Citazione Originariamente Scritto da oligo Visualizza Messaggio
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Non voglio approfondire tale argomento perche’ sono gia’ off-topic, ma agli amici che studiano le interferenze tra forzanti pacifiche e clima europeo vorrei suggerire questo spunto.

Ritornando in topic, il VPT cosi' compatto, dovrebbe essere al capolinea e l'Artic dipole,potrebbe essere una via d’uscita ( la causa di questa staticità, immobilità a causa del minor gradienti termico /barico e' riconducibile in parte, alle stesse cause che hanno dato vita al dipolo artico). E’ solo un’ ipotesi dei lavoro, ma le note dinamiche troposferiche ( essenzialmente riassumibili ad un coupling oceano- atmosfera) potrebbero portare un forcing decisivo in troposfera prima e in strato dopo come detto da Gianni.

La strutturazione di un forte anticiclone in area Russa mi pare un deja’ vu dell’ano scorso.

I cluster sembrano abbastanza compatti nel vedere una certa flessione dell'AO:

ao.sprd2.gif

Concordo con Gianni che le stta, una volta affermatosi l’ artic dipole, vedranno un cambio piuttosto repentino, saranno “lavorate” e modificate creando un tripolo, come gia’ detto, più favorevole ad alcune regioni…



Ciao Oligo ,

sembra uno scambio di complimenti letterario ma non posso fare a meno di rilevare la puntualità e la condivisibilità dei tuoi interventi.
Mi sono permesso una sorta di "taglia e cuci" della tua analisi limitando il quoting alla parte propriamente riservata al Vpt.
Torno sull'ultimo punto che ho postato tornando alla Mjo.
Sulla base dei riscontri sulle anomalìe di gpt arrecate o arrecabili statisticamente da una fase 1 nel mese attuale in magnitudo certamente apprezzabile, pare evidente che questa possa fungere da deterrente sull'evoluzione prospettata (e auspicata) in merito ad una sostanziale variazione dell'attuale sinottica, creando una sorta di condizionamento del getto alle sole logiche dettate dalle SSTA.
Il consolidamento del PNA su valori grossomodo neutrali può costituire infatti terreno "fertile" da parte di altre forzanti nell'incidere localmente sulla circolazione.
Una Madden così intensa sembra infatti ostacolare la discesa della NAO impedendo al getto di rinforzare alle medie latitudini creando un corridoio umido perturbato con le fasce altopressorie dislocate in area subpolare, come era nelle premesse del post (il completo "reversal pattern).
Peraltro postando l'odierna carta delle SSTA mi premono alcuni rilievi:

sst_anom.gif

Potrebbe tornare in auge a breve (nell'esplosione della fase1) il "trottolone" atlantico medio alto con possibili effetti non particolarmente incisivi limitati al nord Italia.
L'azione fresca orientale essere in questa fase del tutto marginalizzata.
In ambito equatoriale e tropicale del Pacifico, orientato a questo punto già ad una fase per ora debole di Nina, rileverei l'anomalìa delle SSTA proprio della zona ENSO (e a questo punto devo verificare l'andamento del SOI almeno dell'ultima settimana) che, a scapito dell'affermarsi delle anomalìe negative, laddove deputate nelle varie regioni , non vede al momento evidenziarsi nessuna anomalìe superficiale di segno opposto a ridosso dell'Australia e delle Isole Filippine... (sembra un'enorme striscia "gelata" ) quanto piuttosto in pieno oceano indiano.

Il territorio della MJO, che opera principalmente sulle superfici oceaniche a maggior convezione, rischia di essere ulteriormente limitato proprio in quelle fasi che sono abbastanza "tipiche" della Nina (ad esempio la fase 3) che, avara di precipitazioni nelle ns. lande nei mesi invernali, non è altrettanto durante l'autunno, anzi....

In tal senso...beh ....rimarrei un attimo....alla finestra in quanto non vorrei che fossero proprio i riflessi di questa anomalìa che, verosimilmente dipenderebbe dallo strano andamento previsto dell'ENSO, a creare condizionamenti beh.....atipici.... (possibile NINA mod. / strong su Nina strong pregressa dopo "stasi" estiva).