Ci fu qualche studio di moltissimi anni fa, sentii una volta, su come addrizzare l'asse terrestre per far trasformare il clima in un eterna primavera. Poi vennero studiati gli scenari benefici di un clima del genere, con consumi minimi di energia e fonti di nutrimento continue. Io credo che un cambiamento climatico veloce è comunque una difficoltà per l'umanità. Ad esempio se da qui a 300 anni il clima italiano dovesse diventare predesertico, forse ce la faremmo a costruire impianti idrici adatti, ad adattare infratrutture, tecnologie eccetera, ma se avviene in 50 anni è un disastro. Per fare un esempio banale. In idraulica ho studiato che per progettare le dighe si usano leggi di pioggia ultracentennali, anche cinquecentennali. Cioè in teoria si vede la pioggia massima caduta negli ultimi 500 anni e si proporziona l'impianto in base a quella. Per le fognature le leggi di pioggia sono 50 ennali. Ciò vuol dire che se all'improvviso l'Italia diventa piovossissima, ma soprattutto con molti fenomeni piovosi estremi, la fognatura non regge.