Ho aperto il Post sui dati di Luglio nel Blog, ERSST, OIv2, dati Italia e Europa, anticipazioni UAH, CET e reanalisi NOAA:
Il GW di Luglio 2009|Global Warming, monitoraggio Clima
Sostanzialmente per una questione di bilancio radiativo.
Intendiamoci: non sto dicendo che questa MDV non influenzi il clima del NH; sappiamo benissimo il ruolo importantissimo che hanno le SST nel delineare specifiche caratteristiche climatiche anche a distanza (le teleconnessioni non le abbiamo certo scoperte noi) mediante dispersione di onde Rossby e associate perturbazioni dei getti. Sappiamo anche l'importanza che rivestono gli oceani - in generale - nell'influenzare anche i trend termici sui continenti, tramite fenomeni idro-dinamici e anche radiativi (cambiamenti nella concentrazione di umidità specifica e del flusso di radiazione nell'IR sulle terreferme, soprattutto in inverno).
Tuttavia, se rimaniamo nell'ambito del bilancio radiativo, in realtà ciò che più conta è la variazione dei forcing imposti al sistema dall'esterno: radiazione solare incidente, diretta e diffusa (con tutti gli annessi e connessi, cioè TSI, parametri orbitali, trasparenza dell'atmosfera, variazione dell'albedo) e composizione chimica dell'atmosfera (GHG, aerosol).
Come già più volte segnalato, le variazioni interannuali (ENSO) o multidecadali (PDO/IPO, AMO) delle SST non fanno che redistribuire l'energia che il sistema riceve, sia nella frequenza più alta (radiazione solare) che in quella più bassa (IR).
È vero che questi fenomeni, come detto, agiscono sulle proprietà idro-dinamiche del sistema: ma, di nuovo, essendo fenomeni interni al sistema stesso, non lo modificano in maniera sostanziale. E dunque (e invece) rispondono ai trend globali.
Infatti la correlazione fra SST medie globali e SST regionali (per es. le ERSST) - eccezion fatta per diverse aree extratropicali influenzate dalle fluttuazioni stocastiche e in misura minore per le zone Nino e per la Warm Pool pacifica - in generale e soprattutto nelle aree tropicali è molto alta. Anche nelle regioni AMO (a parte una vasta zona a sud della Groenlandia) e PDO (soprattutto lungo la costa americana).
Talvolta l'andamento del trend termico di fondo indotto dall'aumento dei forcing radiativi (che siano solari o meno) risulta essere in fase con le MDV. Altre volte meno. Anche se poi gli stessi forcing radiativi non sono sempre in fase fra loro. Infatti, casualmente (o no?), la fase fresca del trentennio anni 50-anni 70 nelle T globali è accompagnata dalla sovrapposizione fra fase negativa delle MDV (PDO-, AMO in ribasso) e minima trasparenza dell'atmosfera (effetto dimming indotto da massima produzione di solfati, che *è* un forcing).
Infine, volendo, ci sono anche le ricostruzioni con dati proxy: e queste, ad es., ci dicono che il caldo periodo medievale (perlomeno sul NH) fu accompagnato da prolungate e persistenti fasi di PDO- e di Nina.
![]()
Ultima modifica di steph; 04/08/2009 alle 20:36
~~~ Always looking at the sky~~~
Aggiornamento nel Blog: Il GW di Luglio 2009|Global Warming, monitoraggio Clima
Aggiornamento RSS, troposfera e stratosfera:
Fortissimi aumenti in troposfera in Luglio, piccole variazioni in Stratosfera eccetto che un forte aumento nella zona polare sud. Le variazioni più forti, dovute certamente all’aumento delle ssta avutesi in giugno e alle anomalie antartiche sono state nell’ordine (MT= media troposfera, LT= bassa troposfera):
+0,915° MT polare sud
+0,561° LT polare sud
+0,515° MT SH
+0,485° MT Tropici
+0,451° LT SH
+0,408° MT Globale
+0,361° LT Tropici
+0,341° LT Globale
In calo solo la LT polare nord e l’area americana. Questo il grafico delle zone principali:
Queste le due zone polari:
Per la bassa troposfera ho messo una animazione delle anomalie da gennaio a luglio:
Animazione Bassa Troposfera 2009
Per la stratosfera queste le anomalie di luglio:
Altri grafici li trovate su GW-Live Troposfera e Stratosfera.
Si Stefano, ripeto che non ho mai associato le variazioni multidecadali con il trend di fondo.
Giustissimo quello che dici, pero' e' bene che si sappia che da molti e' stato confuso con il picco di salita dal 76 ad oggi mentre il trend di fondo e' ben altra cosa e ben + modesta di questo strappo (1/5 dello strappo).
E' bene che continuiamo a spiegare questa sostanziale e potente differenza tra lungo termine (effetti radiativi, forcing SUL sistema nel lungo periodo) e medio termine essendo ormai, SPERO, chiara a tutti la climatologia di breve termine.![]()
si può affermare che del passato (<100 anni) conosciamo sostanzialmente solo il trend di fondo, a livello globale, causa sistemi indiretti di ricostruzione dei dati?
e che non si possono confrontare questi trend col picco in corso, visto che non conosciamo l'andamento sul breve-medio del passato remoto?
![]()
Non conosciamo gli andamenti globali ma si conoscono anche molto bene quelli locali (proxy).
E poi non facciamoci idee malsane del tipo .... nella PEG faceva sempre un freddo cane .... oppure .... dal minimo di Maunder la temperatura e' sempre aumentata. Il clima ha conosciuto sempre delle oscillazioni anche forti e se e' vero che ci sono stati periodi mediamente caldi (romano, medievale ecc..) o freddi (PEG, primo medioevo ecc..) in quei periodi c'erano pure sotto periodi completamente opposti.
Guardate che razza di GW ci fu sicuramente in Inghilterra dal 1700 al 1740 in piena PEG e iniziato in pieno Maunder !
Sopra le stagioni, qui l'anno:
![]()
Ultima modifica di Sandro58; 05/08/2009 alle 21:09
Aggiornamento nel Blog: Il GW di Luglio 2009|Global Warming, monitoraggio Clima
Aggiornamento 6/8/09, AO, MEI:
Ancora record mensile della AO (Artic Oscillation) con -1,38 dopo il record di giugno. Una situazione veramente limite che non ha ovviamente precedenti negli ultimi 50 anni, solo il 1958 ebbe una situazione “simile”. L’andamento della AO di giugno e luglio mediati dal 1950:
La MEI (Multivariate ENSO Index) ha avuto solo un lievissimo aumento passando da +0,855 a +0,897, il Nino in Luglio ha fatto pochi progressi. Il valore e’ abbastanza forte per Luglio, non al livello dei grandi Nino ma superiore ai Nino degli anni 2000.
MEI di luglio:
![]()
Ho messo nel Blog grafici sulle azioni Nino-IPWP e le risposte troposferiche, attuali e per i + importanti Nino storici:
Il Nino, l’IPWP e la Troposfera|Global Warming, monitoraggio Clima
Molto interessante, as usual!!
Fai un lavoro incredibile, Sandro. Mi chiedo dove riesci a trovare il tempo, mi sa che te sei uno che dorme 4 ore a notte...o la cui giornata dura 29 ore
Cmq sulla connessione fra ENSO e zona IPWP , riporto un post che avevo scritto tempo fa :
una cosa interessante è il fatto che quest'area subisca delle periodiche fluttuazioni termiche a bassa frequenza su scala decadale - multidecadale.
Le conclusioni di quest'altro lavoro sulla relazione fra IPWP e ENSO:
Citazione:
Nelle fasi di IPWP più caldo (freddo) della media i Nino tendono ad essere meno intensi, meno estesi e a durare meno (più intensi, più estesi e a durare più a lungo).
- Frequencies of interannual El Niño and La Niña events significantly different in two opposite phases of decadal-multidecadal IPWP variability
- El Niño events stronger, spatially larger, and longer lived when the IPWP less warm than average at decadal-multidecadal timescales
- Clear eastward and upward travel of interannual, upper-ocean temperature anomalies when the IPWP less warm than average
- Surface stress anomalies in the tropical and midlatitude Pacific, associated with El Niño events, much stronger when the IPWP less warm than average at decadal-multidecadal timescales
- IPWP variability at decadal-multidecadal timescales appears to modulate interannual attributes of El Niño and La Niña events via its influence on the Walker circulation and the equatorial Pacific thermocline
Il contrario con la Nina: l'IPWP rafforza in questo caso intensità, estensione e durata delle Nine se positivo.
Lo schema che spiega come la variabilità decadale dell'IPWP possa modulare la variabilità interannuale dell'ENSO (tramite la circolazione di Walker e gli effetti sul termoclino), sopra: in periodi di IPWP più caldo della media, sotto: in periodi di IPWP meno caldo della media
Infine teniamo presente che, di solito, quando affiora un Nino, l'area più occidentale dell'IPWP (quella indiana)tende dapprima (nell'estate boreale) a raffreddarsi. Fra estate ed autunno, le emergenti SSTA+ sul Pacifico equatoriale centrale tendono ad indebolire la cella di Walker e gli alisei associati. In conseguenza di ciò, si rafforzanto gli alisei di sudest sull'Indiano che, mediante rafforzata evaporazione, portano ad ulteriore diminizione delle SST, mentre contemporaneamente si assite ad un aumento delle SST nella parte più occidentale dell'Indiano marcando così un netto gradiente zonale negativo delle SST di quell'oceano.
In seguito, dopo la fase matura del Nino (che solitamente si colloca fra fine autunno e inizio inverno boreale), anche l'aea più orientale dell'Indiano vede un pronunciato riscaldamento delle SST. L'indiano quindi segue l'andamento delle SST del pacifico equatoriale con un lagtime di circa 3-4 mesi (Shinoda et al. 2004).
Questo andamento è importante e costituisce spesso una spia di come possa evolvere l'ENSO.
Se ad es. in autunno, come nel 2006, non vi è sufficiente diminuzione delle SST, il Nino tende di solito a finire molto prima e ad esserne un po' abortito (come ad inizio 2007).
Se viceversa in primavera non vi è sufficiente aumento delle SST sempre in quell'area-chiave, il fenomeno tende a protrarsi nel tempo.
Più o meno la stessa cosa, ma all'opposto, vale per la Nina.
![]()
~~~ Always looking at the sky~~~
Roberto
Always looking at the sky....
Segnalibri