Sai qual è il "bello" di fondo delle tue note tecniche? È che tu continui ad ignorare il fatto che c' è gente come Adri ed il sottoscritto che ha decine di anni di contributi versati e che ha comunque una prospettiva di dover lavorare per altre decine di anni . E probabilmente non basterà comunque. Ti garantisco che 35 anni (di cui 33 con versamenti) sono già un bel carico. Ancora più bello con la prospettiva di allungarsi per altri venti o venticinque. E pensa ai 44 di Adri.
Ma a quelli come te frega una Cippa.
" Intra Tupino e l'acqua che discende del colle eletto dal beato Ubaldo,
fertile costa d'alto monte pende........" Dante, Paradiso XI
- In avatar, il mio mondo : Omar, Sarah, il cantiere e .... la neve!
Ammetto di non essere informato in modo dettagliato quindi chiedo a voi, ma non c'è una distinzione tra pensione di vecchiaia (quella di cui parli?) e pensione legata ai contributi e che si può prendere sempre se si sono raggiunti 42 (mi pare) anni di contributi?
Non è solo la prima ad aumentare in modo netto nei prossimi anni?
Se Adri ha 44 anni di contributi non può già andarci?
A me pare che il problema, al limite, sia dei più giovani che non trovano/troveranno lavoro fisso magari entro 30 anni, e quindi per raggiungere gli oltre 40 anni di contributi devono necessariamente andare sopra i 70 anni (se non perdono mai il lavoro), e comunque sempre sopra i 70 anni per quella di vecchiaia.
La prima cosa che farò appena comincerò a lavorare sarà mettere soldi in una pensione integrativa, anche se il primo pensiero sarà fuggire da qui.
pensione integrativa subito, ovviamente. Io purtroppo l' ho capito tardi, anche se ho capito fin da subito che in un contesto di allegri scialacquamenti nei decenni passati, bisognava essere molto formiche. E dai dai, un appartamento sono riuscito a pagarmelo (chiudendo il mutuo circa 6 anni fa). Ammetto che chi viene dopo non avrà mai le mie chances, ma non ho davvero alcuna sicurezza sul mio futuro post lavorativo. E l' unica cosa che mi auguro, è di avere salute finché i figli non saranno autonomi
" Intra Tupino e l'acqua che discende del colle eletto dal beato Ubaldo,
fertile costa d'alto monte pende........" Dante, Paradiso XI
- In avatar, il mio mondo : Omar, Sarah, il cantiere e .... la neve!
Suicida assolutamente no. Al contrario sarebbe una scelta giusta, poichè i soldi per la pensione li devo mettere dove VOGLIO io e devo essere libero di investirli come pare e piace a me. Di metterli nel fondo che scelgo io e di poter cambiare fondo pensione appena non sono più d'accordo con le scelte di investimento dello stesso. E' assurdo invece concepire un sistema pensionistico basato sulla c.d. solidarietà intergenerazionale (una vaccata nella pratica, come si può ben vedere).
La gente non sarebbe in grado di farlo? Ma che vuol dire scusa?Esistono determinate persone che si specializzano anche in questo e nel ricercare rendimenti più elevati possibile per il montante che hanno a disposizione. Certo che l'80% delle persone non sa fare a impiegare i propri soldi in prodotti finanziari, ma se per questo ci sono tantissime cose che la maggior parte delle persone non riesce a fare. Hai mai sentito parlare di specializzazione e divisione del lavoro?
Gli unici problemi sarebbero sostanzialmente due:
1 lo Stato deve garantire la libertà di spostamento da un fondo all'altro e quindi il fatto che tra i fondi rimanga comunque una certa concorrenza;
2 per gli individui al di sotto di un certo reddito occorre comunque che sia garantito il minimo vitale.
Senza voler fare pubblicità a nessuno, dico che il sistema previdenziale della Svizzera E quello del Cile, funzionano esattamente su questi principi di base. https://www.helvetia.com/ch/content/...ma-trepilastri
Ovvero: il Governo si limita, tramite i contributi raccolti, in modo progressivo, a fornire una pensione di base (tipo i 750 Euro al mese indicati da Davide), indicata come primo pilastro. Il resto (secondo e terzo pilastro) viene dato a operatori privati, in concorrenza fra loro.
Il Governo ha poi il compito di vigilare sulla libera concorrenza fra fondi.
Un sistema del genere a mio avviso non funzionerebbe per nulla male, gli italiani non sono tutti cerebrolesi (anzi), semplicemente serve che lo Stato-balia che li ha sempre considerati come tali si faccia da parte, dopodichè non siamo affatto più incapaci di svizzeri o cileni.
«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
Ho sentito parlare di sistema cileno che sarebbe utile.
So che si mettono i contributi della pensione in dei fondi, ma non so come funziona esattamente, mi devo documentare meglio
I metodi da te citati funzionano se c'è IL PREREQUISITO ESSENZIALE : ovvero un contesto legislativo, ma prima ancora oserei dire educativo, SERIO. E non gestito da clowns come negli ultimi 50 anni. Se no tutti i begli architravi che state descrivendo sono FUFFA.
" Intra Tupino e l'acqua che discende del colle eletto dal beato Ubaldo,
fertile costa d'alto monte pende........" Dante, Paradiso XI
- In avatar, il mio mondo : Omar, Sarah, il cantiere e .... la neve!
Segnalibri