Beh, certo, è vero: la crescita non viene dal cielo, ma bisogna tentare di crearla con le giuste riforme. E tra queste concordo su un alleggerimento del peso fiscale sul lavoro, che potrebbe portare a maggiori assunzioni, dunque a maggiori "pagatori di IRPEF" e pertanto non creare alcun ammanco di denaro, anzi forse avere pure effetti benefici sui conti. E' però necessario andare coi piedi di piombo, se sbagli una sola mossa, non calibrandola con il contesto in cui ti trovi, precipiti: vedi abolizione ICI 2008 che abbiamo dovuto ripagare tutta in 1 anno solo.![]()
cosa vuol dire "non stiamo facendo nulla?".
non si èa ncora insediato il nuvo Parlamento...
non è ancora stato dato l'incarico da Napolitano.
i tempi della politica italiana sono sempre stati elefantiaci, non solo nel 2013.
Io 1 soluzione ce l'avrei, ma non si può dire (OT)...![]()
Ciao Giorgio, Grande Astigiano.
...più vai in alto, più il vento tira...(G. Trapattoni)
you don't need the Weatherman to know where the wind blows - bob dylan
il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile - woody allen
Prima del 1992 lo erano davvero,poi bene o male il primo governo dopo le urne è stato formato in tempi gradualmente più ragionevoli.
Ricordo che quando Scalfaro incaricò Giuliano Amato avevamo l'acqua alla gola più o meno quanto adesso,i giorni passavano e la lira era sotto l'attacco della speculazione,mentre i titoli di Stato cominciavano ad avere"la puzza ai piedi" ed i detentori se ne liberavano.
Però allora i numeri c'erano(seppur risicati),era questione di nomi.
Voglio capire ai più giovani il clima che c'era.
Leggete che scriveva Turani sul Corriere:
"In realta' , il problema che toglie il sonno a Barucci (ma, ovviamente, anche al presidente del Consiglio Giuliano Amato e al ministro del Bilancio Franco Reviglio) e' assai piu' immediato e terra terra: a settembre, prima di tutto, bisogna arrivarci. Bisogna, cioe' , che a settembre questo sistema economico ci sia ancora e che sia ancora passabilmente funzionante. L' aggressione dei mercati Perche' dico questo? Ma perche' in questa settimana e' emersa una verita' che finora tutti avevano un po' negato. Quando e' cominciato l' attacco alla lira, si era detto che si trattava di un riflesso della decisione danese di non aderire alla moneta unica europea. Gli operatori, si era detto, si sono spaventati e quindi si sono accaniti su varie monete, lira in prima fila. La scorsa settimana ha dimostrato invece che l' attacco e' contro la lira proprio perche' si tratta della lira. Portoghesi, danesi e cinesi non c' entrano. I mercati internazionali aggrediscono la lira perche' non hanno fiducia nel governo e perche' pensano che Roma non riuscira' a tenere stabile la nostra valuta. Punto e basta. Non solo. Nella sua prima settimana di permanenza al ministero del Tesoro Barucci si e' reso conto anche di un' altra verita' . La Banca d' Italia e' ai limiti nella sua azione in difesa della lira. Non ha piu' fiato. La battaglia degli ultimi venti giorni e' stata piu' pesante di quanto non si pensi e in Via Nazionale hanno ormai il fiato corto. Da questo punto in avanti, se ci fossero, come ci saranno, nuovi attacchi, non restera' che manovrare sul tasso di sconto. In sostanza, la Banca d' Italia dovra' pagare interessi molto piu' salati sulla lira in modo che gli stranieri che ce l' hanno se la tengano ben stretta invece di rovesciarcela addosso come se si trattasse di merce avariata".
In sostanza,nell'estate del 1992 si dovette far leva sul costo del denaro,manovrando il tasso di sconto a livello nazionale(allora non lo si faceva a livello BCE),per evitare la fuga dall'Italian value,Così facendo,però,in genere si strozza l'economia,perchè nessuno presta più denaro,o meglio lo presta ma a tassi di interesse che oggi sarebbero para-usurari.
Questo per dire che quando gli investitori si allontanano da un Paese non c'è modo per farli stare fermi:la sfiducia si autoalimenta.
Da una crisi di credibilità è molto difficile tornare indietro.
Il meccanismo è raccontato in quest'articolo:
http://archiviostorico.corriere.it/1...91717530.shtml
Ultima modifica di Josh; 09/03/2013 alle 20:42
Esiste un modo per evitare l'effetto-valanga?
I latini dicevano:"Hic stabo optime",qui starò benissimo.
Se si riuscisse a dare agli investitori la quasi certezza che,succeda quel che succeda,vinca Tizio o Caio o Sempronio,non verranno messi in discussione i seguenti punti fermi:a)lo Stato italiano onorerà il proprio d.p.;b)l'Italia rimarrà nell'eurozona(il che per molti è condizione anche di a e tra questi ci sono anch'io),allora chi potrebbe pensare di disfarsi del debito nostrano?
Solo che a questo punto alzi la mano chi ritiene che le dichiarazioni post-elettorali siano conformi ad a e b.
Guarda che l'unico che paventava rischia sulla libertà di voto sulla base delle opinioni dei MM eri tu eh, non io!
Io tale dubbio non l'ho mai avuto.
No calma. Tu hai scritto che è stato un voto "concludente". E io quotando belli ho detto che se si considera "concludente" il fatto che il risultato di un voto sia l'ingovernabilità allora è "concludente" tanto quanto tagliarsi le palle per far dispetto alla moglie.
E in tal senso quoto alla grande il rischio paventato da Fitch nelle motivazioni del downgrade.
Io non ho affatto parlato di "una direzione specifica", pur avendo come tutti le mie idee sulla "direzione" preferita.
Ma dico anche che rischiare di non avere nessun governo è quanto di peggio ci possa capitare in questo momento.
Nessun "indirizzamento" nè tantomeno direzioni obbligate da me o da chi per me.
Vorrei poter condividere il tuo ottimismo. Lo vorrei veramente. Ma non ci riesco pur sforzandomi.
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
E da quando in qua pretendere di riuscire ad avere un governo è diventato "botte piena e moglie ubriaca"? In fondo si chiede, per ora, un governo, non uno che sappia anche fare il suo mestiere. Quello è botte piena e moglie ubriaca visti i tristi precedenti.
Nel momento in cui i programmi divergono sin dal punto #1 direi proprio di no.
E chi avrebbe detto che l'unica garanzia di stabilità è un partito di 2, 3 o 4 lettere?
Mi pare sufficientemente chiaro che se si raccolgono opinioni in giro per il mondo sono decisamente varie: si va dalle 2 alle 3 alle "parecchie" lettere. Però c'è un elemento comune: che quel determinato numero di lettere possa lavorare. Oddio... Ce ne sarebbe pure un altro, ma lasciamo stare per ora.
Questa è un'idea tutta tua che non ha riscontro nelle opinioni oltre confine. O che quantomeno è ben lungi dall'essere "universale" come la descrivi.
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