Pagina 2 di 7 PrimaPrima 1234 ... UltimaUltima
Risultati da 11 a 20 di 61
  1. #11
    Vento fresco L'avatar di Jadan
    Data Registrazione
    20/09/02
    Località
    Roma Colosseo
    Età
    64
    Messaggi
    2,897
    Menzionato
    10 Post(s)

    Predefinito Re: Una crisi che non esiste..

    Citazione Originariamente Scritto da Hydraulics Visualizza Messaggio
    Grazie, è da parecchio che cerco questa - apparentemente - banale tabellina con due colonne, a sinistra il reddito familiare e a destra la media dei figli messi al mondo; mi chiedo se sono l'unico ad aver avuto voglia di verificare questi dati.
    Non è una tabellina, ma funzia.

    Average Number of Children per Household by Income Quintile | Russell Sage Foundation
    Maurizio
    Rome, Italy
    41:53:22N, 12:29:53E

  2. #12
    Vento teso
    Data Registrazione
    17/06/05
    Località
    bergamo ovest
    Età
    34
    Messaggi
    1,694
    Menzionato
    0 Post(s)

    Predefinito Re: Una crisi che non esiste..

    Citazione Originariamente Scritto da thunderstorms Visualizza Messaggio
    E' ormai da tempo che mi frulla una teoria in testa.
    Il mio discorso è lungo..
    Chiaro: la crisi (se così vogliamo chiamarla) ce la siamo creata noi, abboccando ai "lussi" che la società odierna ci ha imposto, la macchina, il computer, qualsiasi aggeggio tecnologico..aumentano i prezzi della benzina, dell'elettricità e noi siamo solo ormai degli "schiavi" costretti a lamentarci e a pagare.

    Un'altra cosa chiara è che il potere decisionale dell'intero mondo è in mano a pochi rispetto alla popolazione, i capi di questa "setta" hanno deciso di troncare lo sviluppo demografico del popolo perchè continuando in questo modo bruceremo questo pianeta in poco tempo.

    Il mio discorso è questo:
    Ci sono 500 euro a disposizione e 100 persone che ne possono usufruire
    Se una gestisce 400 euro e le altre 99 dovranno gestire le rimanenti, una sola vivrà nel lusso, gli altri dovranno lottare per sopravvivere e sviluppare famiglia ma non tutti ce la faranno.
    Se quelle 500 euro venissero spartite in maniera uguale per tutti, come viene sempre chiesto diminuendo le varie differenze economiche tra ricchi e poveri, la popolazione mondiale crescerebbe esponenzialmente in maniera esplosiva, tutti si permetterebbero meno lussi ma viveri sufficienti a creare una macchina in continua evoluzione.

    Probabilmente si è accorti solo ora che così non si può continuare, la crescita demografica è troppo sviluppata per permettere a tutti un continuo benessere così si toglie proprio alle famiglie e ai giovani, quest'ultimi scoraggiandoli a tirar su famiglia o comunque a non farle numerose.

    A tutti noi piacerebbe avere 5000 euro al mese ma 5000 al mese indurrebbero a far nuovi figli, creare nuove creature a cui la nostra Terra dovrà tener conto. Dove li mettiamo tutti?

    Nessuno risolverà i nostri problemi, Monti che mi risana il debito..cazzate. Stanno facendo i modo di capitalizzare il potere e l'economia a pochi per cercare di stanare uno sviluppo insostenibile.

    E' assurdo che l'uomo, lui stesso che crea e gestisce leggi e moneta, entra in crisi, un paradosso a cui NON VOGLIO CREDERE.
    Ma al massimo è proprio l'opposto.
    In condizioni di povertà estrema, il costo di un figlio va a ridursi in modo esponenziale e sono molti di più i benefici di avere molti figli rispetto agli svantaggi.
    Immaginati di avere 10 figli, ma questi: non vanno a scuola, non mangiano praticamente niente, lavorano, ecc ecc..il costo di 10 figli che fanno questa vita è secondo me di gran lunga inferiore a quello di 1-2 figli della classe media.

    Quindi il tuo discorso non credo abbia molto senso..
    [INDENT]Se c'è puzza di letame a Bergamo non nevicherà mai- Nevebon, pizzata del 13/12/2008[/INDENT]

  3. #13
    Uragano L'avatar di FunMBnel
    Data Registrazione
    26/09/03
    Località
    Disperso in una cava
    Età
    56
    Messaggi
    18,520
    Menzionato
    156 Post(s)

    Predefinito Re: Una crisi che non esiste..

    Allora ... Questo è uno studio della stanford che crea un modello basandosi sui dati di partenza (ahimè fino al '60) della popolazione USA.
    Comincia a rendere l'idea.

    http://www.stanford.edu/~tertilt/res...eoryJune08.pdf
    Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
    27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.

  4. #14
    Vento fresco L'avatar di Jadan
    Data Registrazione
    20/09/02
    Località
    Roma Colosseo
    Età
    64
    Messaggi
    2,897
    Menzionato
    10 Post(s)

    Predefinito Re: Una crisi che non esiste..

    Citazione Originariamente Scritto da matteobg Visualizza Messaggio
    M
    Immaginati di avere 10 figli, ma questi: non vanno a scuola, non mangiano praticamente niente, lavorano, ecc ecc..il costo di 10 figli che fanno questa vita è secondo me di gran lunga inferiore a quello di 1-2 figli della classe media.

    Quindi il tuo discorso non credo abbia molto senso..
    Difatti è esattamente così. E' il motivo per cui naufragarono, negli anni '60 e '70 i tentativi di indurre un controllo delle nascite volontario (cioè non come quello cinese) mediante educazione alla contraccezione e altre cose del genere.

    Semplicemente gli occidentali pieni di buona volontà che andarono in quei paesi si scontrarono immediatamente col fatto che per una famiglia povera avere figli è una risorsa. Dimostrando, peraltro, di non aver capito il termine "proletario" usato da Marx.

    Perché in una famiglia poverissima tu dai un minimo di sostentamento al bambino che dall'età di pochi anni non solo è autonomo, ma persino porta soldi a casa. Nei casi disperati (succede in India), puoi portare il bambino dai mendicanti che lo mutilano ad arte per poter esibire il caso pietoso per chiedere elemosina.

    Insomma: avere figli, e tanti, conviene. Il figlio è una risorsa.

    Nei paesi ricchi ovviamente è il contrario. Dal punto di vista economico (solo economico, beninteso) il figlio è una perdita secca. Rimane a casa sino all'età adulta e comporta una marea di spese.

    Più complicato il caso all'interno di uno stesso paese. Perché questo problema esisteva un tempo anche da noi: nelle campagne, con famiglie povere, valeva il discorso che oggi vale nel III mondo. Ora, questi retaggi non scompaiono in una generazione. Può capitare (ed è capitato) che i figli di una famiglia numerosa si siano a trovati a crescere in un mondo urbanizzato e più ricco. Un mondo, quindi, nel quale avere tanti figli è una perdita secca. Ma il ricordo dell'educazione, il retaggio i generazioni, ha fatto sì che, magari, anche questi urbanizzati di prima generazione mettessero al mondo parecchi figli. Non tanto quanto i genitori, ma parecchi. Poi, magari, alla terza generazione, le cose si stabilizzano. Il grafico che ho linkato (valido per gli USA) tutto sommato va in questa direzione: la fertilità diminuisce.

    Last but not least: la mortalità infantile. Nel 1700, mettere al mondo 10 figli voleva dire averne 5 (faccio per dire) che arrivavano all'età adulta. Oggi, metterne 10 significa averne 9,9 (in media, ovvio, non sghignazzate). Quindi, con l'avvento della buona sanità (che è stato discreto, non continuo, con introduzione di penicillina e quant'altro nell'arco di pochi decenni a cavallo e subito dopo la II guerra mondiale) si è determinato un ulteriore fattore che spingeva ad avere pochi figli. Ma anche qui, una cosa è avere il calo della mortalità infantile, altro è aver introiettato questo evento da parte di famiglie che, magari, hanno continuato per una generazione o due a mantenere le abitudini ricevute ed imparate nella propria famiglia di origine.
    Maurizio
    Rome, Italy
    41:53:22N, 12:29:53E

  5. #15
    Uragano L'avatar di zione
    Data Registrazione
    15/06/02
    Località
    Sondrio 290 m. (SO)
    Età
    56
    Messaggi
    46,845
    Menzionato
    65 Post(s)

    Predefinito Re: Una crisi che non esiste..

    Citazione Originariamente Scritto da C.R. Visualizza Messaggio
    La crisi in corso ora, iniziata a fasi alterne nel 2008, è determinata da gigantesche operazioni di speculazione sui mercati, il che significa proprio che c'è chi ci guadagna.

    Prendo spunto dalla frase qui sopra di Claudio, perche' e' una cosa che sento/leggo ormai da diverso tempo/anni: cioe' i piu' credono/sostengono che tutti i "mali" di questi tempi siano praticamente solo di natura finanziaria, e che quindi se siamo in crisi la colpa e' solo del "mercato" e, di riflesso, ovviamente di chi ci opera (istituzioni/operatori, quindi Banche e quant'altro).

    Sul mercato finanziario (in generale) si potra' anche discutere a lungo, in special modo riguardo le sue regole: si potra' dire che non e' "etico" ne' "morale" e quant'altro ma, attenzione, alla fine non "inventa" nulla, nel senso che valorizza (sicuramente con estremi/eccessi) il "sottostante", ovvero la situazione attuale o meglio, futura (previsione).

    Probabilmente il mercato ha ampliato la crisi, questo puo' essere vero, ma sicuramente non l'ha creata: la "merda", appunto, covava gia' da tempo.....



    Fabio Pozzoni (Socio Fondatore MeteoNetwork)

    I miei dati Meteo in real time su MyMnwPro, CML e WU

    E' meglio essere ottimisti ed aver torto piuttosto che pessimisti ed aver ragione Albert Einstein
    ______________________________
    Ciao Alessandro......

  6. #16
    Vento fresco L'avatar di Jadan
    Data Registrazione
    20/09/02
    Località
    Roma Colosseo
    Età
    64
    Messaggi
    2,897
    Menzionato
    10 Post(s)

    Predefinito Re: Una crisi che non esiste..

    Citazione Originariamente Scritto da zione Visualizza Messaggio
    Prendo spunto dalla frase qui sopra di Claudio, perche' e' una cosa che sento/leggo ormai da diverso tempo/anni: cioe' i piu' credono/sostengono che tutti i "mali" di questi tempi siano praticamente solo di natura finanziaria, e che quindi se siamo in crisi la colpa e' solo del "mercato" e, di riflesso, ovviamente di chi ci opera (istituzioni/operatori, quindi Banche e quant'altro).
    Perfettamente d'accordo. La crisi è nata dalla bolla immobiliare negli USA. La crisi è nata perché il medio cittadino americano non aveva più i soldi per pagare il mutuo. Punto.

    La crisi si è amplificata grazie alla finanza, che ha trasferito quel mutuo di quel cittadino dell'Arkansas ad una banca finlandese (o italiana o canadese o di dove volete) mediante derivati e subprime. Ma NON è stata una crisi nata dalla finanza. Oggi quella crisi è ormai rientrata, ma quella che abbiamo oggi è una crisi di debito sovrano.

    Ma se l'Italia ha un debito pubblico enorme è per colpa di pensioni, casta, sprechi e quel che cavolo volete. Ma NON è una crisi finanziaria. La finanza anche qui amplifica (*) e fa sì che il fallimento dell'Italia si trasformi in fallimento del mondo. Ma NON è una crisi nata nella finanza.


    (*) Una differenza gigantesca tra oggi e il 1992 (crisi dello SME) è purtroppo questa. Allora il 99% del debito pubblico era in mani italiane e interventi sul debito erano a circuito chiuso. Oggi siamo al 50% in mani italiane e 50% in mani straniere. Questo fa sì che la crisi di oggi sia MOLTO più grave di quella di 20 anni fa anche se la situazione, oggi, è nel complesso migliore.
    Ultima modifica di Jadan; 02/12/2011 alle 12:04
    Maurizio
    Rome, Italy
    41:53:22N, 12:29:53E

  7. #17
    Uragano L'avatar di FunMBnel
    Data Registrazione
    26/09/03
    Località
    Disperso in una cava
    Età
    56
    Messaggi
    18,520
    Menzionato
    156 Post(s)

    Predefinito Re: Una crisi che non esiste..

    Citazione Originariamente Scritto da zione Visualizza Messaggio
    Prendo spunto dalla frase qui sopra di Claudio, perche' e' una cosa che sento/leggo ormai da diverso tempo/anni: cioe' i piu' credono/sostengono che tutti i "mali" di questi tempi siano praticamente solo di natura finanziaria, e che quindi se siamo in crisi la colpa e' solo del "mercato" e, di riflesso, ovviamente di chi ci opera (istituzioni/operatori, quindi Banche e quant'altro).
    E alla considerazione di Jadan mi permetto di aggiungerne un'altra: è il mercato cattivo che specula.
    Invece il singolo che compra BTP, investe in un fondo comune o compra direttamente azioni, no. Lui è un onesto cittadino o al più mestierante che non opera nello stesso mercato cattivo e non approfitta degli strumenti che il mercato cattivo offre ...
    Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
    27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.

  8. #18
    Uragano L'avatar di zione
    Data Registrazione
    15/06/02
    Località
    Sondrio 290 m. (SO)
    Età
    56
    Messaggi
    46,845
    Menzionato
    65 Post(s)

    Predefinito Re: Una crisi che non esiste..

    Ringraziando Maurizio (Jadan) per l'ulteriore approfondimento riguardo il mio intervento (peraltro, non ricordavo piu' che nei primi anni '90 quasi l'intero debito pubblico fosse in mano "nostre" ! Ricordavo percentuali maggiori rispetto a quelle attuali, ma non sino a quel punto ! ), mentre riguardo l'aggiunta del Bax:

    Citazione Originariamente Scritto da FunMBnel Visualizza Messaggio
    E alla considerazione di Jadan mi permetto di aggiungerne un'altra: è il mercato cattivo che specula.
    Invece il singolo che compra BTP, investe in un fondo comune o compra direttamente azioni, no. Lui è un onesto cittadino o al più mestierante che non opera nello stesso mercato cattivo e non approfitta degli strumenti che il mercato cattivo offre
    ...


    c'e' poco da aggiungere, nel senso che e' gia' "tutto" li' in quelle parole: senza scomodare "fantasiosi" Hedge Funds speculativi sulla "melma" anche solo chi, con "semplici" opzioni/covered warrant, e' andato "corto" sul mercato (ovvero, scommettendo al ribasso con le put sulla nostra borsa, ad esempio) immagino che abbia una considerazione piuttosto "diversa" di quanto e' accaduto sul mercato, generalmente, sino ad ora !

    E, credetemi, stiamo parlando al piu' di "semplici" cittadini/operatori e non di fantomatici guru/associazioni massoniche ( ) della finanza, eh !



    Fabio Pozzoni (Socio Fondatore MeteoNetwork)

    I miei dati Meteo in real time su MyMnwPro, CML e WU

    E' meglio essere ottimisti ed aver torto piuttosto che pessimisti ed aver ragione Albert Einstein
    ______________________________
    Ciao Alessandro......

  9. #19
    Tempesta violenta L'avatar di Tex
    Data Registrazione
    04/02/04
    Località
    Laima (TY)
    Messaggi
    12,590
    Menzionato
    0 Post(s)

    Predefinito Re: Una crisi che non esiste..

    Citazione Originariamente Scritto da FunMBnel Visualizza Messaggio
    Per il momento ho trovato il tasso di natalità per regione (fonte Wikipedia su dati ISTAT).
    E mi pare che la ricchezza della regione non sia una discriminante; mi rendo conto che non è quello che hai chiesto ...
    Cercherò ancora.

    Il tasso di natalità dell'Italia nel suo complesso è stato nel 2010 del 9,2 per mille. A livello regionale, il tasso di natalità più elevato si rileva in Trentino-Alto Adige (10,2 per mille) seguito a breve distanza dalla Campania e Lombardia (entrambe 9,8). Al terzo posto si collocano appaiate Lazio e Valle d'Aosta (9,6 per mille) seguite da Sicilia (9,5) e Veneto ed Emilia Romagna(9,4). I valori più bassi si registrano in Liguria (7,3 per mille), Molise (7,5) e Basilicata (7,9)[5].
    Beh il tasso di natalità però non è strettamente un modo per avvalorare la crisi.
    E' una questione socio-politica non sempre legata alle questione economiche.
    L'Italia delle guerre e del primissimo dopo guerra era una società basata sul settore primario. Per farla breve servivano braccia per vangare.
    La ruralità era diffusa e le famiglie concepivano(e si formavano) presto per cultura(e sottocultura) ed esigenze.
    Se ci fai caso i tassi di natalità sono abbastanza bassi in tutti i paesi sviluppati, Scandinavia compresa.

    Sicuramente è un dato che alla lunga può incidere sul PIL e dunque sulla produttività nazionale ma non è la causa primaria.
    Concorre insieme a tantissime altre problematiche.

    Per altro i dati da te citati dimostrano che ci sono correlazioni economiche ma anche e soprattutto sociali.
    In TAA c'è un tasso discreto ma se vai a leggere nello specifico noterai che il valore è dato soprattutto dalla compagine alto-adesina.
    I perchè non sono economici bensì culturali.
    Essendo una minoranza e tenendo fortemente alle proprie radici hanno la necessità/voglia di auto-sostenersi. Uno dei passi per
    far ciò è mantenere viva la propria popolazione e,vien da se,il numero.

    ...when the night has come
    and the land is dark
    and the moon is the only light we'll see...

  10. #20
    Uragano L'avatar di FunMBnel
    Data Registrazione
    26/09/03
    Località
    Disperso in una cava
    Età
    56
    Messaggi
    18,520
    Menzionato
    156 Post(s)

    Predefinito Re: Una crisi che non esiste..

    Infatti la tabella italiana, che è una regione geografica di dimensioni molto ridotte e con reddito medio reale non troppo diverso dice chiaramente che la fertilità è simile. Per quanto riguarda l'Italia non mi aspettavo niente di particolarmente diverso da quanto detto dall'ISTAT.
    Non è così a livello globale come dimostra l'analisi demografica a livello planetario.

    A margine: se con "crisi" intendi la crisi economica degli ultimi 3 anni mi sento di poter concludere che non c'entra una beata mazza in un senso e nell'altro. E che sposterà pure poco quanto succederà nei prossimi anni. A meno che non continui a lungo, ovviamente ...
    Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
    27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.

Segnalibri

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •