Mosconi a parte, è anche vero che demograficamente l'Italia è invecchiata
Inoltre sarebbe interessante vedere la distribuzione della "ricchezza" per ciascuna classe di età. Se l'1% degli over 65 possiede il 90% della ricchezza di quella classe di età, il problema non è l'età anagrafica ma la concentrazione su poche persone di un'ingente quantità di disponibilità
L'Italia e' invecchiata, l'accumulo di ricchezza "de facto" e' favorito con l'aumentare dell'eta' pero' ci sono due cose:
- il totale tracollo dei <35
- il generale trasferimento verso classi >55
Per quanto riguarda la tua domanda ho trovato questo pezzo di Giordano Masini (uno tutto fuorche' di sx per intenderci):"Leggendo la relazione con più attenzione, si giunge ai valori mediani della ricchezza netta per classi di età: fino a 34 anni 37.000 euro; da 35 a 44 anni 131.172; da 45 a 54 anni 175.595; da 55 a 64 anni 211.200; oltre 64 anni 155.391."
Consideriamo che la mediana e' "meno fuorviante" della pura media aritmetica. Resta un insostenibile disequilibrio inter-generazionale.
Qualche mito da sfatare sulla distribuzione della ricchezza in Italia | La Valle del Siele
"Se le sciocchezze fossero materia imponibile, alcuni personaggi subirebbero aliquote confiscatorie"
Ciao Tub.
Intanto tornando all'attualità leggo questo...
Una mattina mi son svegliato, e ho trovato il Ragionier | Phastidio.net
E mi trovo a doverlo citare di nuovo, con la chiusura di un altro articolo.
<<E’ sempre più difficile, in un contesto del genere, non fare un tifo sfrenato per il commissariamento esterno dell’Italia.>>
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Un' altra che ha le idee chiare in tema economico:
Pil: Camusso, necessario cambiare passo "È necessario cambiare passo rapidamente e, come da tempo diciamo, se non si mette al centro il tema del lavoro, della sua difesa e della sua creazione, non c'è la possibilità di uscire da questo stato recessivo". Lo ha detto Susanna Camusso, segretario della Cgil, ad Agorà Estate, su Rai3, commentando i dati dell'Istat sul Pil.
Della serie, il PIL è funzione dell'occupazione \as\ e non il contrario
Però mai nessuno che sia in grado di spiegare come è possibile creare occupazione senza prima aumentare la capacità produttiva del sistema industriale e, quindi, l'aumento del pil...ma forse la soluzione è creare lavoro per decreto, obbligando ad assumere
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[B]Lorenzo Smeraldi : [/B]le migliori idee sono sempre quelle che vengono realizzate
Non c'entra. Ripeto, tutto vero, tutto condivisibile (tranne l'affondo sul keynesismo dato che ne sono un convinto seguace). Ma il punto, da te totalmente sorvolato, è un altro, ben diverso. Ossia, che uno Stato è "fallito" perchè dei fondi speculativi americani, che non avevano accettato la ristrutturazione del debito, gli hanno fatto causa, pretendendo, dopo aver comprato i titoli quasi a zero, di farseli rimborsare a 100. Un giudice ha dato loro ragione (...) e ha bloccato in una banca di New York i soldi (che c'erano) per pagare regolarmente rimborsi e cedole in scadenza a coloro che lo switch-off lo avevano accettato come concordato. Questo è il vero punto, non il keynesismo o il populismo, in questo caso specifico.
No, il punto è un altro ancora: se tu ti indebiti poi i debiti vanno rimborsati. Che il creditore sia un hedge fund o il comune cittadino non cambia una beata fava.
Il prezzo a cui si comprano i titoli non sposta di una virgola il ragionamento. Ergo la realtà è che di soldi per pagare gente che non aveva accettato un rimborso parziale non ce n'erano. Sta a vedere che la colpa adesso è di chi ha prestato i soldi e non di chi se li è fatti prestare e non li ha restituiti.
Peraltro la cosa è stata talmente sorprendente che ha causato un vero e proprio terremoto finanziario globale...![]()
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27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
"Se le sciocchezze fossero materia imponibile, alcuni personaggi subirebbero aliquote confiscatorie"
Ciao Tub.
@Zione: in questo articolo Johnny Cloaca's Freedonia: Le follie della FED si spiega quanto poco solida e con quali scarsissime basi reali abbia la ripresa degli USA, basata pressoche totalmente sulla stampa di denaro a livelli mai visti prima e si spiega come tutto sommato non sia molto diversa dalla ripresa del 2003-2007 sotto Bush. Nel corso della governance di Bernanke alla FED sono stati immessi circa 3 trilioni di dollari di liquidità (3000 miliardi, più del debito pubblico italiano). Quanta parte di quei soldi credi che sia finita ad alimentare l'economia reale considerato che il tasso di disoccupazione è ancora oggi superiore al livello del 2007? E quanta invece è finita ad alimentare distorsioni nei prezzi degli asset?
Un'altra analisi interessante, che compara le azioni della FED con la BCE, è questa: johnnycloaca.blogspot.it/2014/08/risveglio-doloroso.html
Poi un'altra grossa obiezione riguardo i presunti miracoli della stampa monetaria. Se veramente il modo per riattivare la crescita europea fosse quello di iniziare a stampare un bel po' di euro, ti chiedo allora: come mai la Germania, che ha vissuto per 50 anni con una banca centrale tra le più rigorose al mondo e senza alcun dubbio più rigorosa dell'attuale BCE è diventata comunque in quel periodo la prima potenza economica d'Europa?
Se aumentando la quantità di denaro che circola nel sistema potessimo crescere di più automaticamente, chissa come mai allora l'Italia dei bei tempi della Lira, che praticava questo sport con una veemenza da manuale a partire grossomodo dai primi anni '70, da quando ha iniziato a stampare moneta a raffica ha visto un rallentamento della crescita economica, un'inflazione a due cifre e successivamente (a partire dai primi anni '80) una crescita di disoccupazione e debito pubblico assieme.
Stampare denaro ottiene solo e soltanto un risultato: la distorsione dei prezzi, ossia la distorsione del segnale principale che arriva agli individui per allocare le proprie risorse. Se si distorce il sistema dei prezzi tramite abbassamenti del tasso di interesse e stampe di denaro l'allocazione delle risorse non è più quella che gli individui razionalmente deciderebbero in un libero mercato ma è quella che decide uno o più banchieri centrali e burocrati. Ossia un'allocazione meno efficiente e che, nel lungo periodo, rende tutto il sistema economico meno competitivo. Fra l'altro la stampa di denaro, creando inflazione, agisce alla stregua della tassazione in quanto erode il potere di acquisto e, proprio come qualunque forma di tassazione/imposizione, non fa altro che redistribuire risorse dai produttori di ricchezza di una società (individui e imprese non sussidiate dallo stato) a coloro che la ricchezza la usano (lo Stato).
L'unico modo per poter riavviare la crescita economica in Europa è quello, come in America, di dichiarare una volta per tutte che l'interventismo economico è un FALLIMENTO totale, e fare in modo che gli individui possano disporre delle risorse che guadagnano col proprio lavoro e le possano spendere/allocare (le proprie risorse) come preferiscono loro, non come preferisce una pletora di politici e burocrati o banchieri chiamati ad allocarle per 60 milioni di persone. Smetterla di sostenere economicamente con sussidi e altre forme di clientelismo economico (tra cui l'abbassamento artificiale dei tassi di interesse) attività economiche decotte e fallimentari e far prezzare realmente al mercato, non alla FED o alla BCE tutti gli asset. Lasciare che il mercato faccia pulizia dei tanti zombie economici che succhiano denaro ai contribuenti e che senza il denaro dei contribuenti non vivrebbero e faccia invece crescere le realtà che più lo meritano.
Utopia temo, specie finchè continueremo a leggere articoli come questo:
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«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
Draghi
Draghi: «Ripresa lenta, Bce pronta a misure non convenzionali». - Corriere.it
Utopia pura
I Paesi dell’Eurozona devono intensificare le riforme strutturali e «non disfare i progressi fatti nel consolidamento di bilancio», con misure favorevoli alla crescita, sottolinea il presidente Draghi, citando fra i rischi al ribasso per la crescita uno sforzo insufficiente sulle riforme economiche. «I Paesi che hanno fatto programmi convincenti di riforma strutturale - continua Draghi - stanno andando meglio, molto meglio di quelli che non lo hanno fatto o lo hanno fatto in maniera insufficiente». Per i Paesi dell’Eurozona è arrivato il momento di «cedere sovranità» all’Europa per quanto riguarda le riforme strutturali.
"E' ora di cedere sovranita' sulle riforme strutturali"...
Giammai, non vedi Draghi come siamo bravi nel gestirci??? \as\
"Se le sciocchezze fossero materia imponibile, alcuni personaggi subirebbero aliquote confiscatorie"
Ciao Tub.
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