Sì Alessio, però tieni presente che molti precari sono giovani, per questo dicevo, stabilizziamo pure ma poi blocchiamo le assunzioni per un po',se no si rischia solo di illudere le persone. Poi, riguardo ai licenziamenti, non è che in questo periodo puoi mettere le persone in mezzo a una strada senza nulla a 55 anni
Che c'entra l'età? Se non servi devi startene a casa sia che tu abbia 21 anni sia che tu ne abbia 55. Meglio 1000 persone in strada ora che 10.000 domani come conseguenza. Se poi la gente è ancora convinta che l'Italia se la possa cavare senza spargimenti di sangue (figurati), contenti loro...
Mercati azionari europei sostanzialmente invariati, noi continuiamo a perdere circa il 2% con lo spread in salita a 250 bs, ormai: un buon inizio di settimana riguardo le mura domestiche, dai !
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Sestriere 8/12/14
Fede http://webgis.arpa.piemonte.it/webme...DTOT=001191902
Nelle aziende private succede benissimo che chi è improduttivo o inefficiente (o non serve più) venga messo a casa. In qualunque azienda privata succede questo.
Spiegami allora perchè in un'azienda pubblica (ammesso e non concesso che sia utile alla collettività avere aziende pubbliche operanti al di fuori dei settori di giustizia, difesa e welfare state), mantenuta con i soldi dei contribuenti, tutto ciò non dovrebbe avvenire?Stiamo parlando di un'azienda pubblica o di un'ente di beneficenza?
Ti ricordo che:
1) così facendo i contribuenti, tra cui anche io e te, debbono mantenere lo stipendio di dipendenti improduttivi ;
2) sempre grazie a questa bella idea che ho sentito diverse volte in giro di non assumere nessuno e non licenziare nessuno tra i dipendenti pubblici, succederà che il dipendente 55enne inutile all'azienda/inefficiente ecc. toglierà un potenziale posto a nuovi giovani preparati e magari competenti. Ne deriva una perdita di qualità del servizio pubblico (se si tratta di un servizio), che diventando inefficiente diventa così anche iniquo (in quanto se io sono ricco potrò permettermi lo stesso servizio da un privato a prezzi più alti), o comunque dell'azienda pubblica, determinando ad ogni modo un maggiore esborso di denaro da parte dei contribuenti e una perdita di benessere complessiva per l'intera società.
Non c'è assolutamente alternativa,a mio modo di vedere: licenziamenti dei dipendenti pubblici (con ovvia selezione,non è che si licenzia così alla cazzum) e privatizzazioni con liberalizzazioni (a differenza di quelle degli anni '90) del settore sono l'unica strada che l'Italia può percorrere oggi come oggi per uscire dal declino ultra-decennale in cui ci troviamo. Questo a prescindere da austerità/non austerità ecc. (come si sa io sono a favore del deficit pubblico come strumento per uscire dalle crisi, se usato bene e in maniera logica) è fondamentale. There is no alternative, per dirla alla Thatcher
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«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
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