Io non credo che la cina stia passando chissà cosa alla russia, men che mai soldi. QUello che sta facendo è comprare a prezzo fuori mercato il petrolio, per il resto la cina non ha modo al momento di sostituire quello che non arriva piu. Quello che potrebbe fare è pressione politica per le prospettive future.
COmunque i russi sono stati esclusi da wimbledon, l'atp è contraria ma molti governi pensano di fare lo stesso. I tornei importanti si giocano tutti in occidente, a parte un mille e qualche 500.
Significa buttare fuori dalla classifica che conta tutti i russi, con relativi guadagni mancati e pubblicità in giro per il mondo.
Più senso questo che impedire ad esempio ad un podista con le pezze al sedere di fare una maratona.
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Ancora con la storia dei tennisti, dimmi cosa cambierebbe non facendo giocare i russi, perché io non lo capisco.
Se l'Italia per prima seguirà Wimbledon (si, Wimbledon, perché a differenza dei tornei italiani è gestita da privati) è solo per assurdo e bieco conformismo.
Ma mi sfugge proprio il motivo di fondo: quale sarebbe esattamente?
Ho letto più volte che il senso sarebbe quello di far rivoltare i russi contro il proprio governo, a me sembra che l'effetto sia l'esatto contrario, ossia quello di allontanare anche i russi contro Putin e addirittura gli stranieri che schifano Putin e tifano per l'Ucraina nel conflitto ma non arrivano a questo livello di ipocrisia e "perbenismo" inutile.
In più l'Italia in qualità di Federazione nazionale rischierebbe conseguenze, prima tra tutte la revoca delle ATP finals a Torino, per cui tra l'altro io e altre migliaia di persone hanno già acquistato il biglietto
Mi rendo anche conto che è inutile discutere, ognuno rimarrà sempre sulle sue... Ma che azioni del genere vengano accolte come se fossero rivoluzionarie mi fa sorridere.
Ovviamente è in primo luogo battere Putin, se si ragiona senza bias di fondo si sa che nel mondo nessuno è mai intervenuto in modo così diretto con l'unico scopo di garantire la pace senza che vi fossero altri interessi.
E ci sta pure eh, Putin al comando è pericoloso e lo abbiamo visto tutti, inoltre il fatto che il conflitto avvenga in Europa deve certamente interessarci e far sì che l'UE non se ne freghi altamente.
Per le armi ugualmente non trovo nulla di troppo strano, si cerca di finanziare la resistenza Ucraina finché si può.
Su Orsini secondo me non c'è nemmeno da discutere perché da alcune sue dichiarazioni sembra proprio che sia pagato dai russi per dire quello che farebbe comodo a loro addirittura, a volte è andato davvero troppo oltre considerando la sua preparazione sull'argomento.
Ma anche io sono d'accordo con te, non vedo nessuna strategia, nessun piano. Che la guerra finisca connla vittoria russa o Ucraina (e sperando che finisca presto) bisognerà pensare a una soluzione definitiva, non solo alla vittoria militare, perché le tensioni non si fermeranno da un momento all'altro e anzi probabilmente saranno acuite da questo conflitto.
Invece per ora vedo oltre agli aiuti militari vedo solo sanzioni in un primo momento sensate ma che si avviano sempre di più verso provvedimenti assolutamente iniqui e a mio parere altamente insensati.
Si parla di isolamento di tutta la popolazione russa che comunque non c'entra nulla con Putin (anche quando lo supporta spesso è perché è vittima della sua propaganda, non credo che così tanti siano davvero d'accordo con quello che sta succedendo) , di sanzioni senza una scadenza, dj sacrifici da fare sempre senza una scadenza, ma tutte queste cose oltre ad avere un'efficacia discutibile non risolverebbebbero nessun problema alla radice, anzi probabilmente lo acuìrebbe ora o in futuro.
Non dirò cosa bisogna fare perché è veramente difficile capirlo, ma credo fermamente che la strada che si sta intraprendendo non sia quella giusta.
Secondo me tutti i ragionamenti che partono da ipotetiche reazioni russe alla sconfitta militare sono sbagliati in partenza, perché sono fondati su supposizioni infondate e perché lasciano come unica alternativa una resa più o meno completa dell'Ucraina.
In realtà la cosa più probabile è che i russi sconfitti semplicemente si ritirino per minimizzare i danni, come hanno già fatto dal nord dell'Ucraina (dove peraltro i massacri non sono avvenuti nei giorni immediatamente precedenti al ritiro bensì quando pensavano di avviare una occupazione più duratura).
Sono scettico anche sulle possibilità di mobilitazione generale dei russi, senza componenti occidentali (più Taiwan, Giappone e Corea) non sono in grado di produrre un singolo carro armato (la produzione è già ferma da settimane) o un drone. Comunque è inutile fare ipotesi anche su questo, se arriveranno a quel punto si faranno valutazioni diverse.
Al momento gli ucraini hanno bisogno di allontanare il conflitto da grandi città come Kharkiv e Mikolaiv che sono ancora sotto il tiro dell'artiglieria russa possibilmente riprendere Kherson prima che i russi possano proclamare una ulteriore Repubblica separatista nel sud, che aggiungerebbe ulteriori complicazioni a qualunque processo di pace, oltre ovviamente ad evitare che i russi dilaghino nel Donbass. Hanno chiesto armi adeguate alla nuova fase del conflitto e le hanno ottenute, adesso si può solo aspettare di vedere cosa succede nelle prossime due-tre settimane, all'inizio i russi spingeranno forte, tra un paio di settimane vedremo gli effetti degli ultimi aiuti all'Ucraina.
Purtroppo è così dall'inizio, comprensibile dato il contesto e date le "caratteristiche" del popolo ucraino (simile a quello russo del resto) che non si tira mai indietro, però non ho mai nascosto che non piace nemmeno a me.
Credo fermamente che la cosa peggiore di ogni guerra e anche di questa siano i morti e la distruzione e per questo anche se molti mi insulterebbero credo che tutto questo non potrebbe mai valere il fatto di tenere nella propria nazione un pezzo di territorio.
Però la questione non è così semplice, perché anche se si offrisse il Donbass ai russi la soluzione definitiva di cui parlavo non ci sarebbe affatto, e suonerebbe come una concessione agli stessi che a quel punto potrebbero pensare di espandere le proprie mire subito o in futuro.
Ed è per questo motivo che l'UE sta agendo come sta facendo e che Stati come le repubbliche baltiche o la Finlandia forniscono così tanto supporto all'Ucraina del resto: una sconfitta della Russia rappresenterebbe un fallimento di ogni mira espansionistica, anche piccola (perché ormai sono Stati ricacciati indietro e si parla solo del Donbass). E ripeto, è giusto e comprensibile così, ma non basta
Non so... È complicato.
Di certo però non sono d'accordo con chi fa sembrare tutto semplice, qualsiasi sia la sua posizione.
Sarebbe però una condizione imprescindibile in caso di unificazione....
Per questo io non sarei per l'unificazione (perché molti paragonano proprio l'Europa agli Stati Uniti quando non erano ancora unificati, per me follia) ma per un rafforzamento della figura attuale, con politiche comuni in materia fiscale, economica, militare e magari normativa, ma lasciando intatto il resto
Usa: "Reagiremo se la Cina aprira una base militare nelle isole Salomone"
magari una piccola operazione speciale?![]()
Qui sbagli, perchè nessuno vuole una resa incondizionata dell'Ucraina. Gli ucraini stessi non avrebbero alcuna garanzia, come minimo devono ricevere in un eventuale accordo di pace con cessione di quei territori la garanzia di protezione da parte di alcuni stati che si impegnerebbero a intervenire a suo fianco in caso di nuova aggressione.
Questa è la conditio sine qua non per costruire una pace vera.
Ciò non esclude che i massacri possano avvenire prima del ritiro come forma di vendetta in caso di ritirata disastrosa.In realtà la cosa più probabile è che i russi sconfitti semplicemente si ritirino per minimizzare i danni, come hanno già fatto dal nord dell'Ucraina (dove peraltro i massacri non sono avvenuti nei giorni immediatamente precedenti al ritiro bensì quando pensavano di avviare una occupazione più duratura).
Appunto per questo potrebbe scendere all'uso di armi di altro tipo, prima di esaurire le risorse.Sono scettico anche sulle possibilità di mobilitazione generale dei russi, senza componenti occidentali (più Taiwan, Giappone e Corea) non sono in grado di produrre un singolo carro armato (la produzione è già ferma da settimane) o un drone. Comunque è inutile fare ipotesi anche su questo, se arriveranno a quel punto si faranno valutazioni diverse.
Bisogna poi capire quanti mezzi abbiano ancora a disposizione, e per quanto tempo.
Lo spero, ma se la situazione stallerà tra tre settimane bisogna pensare seriamente al da farsi.Al momento gli ucraini hanno bisogno di allontanare il conflitto da grandi città come Kharkiv e Mikolaiv che sono ancora sotto il tiro dell'artiglieria russa possibilmente riprendere Kherson prima che i russi possano proclamare una ulteriore Repubblica separatista nel sud, che aggiungerebbe ulteriori complicazioni a qualunque processo di pace, oltre ovviamente ad evitare che i russi dilaghino nel Donbass. Hanno chiesto armi adeguate alla nuova fase del conflitto e le hanno ottenute, adesso si può solo aspettare di vedere cosa succede nelle prossime due-tre settimane, all'inizio i russi spingeranno forte, tra un paio di settimane vedremo gli effetti degli ultimi aiuti all'Ucraina.
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