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  1. #17751
    Vento forte L'avatar di and1966
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Josh Visualizza Messaggio
    Fossi in voi darei un'occhiata a questo,comunque

    Sistema previdenziale, Italia ultima per sostenibilitÃ*
    A livello generale, su 25 Paesi presi in considerazione, il sistema pensionistico italiano è al 19esimo posto nella classifica generale, con un indice di 49,6. Ai vertici della classifica c’è la Danimarca, che vanta una buona copertura finanziaria, alti livello di attività e contributi, l’erogazione di prestazioni adeguate e un sistema pensionistico privato normativamente eccellente. Peggio di noi, solo Messico, Cina, Indonesia, Corea del Sud, Giappone, India (43,5 punti).
    Secondo il rapporto, i sistemi pensionistici come quello italiano hanno “qualche caratteristica positiva, ma grandi debolezza od omissioni che andrebbero indirizzate, senza le quali efficacia e sostenibilità sono in dubbio”.

    Entrando nello specifico dell’indice specifico della sostenibilità, l’Italia è ultima. Il nostro indice è 13,4, il peggiore. Tanto per farsi un’idea, la media è di 49,7. In cima, la Danimarca sembra irraggiungibile con il suo 86,5.
    A non lasciarci sprofondare negli abissi della classifica generale sono gli altri due criteri: non eccelliamo per adeguatezza delle erogazioni nè per integrità della normativa, ma siamo comunque nella media. Ma è presto per cantar vittoria. Secondo quanto dichiarato in un’intervista a La Repubblica da Roberto Veronico, responsabile Divisione Retirement di Mercer Italia, «sebbene l’adeguatezza delle pensioni erogate oggi in Italia sia più che soddisfacente il valore della macro area sostenibilità ci dice che questo in futuro può non essere più vero».
    Perché il sistema previdenziale italiano non è sostenibile

    Questo lo stato dell’arte. Ma come mai siamo arrivati a questo punto? Emblematica la risposta data sempre da Veronico all’Espresso: in Italia, «una gamba si accorcia e l’altra non cresce».
    Il riferimento è alle pensioni pubbliche, la gamba che si accorcia, e al sistema integrativo che ancora non cresce.

    Quanto alle pensioni pubbliche, infatti, Veronico precisa che «proiezioni ci dicono che un dipendente con carriera media che sarebbe andato in pensione con il 65%-70% dell’ultima retribuzione, perderà il 15%».
    Riguardo alla previdenza integrativa, 3 lavoratori su 4 sono scoperti. E qui Veronico mette il dito nella piaga: «I lavoratori correrebbero ai ripari se conoscessero con chiarezza l’ammontare della propria pensione». Fare cultura e informazione: quello che avrebbe dovuto fare la busta arancione.

    Un sistema previdenziale non sostenibile è una questione che tocca direttamente gli interessi di tutti. Vuol dire, infatti, che gli enti di previdenza potrebbero non avere abbastanza soldi per pagare tutti i pensionati. E allora, di alternative non ce ne sono molte: o si tagliano le uscite, ovvero le pensioni, o si aumentano le entrate, ovvero i contributi di chi è ancora al lavoro. In ogni caso, ne va del tenore di vita di qualcuno.
    Gli scenari che si aprono sul futuro non fanno ben sperare.
    E’ questione di matematica. Il sistema previdenziale, infatti, si basa sull’equilibrio tra chi lavora e paga i contributi e chi percepisce le pensioni. Se i pensionati prendono più di quello che hanno versato e sono anche in numero maggiore rispetto a quanti sono gli occupati, è evidente che l’equilibrio si spezza. E con il livello di disoccupazione giovanile ai massimi storici e retribuzioni sempre più magre, difficile pensare che sarà possibile raggiungere a breve un riequilibrio.
    t
    Sai qual è il "bello" di fondo delle tue note tecniche? È che tu continui ad ignorare il fatto che c' è gente come Adri ed il sottoscritto che ha decine di anni di contributi versati e che ha comunque una prospettiva di dover lavorare per altre decine di anni . E probabilmente non basterà comunque. Ti garantisco che 35 anni (di cui 33 con versamenti) sono già un bel carico. Ancora più bello con la prospettiva di allungarsi per altri venti o venticinque. E pensa ai 44 di Adri.
    Ma a quelli come te frega una Cippa.
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  2. #17752
    TT-chaser L'avatar di Nico
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da and1966 Visualizza Messaggio
    Sai qual è il "bello" di fondo delle tue note tecniche? È che tu continui ad ignorare il fatto che c' è gente come Adri ed il sottoscritto che ha decine di anni di contributi versati e che ha comunque una prospettiva di dover lavorare per altre decine di anni . E probabilmente non basterà comunque. Ti garantisco che 35 anni (di cui 33 con versamenti) sono già un bel carico. Ancora più bello con la prospettiva di allungarsi per altri venti o venticinque. E pensa ai 44 di Adri.
    Ma a quelli come te frega una Cippa.
    Ammetto di non essere informato in modo dettagliato quindi chiedo a voi, ma non c'è una distinzione tra pensione di vecchiaia (quella di cui parli?) e pensione legata ai contributi e che si può prendere sempre se si sono raggiunti 42 (mi pare) anni di contributi?
    Non è solo la prima ad aumentare in modo netto nei prossimi anni?
    Se Adri ha 44 anni di contributi non può già andarci?

    A me pare che il problema, al limite, sia dei più giovani che non trovano/troveranno lavoro fisso magari entro 30 anni, e quindi per raggiungere gli oltre 40 anni di contributi devono necessariamente andare sopra i 70 anni (se non perdono mai il lavoro), e comunque sempre sopra i 70 anni per quella di vecchiaia.
    La prima cosa che farò appena comincerò a lavorare sarà mettere soldi in una pensione integrativa, anche se il primo pensiero sarà fuggire da qui.
    Ultima modifica di Nico; 14/12/2015 alle 22:03

  3. #17753
    Brezza leggera
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Lou_Vall Visualizza Messaggio
    Questa sarebbe una scelta suicida tra trent'anni ci troveremo un Paese pieno di barboni.
    Noi siamo come dei bambini. Abbiamo bisogno di qualcuno con carota e bastone, che ci dica cosa fare e quanto e cosa pagare. Lasciare gli italiani a briglia sciolta ("mettetevi voi i soldi da parte e arrangiatevi") porterà problemi sociali pazzeschi.
    Perfino gli Stati Uniti - che da sempre, e quindi come cultura, propendono per i sistemi pensionistici privati - hanno grossissimi problemi. Povertà, gente che ha perso tutto.
    Ci sono sicuramente i singoli che si sanno gestire, ma l'80% delle persone non credo sia minimamente in grado.
    Anzi, dopo una seria revisione delle pensioni e un taglio fiscale, io auspicherei un aumento dei contributi da versare..
    Pieno di barboni è esagerato, visto che io dico che 750 euro andrebbero dati a tutti gli anziani, quindi 750 al marito, 750 alla moglie, e l'elemosina non devono chiederla di certo! Mica dico di non dare niente!

  4. #17754
    Vento forte L'avatar di and1966
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Nico Visualizza Messaggio
    Ammetto di non essere informato in modo dettagliato quindi chiedo a voi, ma non c'è una distinzione tra pensione di vecchiaia (quella di cui parli?) e pensione legata ai contributi e che si può prendere sempre se si sono raggiunti 42 (mi pare) anni di contributi?
    Non è solo la prima ad aumentare in modo netto nei prossimi anni?
    Se Adri ha 44 anni di contributi non può già andarci?

    A me pare che il problema, al limite, sia dei più giovani che non trovano/troveranno lavoro fisso magari entro 30 anni, e quindi per raggiungere gli oltre 40 anni di contributi devono necessariamente andare sopra i 70 anni (se non perdono mai il lavoro), e comunque sempre sopra i 70 anni per quella di vecchiaia.
    La prima cosa che farò appena comincerò a lavorare sarà mettere soldi in una pensione integrativa, anche se il primo pensiero sarà fuggire da qui.
    pensione integrativa subito, ovviamente. Io purtroppo l' ho capito tardi, anche se ho capito fin da subito che in un contesto di allegri scialacquamenti nei decenni passati, bisognava essere molto formiche. E dai dai, un appartamento sono riuscito a pagarmelo (chiudendo il mutuo circa 6 anni fa). Ammetto che chi viene dopo non avrà mai le mie chances, ma non ho davvero alcuna sicurezza sul mio futuro post lavorativo. E l' unica cosa che mi auguro, è di avere salute finché i figli non saranno autonomi
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  5. #17755
    Uragano L'avatar di Friedrich 91
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Lou_Vall Visualizza Messaggio
    Questa sarebbe una scelta suicida tra trent'anni ci troveremo un Paese pieno di barboni.
    Noi siamo come dei bambini. Abbiamo bisogno di qualcuno con carota e bastone, che ci dica cosa fare e quanto e cosa pagare. Lasciare gli italiani a briglia sciolta ("mettetevi voi i soldi da parte e arrangiatevi") porterà problemi sociali pazzeschi.
    Perfino gli Stati Uniti - che da sempre, e quindi come cultura, propendono per i sistemi pensionistici privati - hanno grossissimi problemi. Povertà, gente che ha perso tutto.
    Ci sono sicuramente i singoli che si sanno gestire, ma l'80% delle persone non credo sia minimamente in grado.
    Anzi, dopo una seria revisione delle pensioni e un taglio fiscale, io auspicherei un aumento dei contributi da versare..
    Suicida assolutamente no. Al contrario sarebbe una scelta giusta, poichè i soldi per la pensione li devo mettere dove VOGLIO io e devo essere libero di investirli come pare e piace a me. Di metterli nel fondo che scelgo io e di poter cambiare fondo pensione appena non sono più d'accordo con le scelte di investimento dello stesso. E' assurdo invece concepire un sistema pensionistico basato sulla c.d. solidarietà intergenerazionale (una vaccata nella pratica, come si può ben vedere).

    La gente non sarebbe in grado di farlo? Ma che vuol dire scusa? Esistono determinate persone che si specializzano anche in questo e nel ricercare rendimenti più elevati possibile per il montante che hanno a disposizione. Certo che l'80% delle persone non sa fare a impiegare i propri soldi in prodotti finanziari, ma se per questo ci sono tantissime cose che la maggior parte delle persone non riesce a fare. Hai mai sentito parlare di specializzazione e divisione del lavoro?

    Gli unici problemi sarebbero sostanzialmente due:
    1 lo Stato deve garantire la libertà di spostamento da un fondo all'altro e quindi il fatto che tra i fondi rimanga comunque una certa concorrenza;
    2 per gli individui al di sotto di un certo reddito occorre comunque che sia garantito il minimo vitale.

    Senza voler fare pubblicità a nessuno, dico che il sistema previdenziale della Svizzera E quello del Cile, funzionano esattamente su questi principi di base. https://www.helvetia.com/ch/content/...ma-trepilastri

    Ovvero: il Governo si limita, tramite i contributi raccolti, in modo progressivo, a fornire una pensione di base (tipo i 750 Euro al mese indicati da Davide), indicata come primo pilastro. Il resto (secondo e terzo pilastro) viene dato a operatori privati, in concorrenza fra loro.
    Il Governo ha poi il compito di vigilare sulla libera concorrenza fra fondi.
    Un sistema del genere a mio avviso non funzionerebbe per nulla male, gli italiani non sono tutti cerebrolesi (anzi), semplicemente serve che lo Stato-balia che li ha sempre considerati come tali si faccia da parte, dopodichè non siamo affatto più incapaci di svizzeri o cileni.
    «L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)

  6. #17756
    Uragano
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Ho sentito parlare di sistema cileno che sarebbe utile.
    So che si mettono i contributi della pensione in dei fondi, ma non so come funziona esattamente, mi devo documentare meglio

  7. #17757
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da NoSync Visualizza Messaggio
    Non è che se li recuperi dagli sprechi devi poi necessariamente buttarli nel cesso da un'altra parte.
    quello che tu chiami cesso io lo chiamo giusto riposo di chi si e' spaccato la schiena una vita....la vera latrina e' l'evasione

  8. #17758
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Friedrich 91 Visualizza Messaggio
    Suicida assolutamente no. Al contrario sarebbe una scelta giusta, poichè i soldi per la pensione li devo mettere dove VOGLIO io e devo essere libero di investirli come pare e piace a me. Di metterli nel fondo che scelgo io e di poter cambiare fondo pensione appena non sono più d'accordo con le scelte di investimento dello stesso. E' assurdo invece concepire un sistema pensionistico basato sulla c.d. solidarietà intergenerazionale (una vaccata nella pratica, come si può ben vedere).

    La gente non sarebbe in grado di farlo? Ma che vuol dire scusa? Esistono determinate persone che si specializzano anche in questo e nel ricercare rendimenti più elevati possibile per il montante che hanno a disposizione. Certo che l'80% delle persone non sa fare a impiegare i propri soldi in prodotti finanziari, ma se per questo ci sono tantissime cose che la maggior parte delle persone non riesce a fare. Hai mai sentito parlare di specializzazione e divisione del lavoro?

    Gli unici problemi sarebbero sostanzialmente due:
    1 lo Stato deve garantire la libertà di spostamento da un fondo all'altro e quindi il fatto che tra i fondi rimanga comunque una certa concorrenza;
    2 per gli individui al di sotto di un certo reddito occorre comunque che sia garantito il minimo vitale.

    Senza voler fare pubblicità a nessuno, dico che il sistema previdenziale della Svizzera E quello del Cile, funzionano esattamente su questi principi di base. https://www.helvetia.com/ch/content/...ma-trepilastri

    Ovvero: il Governo si limita, tramite i contributi raccolti, in modo progressivo, a fornire una pensione di base (tipo i 750 Euro al mese indicati da Davide), indicata come primo pilastro. Il resto (secondo e terzo pilastro) viene dato a operatori privati, in concorrenza fra loro.
    Il Governo ha poi il compito di vigilare sulla libera concorrenza fra fondi.
    Un sistema del genere a mio avviso non funzionerebbe per nulla male, gli italiani non sono tutti cerebrolesi (anzi), semplicemente serve che lo Stato-balia che li ha sempre considerati come tali si faccia da parte, dopodichè non siamo affatto più incapaci di svizzeri o cileni.
    I metodi da te citati funzionano se c'è IL PREREQUISITO ESSENZIALE : ovvero un contesto legislativo, ma prima ancora oserei dire educativo, SERIO. E non gestito da clowns come negli ultimi 50 anni. Se no tutti i begli architravi che state descrivendo sono FUFFA.
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  9. #17759
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da and1966 Visualizza Messaggio
    I metodi da te citati funzionano se c'è IL PREREQUISITO ESSENZIALE : ovvero un contesto legislativo, ma prima ancora oserei dire educativo, SERIO. E non gestito da clowns come negli ultimi 50 anni. Se no tutti i begli architravi che state descrivendo sono FUFFA.
    Sono d'accordo, in Italia NON ci sono ancora le condizioni politiche e educative per un programma del genere. Bisognava iniziare prima.

  10. #17760
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da original pio Visualizza Messaggio
    quello che tu chiami cesso io lo chiamo giusto riposo di chi si e' spaccato la schiena una vita....la vera latrina e' l'evasione
    Il giusto riposo lo puoi fare anche prendendo come pensione il corrispettivo di quello che hai versato di contributi. Pio non continuare a far finta di non capire di cosa stiamo parlando.

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