Alla fine, da qualunque parte si inizi il discorso si arriva qui....
Che cosa può scaldare gli oceani e quindi la terra? O il sole, quale fonte di radiazione, o l'atmosfera con la sua capacità di trattenerle; sulle variazioni di composizione dell'atmosfera e relativi effetti, qualcosa si sa, sul sole forse le conoscenze sono più limitate ma nel breve periodo dobbiamo certamente escludere i cicli astromici, resta l'attività solare in sè e le sue interferenze con i raggi cosmici su cui la ricerca mi pare fornisca, però, risultati assai discordanti.
Marco Pifferetti Albinea - Reggio E.
http://marcopifferetti.altervista.org/index.htm
Marco Pifferetti Albinea - Reggio E.
http://marcopifferetti.altervista.org/index.htm
"La circolazione termoalina gioca un ruolo fondamentale nel trasporto di calore alle regioni polari e quindi nel regolare le dimensioni della banchisa in queste zone. Si pensa che una variazione di questa circolazione possa avere impatti di grande portata sul bilancio radiativo terrestre, infatti oltre a regolare il tasso di esposizione delle acque profonde alla superficie (con i fenomeni di upwelling e downwelling) si pensa sia in grado di regolare la quantità di anidride carbonica nell'atmosfera."
da wikipedia
I cambiamenti della circolazione termoalina sono causati da fattori riconducibili al Sole, ma in quale maniera? In quale misura i molteplici fattori inerenti l'attività solare influenzano i molteplici fattori inerenti il clima terrestre?
Veramente notevole la quantità di studi da effettuare per arrivare alla dimostrazione di un ipotesi con le poche conoscenze a disposizione in tal senso attualmente.
Adesso ci sono i vigneti in Inghilterra, come nel medioevo, ma sparirono durante la piccola glaciazione.
http://www.wpsmeteo.it/index.php?ind...single&ide=563
Ho aggiornato il mio DB, ne approfitto per aggiungere due grafici aggiornati: il primo contiene tutti i dati dal gennaio 1979 (inizio delle misurazioni satellitari), il secondo è uno "zoom" sugli ultimi 120 mesi (10 anni) con tanto di trend (+0.112°C/decade)
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Versante est dell'alto Casentino - 550mslm - Arezzo - 43°46'30'' N - 11°44'35'' E
Estremi dal 1/12/05: Minime: -13.4°C (20/12/09) +18.9°C (14/7/11)
Massime: -3.1°C (17/12/10) +39.5°C (14/8/21) - DATI ONLINE
Tornando ai dati e al tema del TD, ma "sta' calando il GW ?", ecco i trend a 20 anni di vari enti. Con sorpresa trovo RSS Low Troposphere quello che ha avuto il picco massimo di trend a 20 anni. Tutti hanno cominciato a diminuire il trend dal 2004.
Il trend a 20 anni per ogni mese e' la LINEST dei 20 anni precedenti e comprendenti il mese stesso, esempio il primo mese e' gennaio 99 e il valore e' la linest dal gennaio 79, ho moltiplicato *120 per ottenere il trend decadale.
Il dato conferma il dato che usciva fuori con la media a 5 anni (2,5 anni prima e 2.5 anni dopo il mese) che ho messo nel blog.
Questo invece e' il trend dal gennaio 79. Linest tenedo fisso il 79, mese dopo mese si allunga il periodo di calcolo a 30 anni e 2 mesi a marzo 2009.
Qui il 2004 rappresenta l'appiattimento del trend e il calo e' solo alla fine, ma in questo caso il calo e' più significativo perche' calcolato su periodo molto + lungo dei 20 anni.
Ultima modifica di Sandro58; 21/04/2009 alle 21:55
Sta veramente calando il GW? I trend presentati nei precedenti post sembrerebbero avvalorare questa ancora cauta ipotesi. Eppure qualcosa non mi convince appieno. Non sto qui a ripetere per la zintillionesima volta l’importanza di avere a disposizione una finestra temporale sufficientemente ampia onde smussare le fluttuazioni di breve periodo ed attendere che emerga il trend di fondo. E giustamente Sandro ne tiene conto.
Tuttavia il decennio 1998-2008 contiene in sé un numero sufficientemente abbondante di anni fra i più caldi dall’ inizio delle misurazioni strumentali tanto da essere definito un decennio statisticamente inusuale.
D’altra parte, la mancanza di uno slope ascendente nella regressione lineare del periodo post-1998 non può ancora essere considerata come una prova di fine o calo del trend di GW.
Infatti, quando la situazione climatica sul breve è sovrimposta ad un trend di fondo crescente indotto da un forcing radiativo (di qualsiasi natura esso sia), non so quanto sia importante porsi il quesito sulla probabilità (o sulla significatività) di decadi piatte o di temperature calanti.
È questo, fra l’altro, il tema di un recente lavoro di Easterling e Wehner che giunge alla conclusione seguente:
In sostanza, ci dicono come sia assolutamente normale che questo tipo di frame temporali decadali possano produrre fasi sia di riscaldamento che di raffreddamento all’interno di un trend di fondo positivo, anche molto più in là nel tempo. Quindi nulla di strano sul trend di breve periodo dell’ultima decade.
Easterling, D. R., and M. F. Wehner (2009), Is the climate warming or cooling?, Geophys. Res. Lett., doi:10.1029/2009GL037810, in press. [PDF] (accepted 30 March 2009)
“Therefore, it is reasonable to expect that the natural variability of the real climate system can and likely will produce multi-year periods of sustained “cooling” or at least periods with no real trend even in the presence of longterm anthropogenic forced warming. Claims that global warming is not occurring that are derived from a cooling observed over such short time periods ignore this natural variability and are misleading.”
Un’immagine dal loro draft
Torniamo quindi al mio dubbio iniziale inerente la volubilità dei trend di breve periodo in un contesto di analisi sul cambiamento climatico in corso.
Ecco un grafico (di pessima qualità!) basato sul record del dataset NCDC (T2M su terre e SST oceani, dati interpolati con buona costanza nel rapporto terre/oceani, a differenza di HadCRU) su base 1961-90 (si veda, a tal proposito, questo lavoro di Smith et al.):
Una zoomata sul periodo 1970-2008 ci rivela il trend crescente, forte e statisticamente significativo:
Un’ulteriore zoomata sull’ultima decade (1998-2008, 11 anni che partono da un anno connotato dall’anomalo Nino del secolo per giungere alla recente Nina), ci rivela un trend meno forte e meno significativo:
Ma se, per es., prendiamo invece gli ultimi 9 anni (1999-2008, 10 anni che partono dal successivo anno connotato da una Nina), il trend è già assai diverso, con una pendenza che è quasi due volte più grande rispetto al precedente:
La mancanza di un trend su una finestra temporale breve non è niente di inusuale, per es. Ecco la decade 1977-1986:
Insomma: anche con dadi truccati (dal trend termico di fondo indotto da forcing radiativi), c’è sempre la possibilità di lasciarsi sorprendere da brevi periodi (anche di più decadi) di stasi o persino di raffreddamento. Ovviamente diminuisce solo la probabilità di esperirli.
~~~ Always looking at the sky~~~
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