No ma i costi della politica mi interessano poco ma è il chiaro sintomo che il cancro è sempre lì che intacca bellamente ogni ramo della gestione pubblica.
Per quanto riguarda per esempio la spesa sanitaria le cose non vanno bene nemmeno sopra la linea gotica, tipo ospedali nuovi costruiti per avere meno posti-letto dei precedenti e dopo 2 anni dall'apertura declassati ad "ambulatorio" dall'ultimo piano sanitario regionale. Il tutto ovviamente è costato uno sproposito, con tanto di lauto premio al direttore dei lavori per aver consegnato (in realtà per finta) l'ospedale entro i tempi previsti...tu chiedi una maggiorazione quando finisci il lavoro in tempo?
Concordo sull'abominio delle sovvenzioni pubbliche alle aziende private: o sei pubblico o sei privato, o facciamo i piani quinquennali o siamo economia di mercato. Oppure quelle partecipate dello stato (tipo acquedotti vari) con stipendi da capo della CIA...se solo quella valanga di soldi venisse utilizzata che ne so per chiudere il gap fra università e mondo del lavoro, per integrare ricerca pubblica e privata, per incentivare l'iniziativa personale...\fp\
Certo che se confidiamo che questi cambiamenti provengano dai Bertinotti di turno col pugno alzato e il guardaroba firmato Loro Piana o dai furmagiat o da qualche dipendente di colui che millantava la "rivoluzione liberale" mentre pagava i giudici per abbattere la concorrenza siamo a posto![]()
"Se le sciocchezze fossero materia imponibile, alcuni personaggi subirebbero aliquote confiscatorie"
Ciao Tub.
Lascia stare ospedali e gestioni Edo, mi sono espresso male io, parlavo delle forniture sanitarie, i cui costi possono essere tagliati in breve tempo. Per lavorare sul resto ci va molto di più, ovviamente.
Comunque grazie alle esportazioni ci sono aziende italiane ben messe![]()
Originariamente Scritto da Neve al Nw
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Sicuramente la globalizzazione porta competitività su questo non c'è dubbio ma mi permetto di fare una domanda provocatoria , cosa hanno fatto fino ad oggi i governi per far sì che il lavoro rimanga dentro i confini italiani?
E perchè dovrebbero? Se il mercato è globale è globale.
Tocca alle imprese nostrane produrre quel valore aggiunto che consenta la competitività. Viceversa se speri di far concorrenza ai cinesi sulle magliette allora le soluzioni sono 2:
1. chiudi
2. provi ad aprire in Cina e buon lavoro
Si però prima dici che le tocca alle imprese produrre il valore aggiunto per essere competitivi senza aiuti dai governi e poi mi citi la Fiat come esempio positivo di impresa sana.![]()
La Fiat è appunto ottimo esempio di come un'impresa meno legata al mercato interno e meno ingarbugliata con la politica e le sue sovvenzioni abbia un potenziale molto maggiore. Con le vendite attuali la vecchia Fiat avrebbe bruciato miliardi su miliardi, questa attuale certo non ride ma è comunque in attivo...
Non è questione di prodotto, ma di ristrutturazione industriale (decisamente incompleta ad ora) e finanziaria. La Fiat, piaccia o meno, si è rimessa in piedi senza aiuti di stato, a differenza di quel che era sempre accaduto fino a pochi anni fa.
Per il mercato invece c'è poco da fare, allo stesso modo delle francesi: i prodotti son quel che sono e le economie di scala (intraprodotto) anche: anni luce dal sistema tedesco e in particolare VW.
Comunque, il problema italico che sta causando tanti pasticci, si chiama debito pubblico al limite della sostenibilità. Anche epr questo le tasse non possono essere ora abbassate.
Ma il governo lo sa bene che non è che si può durare a lungo, lo stesso Passera ha detto che troppa austerity porta alla lunga recessione. E in questo molti apesi europei contestano la linea Merkel infatti, il solo rigore non basta
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