per la rialimentazione del Block Rex europeo con una pulsazione dinamica di origine subtropicale oceanica. Questo dovrebbe far riflettere sulle reali intenzioni di una supposta rottura sul nascere del blocco da parte delle correnti atlantiche il 20 c.m. Ma andiamo con ordine.

La circolazione emisferica boreale è guidata da due grandi centri anticiclonici che si scambieranno importanza e magnitudine nell'arco dei prossimi 7 giorni. Ad oggi, l'anticiclogenesi dominante per l'emisfero nord, presente sul Pacifico occidentale, inizia a rallentare fino a consolidare un pattern di circolazione zonale sul Pacifico con approfondimento del vortice aleutinico e Pacific North-American (PNA) positivo.

Sull'onda di una seppur debole ma presente attività convettiva tropicale intrastagionale della Madden-Julian Oscillation in fase 1 (Sudamerica-Atlantico-Africa), l'anticiclogenesi di riferimento sull'emisfero boreale diverrà via via sempre di più quella sull'Atlantico tropicale. L'anomalia che essa produce sopra i Caraibi potrebbe dare nuovo carburante ad una Hadley Cell già ben delineata, per il periodo.

L'anticiclogenesi di riferimento si accoppierà con un vortice polare in bassa stratosfera che sta rallentando sul Nordamerica, mentre è molto accentuato in artico siberiano (settore ovest). Esso tende a scomparire in modo molto più lento dell'anno scorso e quindi a lasciare nella tarda primavera un pattern zonale tra il nord Atlantico ed il nord l'Europa, che piega poi verso l'area Caucasica. Situazione completamente opposta sul Nordamerica in quanto ottima per la produzione di successivi scambi meridiani con ridge altopressorio sulla West Coast e con pulsazioni dinamiche di derivazione subtropicale sulle Great Plains e sulla East-Coast e successivo isolamento di cut-off anticiclonico in area Nordatlantica orientale (ma i membri ENS sono ancora discordanti sull'AO).

Come possibile conseguenza di tutto ciò, il passaggio della fase attiva intrastagionale della MJO (fase 1 -> 3) sarà quasi indolore per il pattern di blocco di derivazione subtropicale sull'Europa. Anche se lo rallenterà di sicuro, propabilmente non verrà risolto prima della preventivabile pulsazione dinamica di origine subtropicale oceanica con successiva derivazione continentale africana della terza decade di aprile. Si scorge un'accenno di ondulazione atlantica in entrata sull'Europa occidentale verso il 20c.m. ma la sua entità è tutta da comprendere e l'ipotesi di infangamento in area est-atlantica è ad oggi quasi scontata e con essa il pompaggio di crescenti gpt in area mediterranea.

Attualmente la divergenza del jetstream in Atlantico consente la rialimentazione ad intermittenza del polo di bassa pressione del Block Rex sul basso Mediterraneo, in posizione di Scand+ traslata di 1000km verso sud, con deboli impulsi e goccie atlantiche. Pertanto l'estremo sud dovrebbe invece ricevere una buona razione di precipitazioni nell'arco di una settimana. Richiamo quì l'ottima analisi di Andrea Corigliano a tal proposito http://forum.meteonetwork.it/showpost.php?p=935528&postcoun t=1:

Citazione Originariamente Scritto da Andrea Corigliano
In seguito (tra il 18 e il 22 aprile), la situazione potrebbe proseguire ad essere caratterizzata da una fase semi-stabile, in quanto il Mediterraneo continuerà a mantenere debolmente attive condizioni di instabilità per la permanenza, in quota, di aria leggermente più fredda lasciata in eredità dai resti della depressione che, sul finire della seconda decade, potrebbe ricevere nuovi apporti freschi atlantici e rinnovarsi nuovamente sempre sulla sua terra di origine, ovvero la catena dell’Atlante.


Va da se che senza una rottura nel medio termine del pattern sopra citato, la configurazione tende a fossilizzarsi, ad aquistare dinamismo, ad acquisire carattere di perseveranza, ad addossare crescenti gpt sulla penisola iberica, sulla Francia e sull'Italia settentrionale e centrale, in vista di un proseguo ad alti regimi....un saluto a tutti.