
Originariamente Scritto da
Stau
Il mercato non è che giudica: il mercato agisce sulla base dei propri personali interessi e basta, come farebbe chiunque possieda titoli italiani e come sono certo faresti anche tu .
Non ci trovo nulla ne di immorale ne di strano se uno che possiede un titolo di stato italiano lo vende perchè teme che possa non essere rimborsato: sta semplicemente facendo ciò che è più conveniente per lui come fanno tutti.
Quello su cui si può discutere è se mai quanto sia pericoloso per un Paese essere molto vincolato al giudizio dei mercati, ossia indebitarsi molto o meglio ancora indebitarsi molto presso investitori stranieri (come ha fatto l'Italia). La logica è: vuoi indebitarti? Va bene, per i tuoi cittadini
nel breve periodo è meglio perchè gli potrai dare più servizi e abbassare le tasse. Devi essere credibile però, cioè devi dare garanzia ai creditori che soddisfi il tuo debito altrimenti questi iniziano a vendere i titoli com'è logico: chi lo vuole un titolo che non potrà essere rimborsato?
Diversamente decidi di indebitarti poco, come ha fatto ad esempio la Germania, e in tal caso i tuoi cittadini ci perderanno nel breve periodo guadagnandoci però nel lungo, in quanto non devi fornire particolari prove di credibilità.
Ma non puoi dar la colpa ai mercati se poi le cose ti vanno male.
L'unica eccezione al ragionamento fatto sopra è il Giappone, che pur indebitandosi moltissimo, ha scelto saggiamente di localizzare il suo debito presso i cittadini prima di tutto (il 95% del debito nipponico è posseduto dai giapponesi), restando così "al riparo" in quanto i cittadini anche se investitori sono sicuramente interessati al bene del proprio Paese oltre che a quello del proprio investimento.
C'è però un problema: questo tipo di ragionamento vale se e solo se tra i cittadini e la politica del proprio Paese c'è un forte legame, cosa che al momento, purtroppo, in Italia è totalmente assente (il perchè è sotto gli occhi di tutti).
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