Spero tu stia scherzando.
Facciamo un conticino veloce veloce:
1) CO2 annuale oceano-atmosfera --> circa 4-500Gt/anno
2) CO2 annuale biosfera e lito --> circa 4-800GT/anno
3) CO2 anno umana --> 8GT/anno
I primi due fattori di tipo naturale sono al minimo 100 volte superiori al contributo umano e -----> dipendono dalle temperature e dalle dinamiche di alcune zone chiave (per lo + tropicali ma anche bio-marine negli oceani del nord).
Allora cosa succede se si ha una VARIAZIONE dell 1% della CO2 naturale dovuta a fattori naturali (esempio solare, aumento acqua in atmosfera ecc..) ? Che questa variazione e' pari al contributo umano.
Immagina il 3-5% !!!
Ora ri-spiegami perche' dovrebbe avere un senso, se non del tutto ipotetico e ideologico, la frase di Caserini !
L’aumento della CO2 in atmosfera avviene dunque per il fatto che le emissioni superano quanto l’oceano e i sistemi biologici possono assorbire: la CO2 non assorbita si accumula in atmosfera.”
Non venirmi a parlare dell'"impronta" umana nella composizione degli isotopi del carbonio perche' e' stata doppiamente messa in gran dubbio da due punti forti:
- il processo litologico e' fondamentale per quel tipo di variazioni isotopiche
- la CO2 umana viene emessa al 75 nel NH e uno studio ha cercato di verificare se ci fosse unLag temporale, come emerse per gli esperimenti nucleari, nella diffusione tra N e SH ---> NON C'E' nessun lag temporale !
Ora che l'uomo emetta 1/100 della CO2 in atmosfera e' certamente un fatto schifoso dal punto di vista morale (depauperamento risorse e inquinamento) e sicuramente ha una sua quota parte di partecipazione all'aumento dell'effetto serra (CHE TI RICORDO DIPENDE AL 90% DALL'ACQUA, quindi comunque stiamo parlando di dettagli climatici, e l'acqua in atmosfera e stratosfera E' AUMENTATA PARECCHIO dal 1976 ad oggi), ma bisogna che se ne parli in modo scientificamente onesto !
Se per assurdo l'uomo emettesse solo vapore acqueo come prodotto di scarto il suo contributo al riscaldamento sarebbe anche maggiore (così ho sentito spesso). Io mi dico: ha senso scervellarsi sull'impatto della CO2 umana quando l'uomo stesso produce cose ben più pericolose, come montagne di rifiuti che spesso finiscono in mare, benzene e altre schifezze nelle città che finiscono nei polmoni e nel sangue uccidendo realmente e subito le persone? Perchè non si combatte prima con tutte le risorse l'inquinamento certo, quello legato a polveri gas e particelle dannose, e non a un gas naturale come la CO2? Senza dubbio il principio di precauzione deve spingere a limitare le emissioni, ma oggi pare che l'unico problema inquinamento di cui si dibatte in politica e tra i media è questa diabolica CO2
http://golfodigaeta.altervista.org/
Webcam Formia su http://www.meteoliri.it/#!prettyPhoto/10/
Stazione meteo http://www.wunderground.com/weathers...p?ID=ILAZIOFO2
Non ho le competenze e l'esperienza per fare il critico di Caserini o di altri eminenti studiosi del settore, mi interessa l'argomento e mi documento sulle fonti che ritengo autorevoli, tu invece evidentemente hai un grande patrimonio di conoscenze per poterlo fare, allora ti chiedo. se Caserini sbaglia, se Wikipedia sbaglia (perchè dice la stessa cosa), se Forster e compagni sbagliano, (perchè gli isotopi del C non contano nulla) e forniscono quindi dati errati all'IPCC, dicci dove dovremmo ducumentarci per non prendere questi abbagli.![]()
Se è errata l'affermazione di Caserini (e di Wikipedia), come si acidificano gli oceani e perchè?
Il vapore acqueo è un feed back del riscaldamento prodotto da qualcosa d'altro, o la causa prima del riscaldamento?
Sulla base di cosa le tue ipotesi sono più valide delle altre?
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Ultima modifica di Marco P.; 22/08/2009 alle 10:12
Marco Pifferetti Albinea - Reggio E.
http://marcopifferetti.altervista.org/index.htm
Hai certamente ragione per alcuni tipi di inquinamento, (solido, liquido) però tieni presente che bruciando combustibili fossili, oltre che CO2 si pruducono appunto buona parte delle sostanze nocive che hai citato, ridurre le combustioni o migliorarne l'efficienza consente sia la riduzione di emissione di CO2 che di vari inquinanti atmosferici assai pericolosi.![]()
Marco Pifferetti Albinea - Reggio E.
http://marcopifferetti.altervista.org/index.htm
No Marco, non dico che "sbaglia", dico solo che sposa una ipotesi di lavoro facendone la Bibbia, la verita'. Bhe' non c'e' alcuna verita' e per questo dicevo quest:
Vedi, per un Caserini, e altri, che non ha dubbi ci sono invece migliaia di scienziati che hanno molti dubbi e hanno fatto ricerche e messo le mani su dati ed esperimenti e non trovano affatto che le certezze di Caserini siano certezze, tutt'altro. E sto parlando di scienziati, non di forumisti come me....ma bisogna che se ne parli in modo scientificamente onesto
Il vapore acqueo in atmosfera e' sicuramente da collegarsi in modo stretto alle condizioni oceaniche sia di temperatura superficiale media soprattutto delle zone tropicali che della media dei venti di superficie.
Diciamo pure che e' prevalentemente un feedback della temperatura oceanica tropicale ma ha dei tempi + lunghi di emissione/riassorbimento rispetto alle variazioni oceaniche.
Per questo puo' generare dei Climate Shift anche notevoli innescando condizioni auto-alimentantesi a partire dal cambio multidecadale oceanico, o anche da un grande Nino, cioe' parte come feedback e diventa lui stesso una forzante avendo tempi di riassorbimento maggiori delle variazioni di temperatura oceanica.
Il Vapore in atmosfera|Global Warming, monitoraggio Clima
Mi preme approfondie un po’ la questione relativa all’accumulo di CO2 in atmosfera.
Ho seguito i primi 3 giorni di questo interessante simposio sulla variabilità del ciclo del carbonio oceanico e ho avuto modo di sentire alcune stimolanti conferenze e di vedere il resoconto su poster di recenti lavori sul tema.
Il main convener del simpiosio è uno dei massimi esperti sul tema: Nicolas Gruber (Environmental Physics, Institute of Biogeochemistry and Pollutant Dynamics, ETH Zürich, Zürich, Switzerland). Consiglio, per chi è interessato, la lettura di questo book di Gruber e Sarmiento:
Devo dire che, fra i vari recenti interventi che ho letto sul TD, – a prescindere al sempre ottimo lavoro di analisi di Sandro e da alcuni ponderati interventi di Marco – quello di Lorenzo Danieli mi sembra sia l’intervento più corretto e aggiornato sul tema.
BTW: mi pare evidente che i cicli biogeochimici del carbonio influenzino ampiamente la fisica del sistema climatico attraverso cambiamenti in altre proprietà clima-rilevanti sulla superficie terrestre e nella troposfera : lo schema del bilancio del flusso energetico più aggiornato (era CERES), tratto da un lavoro recente di Trenberth e Fasullo, ne mette in risalto i punti di accoppiamento (in rosso).
Alcuni spunti importanti emersi dal seminario, elencati a geometria variabile:
Ø circa ¼ della CO2 emessa nell’atmosfera ogni anno dalle attività antropiche è assorbita dall’oceano (poco più di un altro quarto dalla biosfera terrestre). Il fatto che gli oceani, in generale, siano oggi (nell’era antropocenica) un pozzo di stoccaggio piuttosto che una sorgente di emissione della CO2 è, in primis, una risposta degli stessi oceani all’incremento della concentrazione di CO2 nell’atmosfera. È infatti ben noto che il flusso di CO2 fra oceano e atmosfera non dipende solo dalla temperatura dell’acqua, bensì pure dalla pressione parziale della CO2 (pCO2). La legge di Henry, che regola la solubilità dei gas in un liquido, ci dice che la pressione del gas è direttamente proporzionale alla sua concentrazione.
Un aumento della sua concentrazione sposta l'equilibrio dinamico fra assorbimento e rilascio verso l'assorbimento perché sostiene lo squilibrio globale della pCO2 attraverso l’interfaccia fra aria e acqua. Ed è proprio quello che sta succedendo in epoca antropocenica. In termini di variazione del flusso (o di bilancio, che è quel che conta), da quando diventano significative le emissioni antropiche, l'oceano assorbe più CO2 di quanto ne rilasci.
Ø l’oceano è il pozzo principale (in termini assoluti) delle emissioni antropiche di CO2. Circa la metà del quantitativo emesso dall’inizio dell’era antropocenica è già stata “smantellata” e assorbita/dissolta nell’oceano. In futuro (time-scale secolare) ci si aspetta che gli oceani assorbano circa il 70% di tutta la CO2 emessa in atmosfera dalle attività antropiche, ma la precisa frazione assorbita dipenderà cmq da come si riorganizzerà il ciclo naturale del carbonio dopo la perturbazione apportata dall’era antropocenica. Evidenze paleogeologiche suggeriscono che la capacità di stoccaggio da parte degli oceani diminuisce con l’aumento delle temperature terrestri, probabilmente a causa (anche) di cambiamenti indotti soprattutto nella circolazione degli oceani australi (oltre che dai feedback sui cicli fisici e biogeochimici generati da un clima più caldo). L’ampiezza di questa risposta geologica corrisponde ad un incremento di circa 25 ppm di CO2 atmosferica per ogni grado di riscaldamento, quindi ben lontano dai 100 ppm di incremento causato dalle attività antropiche dall’inizio dell’era industriale.
Ø Non tutti gli oceani si comportano allo stesso modo: in generale l’outgassing principale della CO2 avviene negli oceani tropicali (e in particolare nella principale zona di upwelling e di rimescolamento di acque profonde del globo: il pacifico equatoriale orientale), mentre l’uptake avviene principalmente negli oceani delle medie latitudini. Negli oceani delle alte latitudini australi il rilascio di CO2 naturale è ampiamente compensato dall’assorbimento di quello antropico, così che il bilancio dei flussi è leggermente negativo. C’è anche un trasporto meridionale di carbonio: nell’Atlantico, “viaggia” verso sud (dopo il forte assorbimento nel Nordatlantico) e nel bacino indo-pacifico tende invece a convergere verso l’equatore., denotando quindi una leggera asimmetria emisferica caratterizzata da un trasporto verso sud attraverso l’equatore.
Ø Poi c’è la variabilità interannuale con la quale si manifesta il rateo di crescita della CO2 atmosferica. Ne abbiamo già parlato molte volte anche in questo TD e la cosa è stata ripresa recentemente in qualche post. Non ci sono ragioni misteriose, la cosa è studiata e risaputa da almeno 30 anni. Ma sono uscite cose nuove e interessanti. Ne parlerò di nuovo (sperando di fare un po’ più di chiarezza) prossimamente, ora il post è già sin troppo lungo ;>D
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Ultima modifica di steph; 22/08/2009 alle 23:43
~~~ Always looking at the sky~~~
Molto interessante Steph, mi pare che in sintesi confermi le affermazioni di Caserini anche se occorre differenziare la situazione per le varie zone.
Marco Pifferetti Albinea - Reggio E.
http://marcopifferetti.altervista.org/index.htm
Ho inserito nel Blog i dati sugli autunno storici italiani e del NH e le prospettive "medie" basate su situazioni simili in area ENSO e valori di PDO.
Autunno meteorologico 2009, statistiche e prospettive|Global Warming, monitoraggio Clima
Ovviamente il 2009 sarà UNICO nel suo genere, come ogni giorno lo è sempre, ma in questo caso l'unicità dell'Autunno 2009 è dettata dalla totale mancanza di situazioni simili nel passato su spettro configurativo ampio. Simili x ENSO e PDO sono solo il 1991, 94 e 2002, solo il 1991 anche per QBO, ma il 91 era vicino a massimi solari.
Insomma domani comincia una storia tutta nuova, come sempre, come ogni giorno, ma ancora di più !
Stefano, grande intervento come al solito ma contrasta abbastanza con quanto riportava Danieli:
- 1/4 (come riporti te) e' la meta' di 1/2 che veniva riferito (CO2 assorbita in oceano di quella emessa dall'Uomo). Una bella differenza.
Una cosa pero' mi riesce ostica ad una prima lettura:
- perche' si ritiene che il 50% delle emissioni umane siano state stoccate in oceano quando invece si ritiene che questi ne stiano assorendo 1/4 ?
- e ancora perche' si pensa che possa arrivare addirittura al 70% ? La pressione parziale nei dintorni della superficie varia enormemente con la temperatura dell'acqua e gradualmente iniseme all'aumento di CO2 in atmosfera nel tempo. Quindi perche' mai dovrebbe cambiare il rapporto di assorbimento se non in caso diminuire x aumentata temperatura dell'acqua (scenario IPCC) ?
Magari leggo meglio.
Attendo le cose nuove sulle variazioni di Grow Rate interannuali !![]()
Sulla base della curva logaritmica del GWP in funzione della concentrazione ciò non è vero visto che il vapore aqueo supera, e di gran lunga, in concentrazione tutti gli altri gas serra a cominciare dalla CO2.
E questo a parità di GWP (cosa ovviamente falsa; il GWP della CO2 è maggiore di quello del vapore ecc. ecc. ecc.).
Ergo se tutte le emissioni climalteranti si potessero convertire in H20 il loro GWP complessivo sarebbe inferiore a quello attuale.
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