Ok, alla prima parte della tua risposta ti risponde Debris, personalmente non ho mai escluso a priori il trattamento farmacologico, quando necessario.
Sulla parte che ti ho sottolineato, purtroppo l'SSN non sempre è in grado di garantire il controllo medico appropriato ai pazienti etichettati come non gravi, a causa dello scarso numero di medici. Nel 2005 ho svolto un tirocinio in un dipartimento di salute mentale e psichiatri e psicologi non sapevano a chi dare i resti.
hola Gravin,
scusa ma hai letto i miei precedenti post? sono il paladino che lotta contro i luoghi comuni da anni. ho pure fatto battaglie su altri forum contro Luca Poma referente di "giù le mani dai bambini", perchè secondo me nel caso adhd bisogna dare psicofarmaci anche a bambini di 5 anni, come giustamente fanno in tutti gli altri paesi del mondo. ai bambini con adhd in italia preferiscono ancora ammazzarli di botte invece che dargli il Ritalin, questo ho scoperto! grande paese che siamo! eccoti un esempio vivente di luogo comune, ignoranza e furbizia che pensa di essere il nuovo messia:
Beppe Grillo - Ritalin (2005) - YouTube
ma tornando a quello che mi chiedevi... io non sono ne scienziato ne medico, quindi non posso rispondere alle tue richieste. come dicevo prima è un argomento complicato e delicatissimo bisogna capire persona per persona, scoprire se alla base di una depressione ci sia solo una causa ambientale, come un trauma, oppure una predisposizione genetica. è un lavoro lungo che coinvolge anche i famigliari e affrontare l'argomento con loro diventa un incubo.
cmq parlando di farmaci, qualunque essi siano, una persona deve soppesare i benefici e gli effetti collaterali e poi fare una scelta. nel caso di un trauma, tipo un lutto famigliare, una persona al 100% sana credo possa affrontare la situazione, l'elaborazione del lutto, senza bisogno di farmaci e anche senza psicologo. cmq io se hai letto bene non ho appunto definito questo caso una malattia.
però anche qui dipende... insomma credo sia necessario fare tutto il possibile prima di arrivare al farmaco e considerare questo come ultima risorsa. ma non demonizzo nulla, anzi... negli USA ci sono dei nuovi farmaci x adhd che io, nonostante non abbia mai preso nessun psicofarmaco in vita mia, li sogno di notte, tipo il Daytrana. questo perchè leggo sui forum adhd USA quanto sono efficaci, etc..
ma per un trauma, per una casua ambientale, prendere un antidepressivo, equivale a cercare di evitare una sofferenza e rinchiuderla nel pozzo della nevrosi. per citare il mitico Scardo:
http://www.youtube.com/watch?v=NN4w9drdnDk
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Nivofilo-Precipitofilo-Perturbazionofilo-Depressionofilo-Ostrosciroccofilo-Anticaldofilo-Antianticiclonicofilo
Il grassettato evidenzia il punto che non mi sento di condividere.
Non puoi a priori escludere l'impiego di un farmaco solo in funzione dell'input che dà origine alla demodulazione del tono dell'umore.
Non esiste proprio.
Il che, ovviamente, non esclude il ricorso alla psicoterapia, tutt'altro.
Assai spesso essa rappresenta il primo step di trattamento o comunque si integra con la terapia farmacologica.
Ma se ci troviamo di fronte ad un depresso "vero" mi risulta oltremodo difficile pensare di escludere a prescindere il ricorso alla terapia farmacologica.
Tutto qui.![]()
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dipende Gravin, dipende!
hai ragione non si può escludere. se per esempio questo trauma causa la depressione e questa non si riesce a vincerla elaborando il trauma, tipo non si riesce a lavorare, etc.. allora è ovvio che come ultima risorsa c'è l'antidepressivo, che fa meno danni del perdere il posto di lavoro. però il fatto è che l'antidepressivo non elimina il trauma. lo "maschera" e basta. il trauma finisce nell'inconscio e poi sono *azzi! perchè diventa una sofferenza incotrollabile.
caso diverso invece per malattie di base genetica, come l'adhd, o il bipolare, etc.. dove mi sa che nn c'è nulla da fare. la prima scelta è la cura farmacologica.![]()
No, questa non posso passartela per un motivo molto semplice : non per menarmela ma sono un laureato in psicologia clinica, sebbene faccia alla fine tutt'altro lavoro.
La tesi che la depressione e la malattia mentale "siano una pura faccenda genetica" è molto popolare: da una parte presso gli ambienti scientifici più "rigidi" e "meccanicistici" (da cui mi dissocio radicalmente) , dall'altra presso molte persone "ordinarie"... perchè? Perchè è una tesi facile e seducente! DERESPONSABILIZZA! I genitori e l'ambiente si sentono deresponsabilizzati (è depresso? Ah beh, colpa dei geni... che posso farci ?Io genitore ho fatto quel che potevo...) mentre il paziente si sente sollevato dal "peso" di doversi guardare dentro per guarire, una cosa che suscita un immane terrore e molte difese consce e inconsce!!
Quanto agli studi non credere che la cosa sia così semplice... sapessi tu quanti studiosi ci sono che continuano a trovare e dimostrare la definitiva importanza dei fattori ambientali ! E' una diatriba aperta da decenni, e senza soluzione univoca, e probabilmente sbagliata portando all'estremo le due tesi :
sbaglia chi ritiene che una malattia mentale sia solo una "predisposizione genetica", e sbaglia anche chi ritiene sia "solo" una questione ambientale (chiaramente una predisposizione genetica ci sarà ! C'è chi sta bene mangiando chili di peperoni e chi non può digerirne manco un pezzetto, ci sarà senz'altro chi dopo un trauma "X" resta malato a vita mentre altri 100 lo superano da soli e amen!) .
Contro i "geni" non possiamo fare nulla, siamo nati così e basta... l'unica è prendere pillole e contenere il disagio (ecco perchè piace a molti) ... ma per i fattori ambientali possiamo fare, ECCOME...
Decenni di psicoterapia dimostrano in modo INCONTROVERTIBILE che è possibile elaborare e risolvere i fattori ambientali che portarono la persona (geneticamente predisposta o meno che sia!) alla malattia mentale... questo chiaramente non significa che essa è "sempre" curabile... gli insuccessi sono comunque molti ! Se l'atteggiamento di fondo del paziente, tanto per fare un esempio, è negativo... NON C'E' TERAPIA CHE TENGA... basta che incosciamente egli dica "tanto è inutile, vedrete che anche la vostra terapia su di me non funzionerà! Sono depresso! Sto male, è COLPA VOSTRA..." ed è fatta... non guarirà MAI, nemmeno col terapeuta migliore del mondo...
il suo atteggiamento di ostilità inconscia come vendetta simbolica soprattutto verso il padre (o verso una madre rifiutante) saboterà OGNI cosa e resisterà all'insight...
potrà prendere farmaci... conterranno la sua depressione, ma alla lunga con effetti collaterali più o meno gravi (e vale anche per malattie peggiori).
L'approccio integrato (diffuso) psicoterapia+farmaci , che è quello che segnala Michele , è il più auspicabile in molti casi... non si chiude nel ritenere tutto una faccenda genetica da curare a pillole e allo stesso tempo non demonizza lo strumento del farmaco : un depresso grave e uno schizofrenico sono INTRATTABILI a parole... non ti ascoltano! Ci può volere una pasticchetta come "spinta", come "aiuto"... (purtroppo è facile cronicizzare l'approccio e poi dipendere a lungo, o a vita, dalle sostanze...)
C.
"S'è la notizia fossi confermata sarò zio."
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