Be mi sono accorto che dal 2002 gli inverni si sono fatti più nevosi, prima era la prassi quella di non vedere un fiocco di neve.., mio avviso l'inversione di tendenza in corso trova riferimente nel ritorno delle grandi nevicate sulle Alpi, prendetela come mia personale opinione
Ultima modifica di OrsoRusso; 19/12/2009 alle 16:04
Che fai rubi la mia passione? (studio della risposta nivometrica al GW)
Fal 2002 Temperatura Globale in stasi lieve calo...
lo sò benissimo...che c'è stato un recupero di nevosità al Nord Italia..
è soltanto che per me si tratta di un calo di temperature medie non dell'innesco di un processo warming o cooling.
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Ho imparato negli anni che discutere di meteo e cambiamenti climatici con chi si è avvicinato a questo hobby per amor di freddo e neve...alla fine è tempo perso.
Stefano, anche prendendo singole stazioni e i loro RS, quindi dati CERTI (a meno che non hanno trascritto caxxate) risulta del tutto evidente il discorso che l'osservazione degli eventi e dei periodi climatici ha maggiore "valore" climatico (sto parlando di breve e medio termine, sul lungo i discorsi sono diversi ovviamente) che non "stirarci" un "trend".
Ho preso una stazione siberiana proprio per mettermi nelle condizioni di maggiore impatto ai cambiamenti climatici.
Questo il dato RS a 850 e 500 hapa smussato su 7 mesi:
turu-RS.JPG
Questa la differenza di anomalia tra 850hpa e 500hpa:
turu-RS-diff.JPG
Trovi linee rosse e rosa (Nino e Vulcani).
Puoi anche metterci una linea di TREND ma francamente non ha senso.
So che sono inutili con te altre parole sui dati.
Ah, quindi abbiamo convenuto sul calo.....è soltanto che per me si tratta di un calo di temperature medie non dell'innesco di un processo warming o cooling....
Se sia l'innesco o meno di un periodo piu' lungo lo vedremo solo vivendo.
io ero scettico ma quando ho visto i dati nivometrici di luoghi Italici del Nord scelti da me ed ottenuti con immensa fatica.....mi resta comodo ammettere una stasi-lieve calo...io sono molto opportunista.....
ma la questione del riscaldamento globale così come prospettata da AGW è tutt'altra faccenda...e ci vogliono un pò di anni....MA VEDERE UN FILM SAPENDO DI NON POTER VEDERE IL FINALE NON E' COSA CHE MI FACCIA IMPAZZIRE
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Si me ne ero accorto.
Le alte pressioni stabilizzanti e sempre crescenti si sono sgonfiate, e magari hai anche capito che la stragrande maggioranza degli eventi major romani dipende da situazioni di Split .......... ah, dimenticavo, l'Artico che sta tracollando inesorabilmente e quello scettico di Sando che ti disse, nell'autunno del 2007 che avrebbe recuperato ..... perche' stava entrando PDO- ...... Bene.
SPLIT
CRU, 3 secoli di temperature in Europa, INVERNI|Global Warming, monitoraggio Clima
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Vedi tu affornti la meteo e la climatologia con l'ansia da prestazione....come un qulcosa che ti permetta di primeggiare..
e ragioni come se parlassi di un qualcosa di assodato...e definitivo che ti fa vittorioso...
Indubbiamente la presenza ingombrante di Hp subtropicali e comunque stabilizzanti è una questione che sembra essersi messa da parte..per il momento. Anche se la dinamica di scongelamento dei prossimi giorni è molto singolare..e sembra tanto la risposta rabbiosa africana allo sconfinamento del gelo.
Sulla neve a Roma io non ho vinto, non vincerò..ma la soddisfazione di non trattare più l'argomento nelle sedi sbagliate me la sono presa.
Io ti suggerisco - da romano de Roma che sei- ti costruirti le curve nivometriche di Roma dal 1890 ad oggi. La nivometria, come la pluviometria si studia per accumuli: ad esempio mm/anno, (cm per la neve) perchè alla fine nelle banche dati ci va la neve che cade. E quando copri più di un secolo di fatto CONSIDERI TUTTE LE VARIABILI CONFIGURATIVE - split compresi- COME UNA COSTANTE.
Più allunghi il periodo e meno informazioni meteo hai e più informazioni climatologiche hai...
cm accumulati nel decennio 1900-1910 FINO AL 2001-2010
cm accumulati nel ventennio 1890-1910......sino al ventennio 1990-2010.
Il 2010 is in progress e pertanto il lavoro non posso concluderlo. Ma io non ho fretta...ma certo che un ventennale comincia a d avere una bella importanza.
CI SONO DUE FASI CHE HANNO FATTO DISPERARE I ROMANI NEVOFILI:
l'attuale, e quella che va dal 1910 al 1920 (con appena 4 cm in 10 anni)...
allora mi sono andato a vedere ANCHE GRAZIE AI TUOI PLOTS, come era la situazione termica di quel decennio...HO IPOTIZZATO DOVESSE ESSERE MEDIALENTE PIù CALDA ALMENO in Europa...
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No maurizio, hai capito proprio male, malissimo.
Io studio per me stesso. Non ho alcun obiettivo professionale ne personale in questo, solo la mia innaturata curiosita' nei confronti dei fenomeni naturali (non solo la meteo). Mi hai conosciuto ma non hai capito un caxxo di me, eppure te ne ho dato adito.
A me di vincere o perdere non me ne frega proprio niente, mi interessa capire per me stesso, alcune cose le metto anche nel blog o nei forum, tutto qui.
L'ansia da prestazione professionale la hai te, io sono assolutamente un dilettante appassionato e non ho alcuna ansia.
Ovviamente in un forum si discute e quindi io espongo quello che so e che credo e quindi lo scontro e' normale.
Ma veniamo alle parti interessanti del tuo discorso:
Certamente piu' e' ampio l'intervallo e migliore sara' la statistica climatica. Concordo.Io ti suggerisco - da romano de Roma che sei- ti costruirti le curve nivometriche di Roma dal 1890 ad oggi. La nivometria, come la pluviometria si studia per accumuli: ad esempio mm/anno, (cm per la neve) perchè alla fine nelle banche dati ci va la neve che cade. E quando copri più di un secolo di fatto CONSIDERI TUTTE LE VARIABILI CONFIGURATIVE - split compresi- COME UNA COSTANTE.
Pero' Maurizio il dato climatico di un singolo luogo, seppure cosi' indicativo e "limite" come Roma, o altre, va inquadrato nella sua caratteristica particolare nell'ottica della variabilita' generale perche' non ha una validita' climatica generale.
Per capirci meglio, in ambito generale, diciamo emisferico, ci sono aspetti di temperatura, configurazione, impianto decadale oceanico e fenomenologia particolare (split, vulcani, forti eventi Nino o Nina ecc..) che dettano delle "attitudini" medie con risvolti particolari nell'impianto circolatorio emisferico, la forma del VP.
Quindi le diverse condizioni possono andare a cambiare determinata fenomenologia media in talune zone e all'opposto in altre, ad esempio la PDO- porta l'Alaska a raffreddarsi molto e avere piu' neve e freddo che in PDO+, ma al contrario altre zone avranno effetti contrari con diminuzione di certe fenomenologie e aumento di altre.
Ecco io lavoro su questo. E per questo ti ho sempre parlato della PDO e della AMO per cio' che riguardava Roma perche' soprattutto la PDO imprime una diversa forma al VP che va a freddare meglio la Siberia creando onda fredda anche verso gli USA e quindi frequenti risposte calde in oceano atlantico verso nord (in inverno) e cio' determina, per l'Europa una maggiore frequenza di azioni retrograde.
Io ho parlato con i miei cercado di tirargli fuori tutti i loro ricordi della neve a Roma ...... lei e' del 27 lui del 24 e si ricordano solo 1 nevicata da ragazzi, poi quella del 56. Credo che la nevicata che ricordano e quella del 39, altre non ce ne sono state. Hanno vissuto la loro giovinezza in PDO+, poi la neve l'hanno vista con l'arrivo della PDO-.
La PDO e il GW
La PDO e il GW, approfondimenti
Innanzitutto una precisazione d'attualià.
Il congelamento Europeo del 1985 è durato 15 giorni.
Il congelamento Europeo del 2009 durerà non più di una settimana per un rabbioso ruggito d'aria Africana a partire da Domani.
A livello di acutezze locali troveremo luoghi in cui 2009 > 1985
a livello di calcolo cumulativo del freddo.(gradi giorno) ...non c'è paragone per colpa di questo flusso meridonale velocissimo.
Il 15 Gennaio ancora avevamo al -15 su Francia e Spagna oltre al nevone ed il congelamento Europeo iniziò le prime ore di gennaio.
La neve a Roma. poichè riguarda una zona sensibilissima, è inidce di importantissimi cambiamenti climatici. Questo non c'entra nulla con l'effetto serra antropico.
Per lo studio della neve a Roma io perseguo da 20 anni una strategia che non ha nulla a che vedere con l'emissioni antropiche. In questo caso anche l'inversione dei segni AMO-PDO lo considero un grande risultato. SE IO RIUSCISSI A DIMOSTRARE CON I NUMERI E CI SONO VICINISSIMO che la nevosità di Roma ha bisogno di quel meccanismo configurativo X, che è l'unico a risentire negativamente di fasi calde (MI STA BENISSIMO CHE SIANO DOVUTE AGLI OCEANI, QUI STIAMO PARLANDO DI METEOROLOGIA E NON DI POLITICA CLIAMATOLOGIA) per me è un grande risultato soprattutto se riuscirò a verificare che atre nevosità ne hanno risentio meno o quasi.
Quindi la connessione diretta col GW (ocean forced!! OK!) e la nivometria di Roma c'è!!!! più che a Napoli, Ponza, ...anche se vorrei conoscere le nivometri secolari di queste regioni a quota 0...ma tutti chiacchierano ma nessuno le posta.
Quanto al significato locale dei miei studi esso è indispensabile perchè mi permette OGNI QUALVOLTA DI ASSOCIARE UNA CONFIGURAZIONE MODELLIZZATA AL REALE ANDAMENTO DEL CLIMA MISURATO SUL POSTO CON TIPOLOGIA DI CORENTI, PRECIPITAZIONI E TIPO DI NUVOLOSITA.
Io sono a Roma e questo studio posso farlo solo per Roma...ma se tutti lo facessero o avessero fatto per l'Italia oggi avremmo pagine interessanti sui forum da leggere e capire.
Ritengo che Roma abbia avuto due grandi colpi di fortuna: il 2005! e ieri sera...finchè regge la fortuna possiamo sempre sperare di vedere qualche fiocchetto, ma ricordiamoci che i colori delle mappe ci emozionano...ma quando vai in campo con cappotto e cappello alzi gli occhi al cielo con il termomentro in mano ti rendi conto che i sogni sono molto lontani dal realizzarsi. Al top precipitativo di sabato notte...misuravo +7 C°.....
il minimo - genova low- non doveva essere di parziale natura orografica (ecco perchè li si è approfondito)
con una entrata più profonda del freddo in quota avremmo potuto avere un baroclino tra Corsica ed alta Toscana in scivolamento...verso Sud-est e sarebbe stata altra storia...ma tu sai che io misuro i cm, non le altre storie.
Good Sunday.
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Ho imparato negli anni che discutere di meteo e cambiamenti climatici con chi si è avvicinato a questo hobby per amor di freddo e neve...alla fine è tempo perso.
Non sono d'accordo.
Il tipo di split e' stato identico, l'entita' del nucleo staccatosi era maggiore nel 1985, su questo non si discute, la dinamica di svolgimento, ovviamente, diversa.
Se l'85 fu + incisivo nell'Europa Occidentale, il 2009 lo e' per quella orientale.
Il 7 gennaio 1985 il "ruggito africano" (che poi non e' altro che un AFFONDO ARTICO) colpi' l'Est europa, stavolta colpira' il centro europa.
Poi torno' il freddo in est europa ancora meglio che nella parte iniziale dello split ..... del 2009 ne discuteremo a dinamica conclusa, perche' il nucleo siberiano e' ancora a spasso da SOLO !
Ma infatti nessuno sta parlando di GW antropico. Io parlo di climatologia e fenomeni.La neve a Roma. poichè riguarda una zona sensibilissima, è inidce di importantissimi cambiamenti climatici. Questo non c'entra nulla con l'effetto serra antropico.
Per lo studio della neve a Roma io perseguo da 20 anni una strategia che non ha nulla a che vedere con l'emissioni antropiche. In questo caso anche l'inversione dei segni AMO-PDO lo considero un grande risultato. SE IO RIUSCISSI A DIMOSTRARE CON I NUMERI E CI SONO VICINISSIMO che la nevosità di Roma ha bisogno di quel meccanismo configurativo X, che è l'unico a risentire negativamente di fasi calde (MI STA BENISSIMO CHE SIANO DOVUTE AGLI OCEANI, QUI STIAMO PARLANDO DI METEOROLOGIA E NON DI POLITICA CLIAMATOLOGIA) per me è un grande risultato soprattutto se riuscirò a verificare che atre nevosità ne hanno risentio meno o quasi.
Il problema che vedo nella nella frase che ho evidenziato e' la definizione di "caldo". Caldo DOVE ? Caldo COME ? Caldo in quali zone e disposizione ? Il GW medio ? Quello del NH, dell'artico (quello no di sicuro, quando fa freddo lassu qui da noi gli inverni sono primavere) o dell'Europa, o l'Italia ..... che cosa ?
Ok, questa e' una ottima analisi meteorologica, sul climatico la vedo + difficile. Avresti necessita' di avere dati di molte piu' stazioni.Quindi la connessione diretta col GW (ocean forced!! OK!) e la nivometria di Roma c'è!!!! più che a Napoli, Ponza, ...anche se vorrei conoscere le nivometri secolari di queste regioni a quota 0...ma tutti chiacchierano ma nessuno le posta.
Quanto al significato locale dei miei studi esso è indispensabile perchè mi permette OGNI QUALVOLTA DI ASSOCIARE UNA CONFIGURAZIONE MODELLIZZATA AL REALE ANDAMENTO DEL CLIMA MISURATO SUL POSTO CON TIPOLOGIA DI CORENTI, PRECIPITAZIONI E TIPO DI NUVOLOSITA.
Il nucleo freddo non e' entrato come doveva entrare PER ROMA, dovresti saperlo visto questi aspetti li conosci bene. E' entrato largo il freddo e quindi era per il NORD e la TOSCANA e questo e' stato.Io sono a Roma e questo studio posso farlo solo per Roma...ma se tutti lo facessero o avessero fatto per l'Italia oggi avremmo pagine interessanti sui forum da leggere e capire.
Ritengo che Roma abbia avuto due grandi colpi di fortuna: il 2005! e ieri sera...finchè regge la fortuna possiamo sempre sperare di vedere qualche fiocchetto, ma ricordiamoci che i colori delle mappe ci emozionano...ma quando vai in campo con cappotto e cappello alzi gli occhi al cielo con il termomentro in mano ti rendi conto che i sogni sono molto lontani dal realizzarsi. Al top precipitativo di sabato notte...misuravo +7 C°.....
il minimo - genova low- non doveva essere di parziale natura orografica (ecco perchè li si è approfondito)
con una entrata più profonda del freddo in quota avremmo potuto avere un baroclino tra Corsica ed alta Toscana in scivolamento...verso Sud-est e sarebbe stata altra storia...ma tu sai che io misuro i cm, non le altre storie.
Good Sunday.
Io in un altro forum non ho dato alcuna possibilita' per sabato notte, ho dormito tranquillo ! Per ieri sera notte era possibile qualche sfarfallata e con un po' di c.ulo anche un accumulo. Ma il movimento del nocciolo freddo non era quello giusto.
Tu pensi che ci sia qualche ragione "climatica" che ha favorito Firenze, la Francia, la Spagna e non Roma e il sud Italia ? IO NO.
La dinamica era questa, e basta, la rientrata artica dal lobo canadese verso il lato euroasiatico ha messo in rotazione il nucleo gelido principale siberiano invece che farlo allungare bene verso l'Europa, altrimenti la dinamica sarebbe stata + simile al 1985 e non al 1963 come questa (infatti nel 63 non ci fu evento nevoso degno di nota a Roma e non durante la fase principale di split. Tutto qui.
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