A 55 anni ci sono persone che hanno lavorato per 40. Tu, o qualcuno come te, inizierai/inizieranno a 25 se tutto va bene, lavorerete per 40 anni e andrete in pensione a 65.
A me, quando avevo 15 anni ed ho iniziato a lavorare han detto così, con la sola variante che allora erano 35 gli anni per potersi godere la pensione e quarant'anni fa si lavorava per davvero! Adesso per me sono diventati 43 anni e 13 settimane, per altri sono 45. A te, tra 20/30 anni diranno "guarda che 40 di contributi e 65 di età non va più bene. Te ne servono 45 e 70 di età". Passati altri 5 anni ti diranno "guarda che 45 e 70 non vanno più bene, adesso ne farai 50 e 75".
Tutto bene?! Ti è chiaro il concetto?
Calerai le braghe come stai dicendo a me in questo momento? Oppure dirai che Adriano è stato privilegiato? O che ti ha rubato i soldi per la tua pensione?
PS. a margine...
Pensioni: Mastrapasqua (Inps), sistema finanziario regge - Adnkronos DatiFoligno, 25 ott. (Labitalia) - "Ad oggi non si registrano ne problemi, nè criticità, anzi c'è un sistema che da un punto di vista finanziario sta reggendo". Lo ha detto il presidente dell'Inps Antonio Mastrapasqua, rispondendo ad un cronista che gli ha chiesto quali scenari ci sono all'orizzonte per il sistema pensionistico.
"Sulla sostenibilità sociale - ha aggiunto Mastrapasqua a Foligno per la XII Conferenza su Etica ed economia, organizzata da Nemetria - va messa tutta la massima attenzione, che comunque mi sembra già ci sia". "Lo scenario - ha specificato- è disegnato dalle riforme che ci sono state fino ad oggi è sicuramente c'è sempre un dibattito tra parlamento e parti sociali".
La cosa più bella della neve? Il silenzio che l'accompagna nella caduta. Un silenzio non imposto, che dovrebbe essere la norma e invece è l'eccezione, tanto da gridare alla "calamità naturale". Forse non è la neve, ma il silenzio ad essere visto con sospetto. Nel silenzio si ascolta, nel silenzio si ragiona. Il silenzio, come la neve, non è noia, è gioia. Dovrebbe nevicare più spesso.
Ehm... hai dimenticato che nel quindicennio (largo circa) siamo passati dalla riforma Amato, alla riforma Dini, alla riforma Prodi, alla riforma Maroni, passando via via da 35 a 40 anni di contribuzione minimi per accedere alla pensione, dal retributivo al semi-retributivo (per chi aveva maturato 18 anni di anzianità lavorativa al dicembre del 95) e contributivo puro. La pensione di vecchiaia è stata elevata da 60 a 65 anni per gli uomini e da 55 a 60 per le donne.
Dal 2010 nuove regole: compaiono gli adeguamenti ogni 3 anni all'aspettativa di vita e la famigerata finestra mobile che ti obbligava in pratica a rimanere al lavoro per un altro anno ancora, oltretutto infruttifero ai fini contributivi. Ci si poteva ritirare con 40 anni di contribuzione ma la pensione la percepivi dopo un anno.
Tutto questo, largo circa nel senso che, con buona approssimazione, è ciò che è stato fatto da '92 al 2010
E dunque, cosa stavi dicendo?
Ah sì, che nel precedente quindicennio qualcuno aveva messo la testa sotto la sabbia.. eh sisi!\as\
La cosa più bella della neve? Il silenzio che l'accompagna nella caduta. Un silenzio non imposto, che dovrebbe essere la norma e invece è l'eccezione, tanto da gridare alla "calamità naturale". Forse non è la neve, ma il silenzio ad essere visto con sospetto. Nel silenzio si ascolta, nel silenzio si ragiona. Il silenzio, come la neve, non è noia, è gioia. Dovrebbe nevicare più spesso.
La cosa più bella della neve? Il silenzio che l'accompagna nella caduta. Un silenzio non imposto, che dovrebbe essere la norma e invece è l'eccezione, tanto da gridare alla "calamità naturale". Forse non è la neve, ma il silenzio ad essere visto con sospetto. Nel silenzio si ascolta, nel silenzio si ragiona. Il silenzio, come la neve, non è noia, è gioia. Dovrebbe nevicare più spesso.
A rigor di logica avrebbe più senso che incazzarsi con il ministro che ha dovuto sanare un sistema insostenibile. O meglio avrebbe ancor più senso incazzarsi col ministro dell'epoca e con chi l'ha sostenuto e votato a suon di "accordi pensionistici" incommentabili.
"Se le sciocchezze fossero materia imponibile, alcuni personaggi subirebbero aliquote confiscatorie"
Ciao Tub.
Pensioni: Mastrapasqua (Inps), sistema finanziario regge - Adnkronos Dati
Nonostante il carico da 11 affibbiatogli dalla Fornero con l'accorpamento dell'INPDAP.
Ma di cosa stiamo parlando???![]()
La cosa più bella della neve? Il silenzio che l'accompagna nella caduta. Un silenzio non imposto, che dovrebbe essere la norma e invece è l'eccezione, tanto da gridare alla "calamità naturale". Forse non è la neve, ma il silenzio ad essere visto con sospetto. Nel silenzio si ascolta, nel silenzio si ragiona. Il silenzio, come la neve, non è noia, è gioia. Dovrebbe nevicare più spesso.
Naturalmente sono d'accordo sull'abuso che si è fatto del sistema pensionistico... anni fa si poteva andare in pensione (minima cmq) con... quattordici anni sei mesi e un giorno (!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!)
MA IO STO PARLANDO ORA DI PERSONE NORMALI, CHE CON DECENNI DI CONTRIBUTI POI SI RITROVERANNO UNA MISERIA.
Sei giovine... ancora nun te rendi conto.... ma poi capirai..... Io comincio a capire solo ora, che mi pongo certe questioni... in 10 anni di precariato E CHI CE PENSAVA, alla pensione ??!? Pensavo ad arrivare A FINE GIORNATA, o al massimo a fine mese....
Datti tempo....
C.
"S'è la notizia fossi confermata sarò zio."
Di fatto tantissime riforme che non hanno cambiato quasi nulla.
Per dire: i miei nonni all'inizio degli anni '80 sono andati in pensione a circa 52 anni, con 35 di contributi. I miei vicini di casa, a metà anni '00 sono andati in pensione a 56 anni malgrado tutte le riformone citate da te. Prendo un caso di questo tipo ma ne conosco tanti altri simili. In questi 25 anni la speranza di vita media si è alzata di soli 4 anni?Non direi proprio...Per questo dico che si è tenuta la testa sotto la sabbia facendo riformine che in realtà hanno prodotto assai poco e hanno posticipato sempre più in là l'avvento di un vero sistema pensionistico in grado di non far ricadere l'onere delle pensioni sulla fiscalità diffusa (dunque un contributivo).
Prenditela magari anche con chi ha aspettato tanto più che con la Fornero.
***
Per quanto riguarda il messaggio precedente, non sentirti attaccato a livello personale perchè io non ce l'ho di certo con i lavoratori/pensionati di qualunque tipo e categoria, non a caso non ho fatto alcun riferimento a te o ad altri, bensì alle scelte politiche compiute negli scorsi decenni. Nessuno qui dentro sta dando del ladro a nessun altro (se trovi qualche post in cui ho esplicitamente scritto cose del genere fammelo sapere..io ho semplicemente detto che l'idea secondo cui l'innalzamento dell'età pensionabile centri qualcosa con l'aumento della disoccupazione non ha economicamente alcun senso).
«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
Ma come puoi dire che non è cambiato nulla?
Da 35 a 40 anni di contributi per andare in pensione più "l'anno sabbatico" che ti faceva percepire la pensione un anno dopo la quiescenza, da retributivo a contributivo, l'innalzamento di 5 anni per andare in pensione di vecchiaia. Questo tu lo chiami quasi nulla?
Ti rendi conto che in nessun paese europeo vengono chiesti più di 40 anni di contributi? Che la Francia sta pensando (sta pensando...) di portare l'anzianità contributiva a 41 anni da qui al 2021 mentre noi siamo già ora a 42 anni e 6 mesi, 8 anni prima... e da noi, da qui al 2021, se non interviene qualcuno a far tabula rasa di questa porcata si andrà in pensione con 45 anni di contributi?
Inoltre, non ritengo che la sola colpa della disoccupazione sia l'innalzamento dell'età pensionabile ma lo è in parte. Non credo ci voglia un genio per capire che se blocchi l'uscita dal mondo del lavoro di migliaia di lavoratori per anni e anni dalla sera alla mattina questo non si ripercuota sulle nuove assunzioni, sulle stabilizzazioni di contratti a tempo determinato ecc.
Quello che si sta chiedendo a gran voce non è altro che buonsenso nell'applicare una riforma troppo brusca, la flessibilità tanto invocata da Damiano che anche oggi ha rilasciato questa dichiarazione all'agenzia di stampa DIRE:
Il ministro Giovannini, accanto alla battaglia per inserire nella legge di Stabilita’ un sostegno per gli oltre 4 milioni di poveri, dovrebbe anche battersi per avere nella stessa legge una soluzione al problema dei cosiddetti esodati e per l’introduzione di una norma di flessibilita’ nel sistema previdenziale, come promesso dal governo”. Lo dice Cesare Damiano, che prosegue: “Non sfugge al ministro che l’esistenza di centinaia di migliaia di persone rimaste senza reddito a causa della ‘riforma’ Fornero delle pensioni, ha prodotto nuovi poveri. Se questo problema si risolve riduciamo la platea dei cittadini che hanno bisogno di un’assistenza. Non comprendiamo come mai il governo continui a sottovalutare il tema delle pensioni: l’indicizzazione proposta dal 2014 non va bene perche’ mette di nuovo le mani nelle tasche dei pensionati; seimila nuovi salvaguardati nella legge di Stabilita’ non risolvono il problema; l’assenza di una misura di flessibilita’, a partire dai 62 anni di eta’ con 35 anni di contributi, e aver innalzato bruscamente l’eta’ fino a 67 anni, impedisce il turn-over nelle imprese e ai giovani di entrare nel mercato del lavoro. Non vorremmo che il governo- conclude il deputato Pd- sulla base delle sollecitazioni che giungono dall’Europa, pensasse di innalzare anche l’eta’ pensionabile delle donne per equiparala a quella degli uomini, magari destinando le risorse cosi’ risparmiate nuovamente al risanamento del debito. Si tratterebbe di uno scippo intollerabile, considerando che tra il 2020 e il 2060, soltanto dalle pensioni si risparmieranno oltre 300 miliardi di euro. Una cifra impressionante tutta a carico dello stato sociale.
La cosa più bella della neve? Il silenzio che l'accompagna nella caduta. Un silenzio non imposto, che dovrebbe essere la norma e invece è l'eccezione, tanto da gridare alla "calamità naturale". Forse non è la neve, ma il silenzio ad essere visto con sospetto. Nel silenzio si ascolta, nel silenzio si ragiona. Il silenzio, come la neve, non è noia, è gioia. Dovrebbe nevicare più spesso.
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