Citazione Originariamente Scritto da Angelo_81 Visualizza Messaggio
Mi permetto solo di dissentire parzialmente con te e di concordare di più con l'analisi fatta dal Lamma (tra l'altro scritta da un mio carissimo amico, ma questo non inficerà il mio giudizio ) circa lo "zampino" stratosferico su quanto avvenuto in troposfera nel mese di Gennaio. Credo anch'io che la troposfera abbia fatto sostanzialmente tutto da sola, in quanto la propagazione del momento easterlies in realtà non sia mai avvenuta compiutamente.
Ti ringrazio per aver postato le proiezioni al momento dell'inizializzazione e non dei forecast che io avevo salvato anzitempo mentre non disponevo delle seconde.
Tuttavia questo cambia poco rispetto l'idea espressa che mantiene comunque elementi di divergenza con quanto espresso da Lamma. Continuo a pensare che la propagazione parziale e limitata alle fasce polari e subpolari per le ragioni esposte nel mio precedente post ci sia stata e quanto riscontrato ad oggi non sia esclusivo "sacco" della troposfera.
A sostenerlo è il repentino anzi direi sostanzialmente istantaneo incremento delle t. alla latitudine di 80°N fino in bassa troposfera il cui apice coincide con la declaratoria del SSW split.
Infatti questo si è realizzato non solo in alta stratosfera bensì pure in media e bassa stratosfera.

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Si vede anche molto bene come, in un'ottica di evoluzione classica di uno split, il raffreddamento abbia già iniziato il suo percorso dall'alto per poi propagarsi verso le quote inferiori.

Viceversa il raffreddamento dovuto alla migrazione dei nuclei di vorticità potenziali è stato praticamente fulmineo laddove lo split viene conclamato in letteratura e in media stratosfera mentre è stato maggiormente traslato e con caratteristiche molto meno stabili quasi al confine con la tropopausa, segno delle difficoltà propagative riscontrate.

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Troppo stabile e consistente quindi l'aumento della t. a 150 hpa oltre i 70°N per poter negare l'incidenza della stratosfera.

E poi....

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La differenza del comportamento propagativo si sostanzia nella differente condotta da parte dell'indice medio zonale (U) alle latitudini alte rispetto alle medie.
Anche io penso che il disturbo si riverbererà piuttosto a lungo ed è visibile nelle proiezioni della seconda carta qui sopra postata ma sono convinto che opererà necessariamente in sinergia rispetto forcing troposferici che inevitabilmente si aggiungeranno secondo modalità non certamente dettagliabili.