certo, ma la vite è molto più resistente al freddo, infatti sulle alpi in versanti riparati (es. dx orografica Adda in valtellina) arriva sugli 800-900 m... negli stessi versanti l'olivo non fruttifica neanche a quote inferiori...
l'olivo ha però il vantaggio di fiorire tardi (a cavallo tra maggio e giugno) e quindi risente meno dei freddi tardivi, però ha bisogno di caldo tardivo per maturare i frutti (fino a ottobre compreso), e lì perde tutto il vantaggio...
morale: olivi su garda, iseo, colli veronesi e triestino, viti quasi ovunque al nord sotto i 500-600 m, tranne basse pianure e altre piccole zone con microclimi particolari...
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Ciao!
Scusa il ritardo, a volte lavoro pomeriggio e sera....
Quindi San Miniato di cui parli è quella in provincia di Arezzo o di Pisa? ce ne sono tanti.......poi a che altezza si trova?
Comunque ti ho fatto il calcolo dei dati climatici nel file excel......guarda......
Se sono 105-110 mm in gennaio non arriviamo al triplo dei 45-60 mm di luglio.....
Potresti pero' vedere anche dicembre e febbraio
e in quelli estivi giugno e agosto.
L"importante è trovare un mese invernale col triplo di pioggia del mese estivo piu' secco.....
prova......
Ma figurati, sono io il rompiscatole!
In provincia di Pisa a 150 m slm.
Grazie di nuovo: in effetti è piuttosto noto che è una città relativamente calda e secca, secondo alcuni a causa di un effetto favonico causato dall'aria del mare del mare che passa attraverso il Monte Pisano; gli effetti di questa "isola di calore" in mezzo alla Toscana si fanno sentire fino a Empoli e Montelupo Fiorentino, anche se si tratta di un'area dalle dimensioni piuttosto contenute.
Termoigrometro Oregon Scientific EMR812HGN/THGR228N su schermo passivo Davis
Da un po' li piantano anche nelle sezioni più soleggiate delle colline trevigiane (escludendo quelle immediatamente a ridosso delle prealpi). Gli ulivi "importati" già abbastanza adulti tengono bene, quelli di nuovo impianto li vedo già molto provati dalle minime di quest'inverno, che non hanno risparmiato la collina.![]()
Solofilo - freddofilo e seccofilo in inverno, caldofilo e variabilofolo in primavera, caldofilo e seccofilo in estate, tiepidofilo e variabilofilo in autunno - mi piacciono 6 ore di sole dopo 1 ora di temporale, o le giornate secche ed anticicloniche invernali dopo 1 giorno di neve fitta
Ma figurati, a me piace farle queste tabelle........e se avessi tempo, avrei fatto tutte le città d'Italia.....
Spero che gli amici del forum poco a poco le facciano ognuno per la sua località.......
Un monte di 917 m ha tutti questi effetti?......non ci saranno altri motivi?......
Comunque se sono sui 150 m , non è cosi' alta, e mi sembra abbastanza normale......
Andrè, il Monte Pisano ha effetti notevoli sul clima delle zone circostanti, creando differenze importanti tra i vari versanti, naturalmente a seconda di quale vento soffia.
Per esempio, nella stagione fredda, sul versante est mantiene almeno per qualche ora in più i cuscinetti freddi quando le correnti girano a sudovest e il tempo peggiora.
Un caso clamoroso avvenne nel febbraio 1999, non ricordo il giorno esatto. Vi fu un pomeriggio di maestrale, la sera era tutto sereno con temperatura positiva, mi pare sui +3°C, e dew point molto negativo, il vento si calmò. Durante la notte il tempo cambiò completamente, al mattino nel "pisano costiero" c'erano 8°/9°C e pioveva, con libeccio, condizioni che alla neve al piano manco ci pensavi. Invece, in quelle stesse ore, nevicava (neve bagnatissima, fece anche danni per il peso) in molte zone pianeggianti dell'entroterra toscano (Firenze ma soprattutto Pistoia, altro cuscino questo, per il Monte Albano, ancora più basso) e nevicava anche sul versante est del Serra.
Un mio amico mi raccontò che da Lucca, dove era mista, partì per andare al lavoro a Pontedera, trovando la neve appena entrato nel "cono d'ombra" della montagna. Quando arrivò a sboccare nella valle dell'Arno (dopo Bientina, per i locali che conoscono la zona) fu investito di botto dal libeccio, la neve girò ad acqua e in poche centinaia di metri il termoauto passò da 2° a 8°C, sempre rimanendo a quota di pianura.
Altrettanto importante è, in caso di venti orientali con minimi sulla bassa livornese o sull'arcipelago, l'effetto sia di ombra pluvio che di riscaldamento favonico sull'area di Pisa. Non di rado, a Pisa piove (e poco) mentre a Vicarello e Collesalvetti (sempre pianura ma fuori dal cono d'ombra del monte) nevica e forte.
Giovanni
Avatar: la grande nevicata a Peio il 20 gennaio 2009
Gennaio è il mese più piovoso dell'inverno, ottobre il più piovoso dell'anno, questo vale praticamente per tutta la Liguria (fascia costiera, rilievi, valli del versante marittimo e del versante padano), con l'eccezione dell'estremo Levante spezzino (in cui il mese più piovoso è novembre). E' uno dei maggiori motivi di differenziazione (a livello di pluviometria) rispetto ai tipici regimi pluviometrici mediterranei (Sud Italia, Egeo, Africa settentrionale, Spagna mediterranea), nei quali il picco pluviometrico annuale si colloca in inverno (in dicembre nelle regioni italiane del Sud peninsulare, in genere in gennaio-febbraio in Sicilia, Africa del Nord ed Egeo). In Liguria si ha un massimo autunnale, un minimo estivo e un secondo picco (poco pronunciato) all'inizio della primavera. Solo nell'Imperiese e nel Savonese occidentale si ha una fase di aridità estiva (che coincide con il trimestre giugno-agosto), ma è poco marcata, lungo la fascia litoranea della provincia di Genova il trimestre estivo ha una piovosità media prossima ai 150 mm, che già sui rilievi litoranei e sublitoranei può superare i 200 mm per avvicinarsi o superare i 300 in alcune aree montane dell'Imperiese interno (esempio Val Tanarello) e dell'Appennino Ligure (segnatamente l'alta Val Trebbia genovese e la Val d'Aveto). A differenza di quanto avviene nella Penisola e più marcatamente al Sud, la diminuzione della piovosità media, che inizia a partire da maggio non è dovuta alla protezione offerta dagli anticicloni dinamici subtropicali (HP delle Azzorre e afromediterranea) ma, nella fascia costiera, dall'azione termoregolatrice (verso il basso) di un Mar Ligure che, tra la tarda primavera e l'inizio dell'estate, ha acque relativamente fredde, tale azione di fatto impedisce la termoconvezione e fa sì che i numerosi nuclei temporaleschi, che si sviluppano in molte aree montuose dell'entroterra, sconfinino di rado sulla fascia costiera...
Ultima modifica di galinsoga; 12/06/2010 alle 06:19
Ciao Giovanni!
Molto bello e interessante quello che dici......stavo guardando sull'atlante del Corriere del Sera (De Agostini) per vedere su una grande mappa fisica dell'Italia la zona tra Pisa e Firenze ingrandita......solo cosi', potevo seguire e capire quello che dici....
(va be' che sono stato a Firenze, Pisa, Lucca, e Livorno......pero' ovviamente non conosco le località varie che menzioni)
Non sapevo di quest'effetto del Monte Pisano.....e neanche quello del Monte Albano.......vedo 611 m....sara' vero?....
Mi viene da pensare, se delle montagne isolate e relativamente basse influiscono cosi' tanto sul clima della zona, chissà allora l'effetto degli Appennini e Alpi........
E' troppo bello studiare i climi della zona e dell'Italia in generale.....
Grazie ancora, ciao!
AE
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