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Discussione: Sta calando il GW ?

  1. #751
    Vento teso L'avatar di Sandro58
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    Predefinito Re: Sta calando il GW ?

    Ho aperto il Post sui dati di Luglio nel Blog, ERSST, OIv2, dati Italia e Europa, anticipazioni UAH, CET e reanalisi NOAA:

    Il GW di Luglio 2009|Global Warming, monitoraggio Clima

  2. #752
    Burrasca L'avatar di steph
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    Predefinito Re: Sta calando il GW ?

    Citazione Originariamente Scritto da Sandro58 Visualizza Messaggio
    Puoi dire cio' che vuoi ma la realta' dei dati dell'Alaska e' quella, senza alcun dubbio, e potra' pure esserci il trend di fondo di uscita dalla PEG (o AGW o quello che vuoi) anche sulla PDO secolare ma i dati parlano chiaro:

    PDO:


    Alaska:



    Tu concludevi:


    Si, certo, non e' la PDO a costruire il trend di fondo ma le grandi oscillazioni climatiche di medio termine SI !

    Io ti rispondevo:


    Questi fenomeni, interni al sistema Oceano-atmosfera, distribuiscono o assorbono calore in atmosfera per il tramite di calore e umidita' e loro feedback (albedo principalmente, terrestre e atmosferico).

    Non ho MAI detto che abbia a che fare con il trend di fondo (oceanico) che invece io associo prevalentemente a questo fenomeno:

    - forcing solare di lungo periodo
    - lieve contributo radiativo atmosferico (1-10%)

    Ma io ti chiedo una cosa:

    - ma SE la PDO ha un impatto cosi' potente su una zona cosi' importante per il VP del NH e anche per l'artico (essendone a ridosso), come puo' questo non essere forte attore di tutto il GW del NH e globale nel medio periodo ?
    Sostanzialmente per una questione di bilancio radiativo.
    Intendiamoci: non sto dicendo che questa MDV non influenzi il clima del NH; sappiamo benissimo il ruolo importantissimo che hanno le SST nel delineare specifiche caratteristiche climatiche anche a distanza (le teleconnessioni non le abbiamo certo scoperte noi) mediante dispersione di onde Rossby e associate perturbazioni dei getti. Sappiamo anche l'importanza che rivestono gli oceani - in generale - nell'influenzare anche i trend termici sui continenti, tramite fenomeni idro-dinamici e anche radiativi (cambiamenti nella concentrazione di umidità specifica e del flusso di radiazione nell'IR sulle terreferme, soprattutto in inverno).

    Tuttavia, se rimaniamo nell'ambito del bilancio radiativo, in realtà ciò che più conta è la variazione dei forcing imposti al sistema dall'esterno: radiazione solare incidente, diretta e diffusa (con tutti gli annessi e connessi, cioè TSI, parametri orbitali, trasparenza dell'atmosfera, variazione dell'albedo) e composizione chimica dell'atmosfera (GHG, aerosol).
    Come già più volte segnalato, le variazioni interannuali (ENSO) o multidecadali (PDO/IPO, AMO) delle SST non fanno che redistribuire l'energia che il sistema riceve, sia nella frequenza più alta (radiazione solare) che in quella più bassa (IR).
    È vero che questi fenomeni, come detto, agiscono sulle proprietà idro-dinamiche del sistema: ma, di nuovo, essendo fenomeni interni al sistema stesso, non lo modificano in maniera sostanziale. E dunque (e invece) rispondono ai trend globali.
    Infatti la correlazione fra SST medie globali e SST regionali (per es. le ERSST) - eccezion fatta per diverse aree extratropicali influenzate dalle fluttuazioni stocastiche e in misura minore per le zone Nino e per la Warm Pool pacifica - in generale e soprattutto nelle aree tropicali è molto alta. Anche nelle regioni AMO (a parte una vasta zona a sud della Groenlandia) e PDO (soprattutto lungo la costa americana).




    Talvolta l'andamento del trend termico di fondo indotto dall'aumento dei forcing radiativi (che siano solari o meno) risulta essere in fase con le MDV. Altre volte meno. Anche se poi gli stessi forcing radiativi non sono sempre in fase fra loro. Infatti, casualmente (o no?), la fase fresca del trentennio anni 50-anni 70 nelle T globali è accompagnata dalla sovrapposizione fra fase negativa delle MDV (PDO-, AMO in ribasso) e minima trasparenza dell'atmosfera (effetto dimming indotto da massima produzione di solfati, che *è* un forcing).

    Infine, volendo, ci sono anche le ricostruzioni con dati proxy: e queste, ad es., ci dicono che il caldo periodo medievale (perlomeno sul NH) fu accompagnato da prolungate e persistenti fasi di PDO- e di Nina.

    Ultima modifica di steph; 04/08/2009 alle 20:36
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  3. #753
    Vento teso L'avatar di Sandro58
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    Predefinito Re: Sta calando il GW ?

    Aggiornamento nel Blog: Il GW di Luglio 2009|Global Warming, monitoraggio Clima


    Aggiornamento RSS, troposfera e stratosfera:
    Fortissimi aumenti in troposfera in Luglio, piccole variazioni in Stratosfera eccetto che un forte aumento nella zona polare sud. Le variazioni più forti, dovute certamente all’aumento delle ssta avutesi in giugno e alle anomalie antartiche sono state nell’ordine (MT= media troposfera, LT= bassa troposfera):
    +0,915° MT polare sud
    +0,561° LT polare sud
    +0,515° MT SH
    +0,485° MT Tropici
    +0,451° LT SH
    +0,408° MT Globale
    +0,361° LT Tropici
    +0,341° LT Globale
    In calo solo la LT polare nord e l’area americana. Questo il grafico delle zone principali:


    Queste le due zone polari:


    Per la bassa troposfera ho messo una animazione delle anomalie da gennaio a luglio:
    Animazione Bassa Troposfera 2009

    Per la stratosfera queste le anomalie di luglio:


    Altri grafici li trovate su GW-Live Troposfera e Stratosfera.

  4. #754
    Vento teso L'avatar di Sandro58
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    Predefinito Re: Sta calando il GW ?

    Si Stefano, ripeto che non ho mai associato le variazioni multidecadali con il trend di fondo.
    Giustissimo quello che dici, pero' e' bene che si sappia che da molti e' stato confuso con il picco di salita dal 76 ad oggi mentre il trend di fondo e' ben altra cosa e ben + modesta di questo strappo (1/5 dello strappo).

    E' bene che continuiamo a spiegare questa sostanziale e potente differenza tra lungo termine (effetti radiativi, forcing SUL sistema nel lungo periodo) e medio termine essendo ormai, SPERO, chiara a tutti la climatologia di breve termine.

  5. #755
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    Predefinito Re: Sta calando il GW ?

    Citazione Originariamente Scritto da Sandro58 Visualizza Messaggio
    Si Stefano, ripeto che non ho mai associato le variazioni multidecadali con il trend di fondo.
    Giustissimo quello che dici, pero' e' bene che si sappia che da molti e' stato confuso con il picco di salita dal 76 ad oggi mentre il trend di fondo e' ben altra cosa e ben + modesta di questo strappo (1/5 dello strappo).

    E' bene che continuiamo a spiegare questa sostanziale e potente differenza tra lungo termine (effetti radiativi, forcing SUL sistema nel lungo periodo) e medio termine essendo ormai, SPERO, chiara a tutti la climatologia di breve termine.
    si può affermare che del passato (<100 anni) conosciamo sostanzialmente solo il trend di fondo, a livello globale, causa sistemi indiretti di ricostruzione dei dati?

    e che non si possono confrontare questi trend col picco in corso, visto che non conosciamo l'andamento sul breve-medio del passato remoto?


  6. #756
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    Predefinito Re: Sta calando il GW ?

    Citazione Originariamente Scritto da atlantic Visualizza Messaggio
    si può affermare che del passato (<100 anni) conosciamo sostanzialmente solo il trend di fondo, a livello globale, causa sistemi indiretti di ricostruzione dei dati?

    e che non si possono confrontare questi trend col picco in corso, visto che non conosciamo l'andamento sul breve-medio del passato remoto?

    Non conosciamo gli andamenti globali ma si conoscono anche molto bene quelli locali (proxy).

    E poi non facciamoci idee malsane del tipo .... nella PEG faceva sempre un freddo cane .... oppure .... dal minimo di Maunder la temperatura e' sempre aumentata. Il clima ha conosciuto sempre delle oscillazioni anche forti e se e' vero che ci sono stati periodi mediamente caldi (romano, medievale ecc..) o freddi (PEG, primo medioevo ecc..) in quei periodi c'erano pure sotto periodi completamente opposti.

    Guardate che razza di GW ci fu sicuramente in Inghilterra dal 1700 al 1740 in piena PEG e iniziato in pieno Maunder !


    Sopra le stagioni, qui l'anno:
    Ultima modifica di Sandro58; 05/08/2009 alle 21:09

  7. #757
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    Predefinito Re: Sta calando il GW ?

    Aggiornamento nel Blog: Il GW di Luglio 2009|Global Warming, monitoraggio Clima

    Aggiornamento 6/8/09, AO, MEI:
    Ancora record mensile della AO (Artic Oscillation) con -1,38 dopo il record di giugno. Una situazione veramente limite che non ha ovviamente precedenti negli ultimi 50 anni, solo il 1958 ebbe una situazione “simile”. L’andamento della AO di giugno e luglio mediati dal 1950:




    La MEI (Multivariate ENSO Index) ha avuto solo un lievissimo aumento passando da +0,855 a +0,897, il Nino in Luglio ha fatto pochi progressi. Il valore e’ abbastanza forte per Luglio, non al livello dei grandi Nino ma superiore ai Nino degli anni 2000.
    MEI di luglio:

  8. #758
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    Predefinito Re: Sta calando il GW ?

    Ho messo nel Blog grafici sulle azioni Nino-IPWP e le risposte troposferiche, attuali e per i + importanti Nino storici:

    Il Nino, l’IPWP e la Troposfera|Global Warming, monitoraggio Clima

  9. #759
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    Predefinito Re: Sta calando il GW ?

    Molto interessante, as usual!!
    Fai un lavoro incredibile, Sandro. Mi chiedo dove riesci a trovare il tempo, mi sa che te sei uno che dorme 4 ore a notte ...o la cui giornata dura 29 ore

    Cmq sulla connessione fra ENSO e zona IPWP , riporto un post che avevo scritto tempo fa :

    una cosa interessante è il fatto che quest'area subisca delle periodiche fluttuazioni termiche a bassa frequenza su scala decadale - multidecadale.




    Le conclusioni di quest'altro lavoro sulla relazione fra IPWP e ENSO:




    Citazione:
    • Frequencies of interannual El Niño and La Niña events significantly different in two opposite phases of decadal-multidecadal IPWP variability
    • El Niño events stronger, spatially larger, and longer lived when the IPWP less warm than average at decadal-multidecadal timescales
    • Clear eastward and upward travel of interannual, upper-ocean temperature anomalies when the IPWP less warm than average
    • Surface stress anomalies in the tropical and midlatitude Pacific, associated with El Niño events, much stronger when the IPWP less warm than average at decadal-multidecadal timescales
    • IPWP variability at decadal-multidecadal timescales appears to modulate interannual attributes of El Niño and La Niña events via its influence on the Walker circulation and the equatorial Pacific thermocline
    Nelle fasi di IPWP più caldo (freddo) della media i Nino tendono ad essere meno intensi, meno estesi e a durare meno (più intensi, più estesi e a durare più a lungo).
    Il contrario con la Nina: l'IPWP rafforza in questo caso intensità, estensione e durata delle Nine se positivo.



    Lo schema che spiega come la variabilità decadale dell'IPWP possa modulare la variabilità interannuale dell'ENSO (tramite la circolazione di Walker e gli effetti sul termoclino), sopra: in periodi di IPWP più caldo della media, sotto: in periodi di IPWP meno caldo della media







    Infine teniamo presente che, di solito, quando affiora un Nino, l'area più occidentale dell'IPWP (quella indiana)tende dapprima (nell'estate boreale) a raffreddarsi. Fra estate ed autunno, le emergenti SSTA+ sul Pacifico equatoriale centrale tendono ad indebolire la cella di Walker e gli alisei associati. In conseguenza di ciò, si rafforzanto gli alisei di sudest sull'Indiano che, mediante rafforzata evaporazione, portano ad ulteriore diminizione delle SST, mentre contemporaneamente si assite ad un aumento delle SST nella parte più occidentale dell'Indiano marcando così un netto gradiente zonale negativo delle SST di quell'oceano.

    In seguito, dopo la fase matura del Nino (che solitamente si colloca fra fine autunno e inizio inverno boreale), anche l'aea più orientale dell'Indiano vede un pronunciato riscaldamento delle SST. L'indiano quindi segue l'andamento delle SST del pacifico equatoriale con un lagtime di circa 3-4 mesi (Shinoda et al. 2004).

    Questo andamento è importante e costituisce spesso una spia di come possa evolvere l'ENSO.
    Se ad es. in autunno, come nel 2006, non vi è sufficiente diminuzione delle SST, il Nino tende di solito a finire molto prima e ad esserne un po' abortito (come ad inizio 2007).
    Se viceversa in primavera non vi è sufficiente aumento delle SST sempre in quell'area-chiave, il fenomeno tende a protrarsi nel tempo.
    Più o meno la stessa cosa, ma all'opposto, vale per la Nina.

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  10. #760
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    Predefinito Re: Sta calando il GW ?

    Citazione Originariamente Scritto da steph Visualizza Messaggio
    Molto interessante, as usual!!
    Fai un lavoro incredibile, Sandro. Mi chiedo dove riesci a trovare il tempo, mi sa che te sei uno che dorme 4 ore a notte ...o la cui giornata dura 29 ore

    Cmq sulla connessione fra ENSO e zona IPWP , riporto un post che avevo scritto tempo fa :

    una cosa interessante è il fatto che quest'area subisca delle periodiche fluttuazioni termiche a bassa frequenza su scala decadale - multidecadale.




    Le conclusioni di quest'altro lavoro sulla relazione fra IPWP e ENSO:





    Citazione:
    • Frequencies of interannual El Niño and La Niña events significantly different in two opposite phases of decadal-multidecadal IPWP variability
    • El Niño events stronger, spatially larger, and longer lived when the IPWP less warm than average at decadal-multidecadal timescales
    • Clear eastward and upward travel of interannual, upper-ocean temperature anomalies when the IPWP less warm than average
    • Surface stress anomalies in the tropical and midlatitude Pacific, associated with El Niño events, much stronger when the IPWP less warm than average at decadal-multidecadal timescales
    • IPWP variability at decadal-multidecadal timescales appears to modulate interannual attributes of El Niño and La Niña events via its influence on the Walker circulation and the equatorial Pacific thermocline
    Nelle fasi di IPWP più caldo (freddo) della media i Nino tendono ad essere meno intensi, meno estesi e a durare meno (più intensi, più estesi e a durare più a lungo).
    Il contrario con la Nina: l'IPWP rafforza in questo caso intensità, estensione e durata delle Nine se positivo.



    Lo schema che spiega come la variabilità decadale dell'IPWP possa modulare la variabilità interannuale dell'ENSO (tramite la circolazione di Walker e gli effetti sul termoclino), sopra: in periodi di IPWP più caldo della media, sotto: in periodi di IPWP meno caldo della media







    Infine teniamo presente che, di solito, quando affiora un Nino, l'area più occidentale dell'IPWP (quella indiana)tende dapprima (nell'estate boreale) a raffreddarsi. Fra estate ed autunno, le emergenti SSTA+ sul Pacifico equatoriale centrale tendono ad indebolire la cella di Walker e gli alisei associati. In conseguenza di ciò, si rafforzanto gli alisei di sudest sull'Indiano che, mediante rafforzata evaporazione, portano ad ulteriore diminizione delle SST, mentre contemporaneamente si assite ad un aumento delle SST nella parte più occidentale dell'Indiano marcando così un netto gradiente zonale negativo delle SST di quell'oceano.

    In seguito, dopo la fase matura del Nino (che solitamente si colloca fra fine autunno e inizio inverno boreale), anche l'aea più orientale dell'Indiano vede un pronunciato riscaldamento delle SST. L'indiano quindi segue l'andamento delle SST del pacifico equatoriale con un lagtime di circa 3-4 mesi (Shinoda et al. 2004).

    Questo andamento è importante e costituisce spesso una spia di come possa evolvere l'ENSO.
    Se ad es. in autunno, come nel 2006, non vi è sufficiente diminuzione delle SST, il Nino tende di solito a finire molto prima e ad esserne un po' abortito (come ad inizio 2007).
    Se viceversa in primavera non vi è sufficiente aumento delle SST sempre in quell'area-chiave, il fenomeno tende a protrarsi nel tempo.
    Più o meno la stessa cosa, ma all'opposto, vale per la Nina.

    Questo post è qualcosa di incredibile. Stefano e Sandro davvero grazie, il livello di discussione che mantenete è straordinario, al livello dei migliori professionisti...si imparano una marea di cose molto molto interessanti
    Roberto


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