nostro benessere. Il fatto è che continuando a buttare via le nostre risorse andremmo in contro a un mondo dove non ce ne sarà per tutti e dovremo, volenti o nolenti, attuare importanti rinunce. Proprio perché sono i limiti fisici del pianeta a imporcele.
La trasformazione verso un'economia sostenibile deve naturalmente non essere di natura traumatica ma nascere da una presa di coscienza di un problema enorme e da strategie comuni che vanno oltre le dinamiche sovraniste ed egocentriche. Che siano progressive, va benissimo, che siano mirate,ma che ci siano.
Io in un mondo in cui tre miliardi di persone dovranno spostarsi dalle coste per l'aumento del livello dei mari, dove la fusione dei ghiacciai metterà in ginocchio l'economia e la disponibilità di acqua di molte zone (Pianura Padana compresa), dove le risorse non basteranno a vivere nel comfort...ecco non ci voglio proprio vivere.
Quando si tratterà di mettere la x su una scheda elettorale voterete chi si pone questi problemi, chi è propositivo o chi
li nega perché non esistono, o pensa che si risolvano da soli?
Vi sembra un punto di vista estremistico o semplicemente di buon senso? Senza scomodare naturalmente la dittatura della scienza che è ben altra cosa e potremmo trovarcela da un giorno all'altro per motivi extraclimatici (non sul clima ma sulla libertà personale, vedi mondo post pandemia). La scienza non è santa...ha i suoi lati oscuri. Sta al buon senso distinguere quella seria da quella incancrenita.
Le mie opinioni non vogliono mettere in discussione nessuno in quanto essere pensante, ma solo sollevare la questione sotto un aspetto che personalmente ritengo corretto
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