" Intra Tupino e l'acqua che discende del colle eletto dal beato Ubaldo,
fertile costa d'alto monte pende........" Dante, Paradiso XI
- In avatar, il mio mondo : Omar, Sarah, il cantiere e .... la neve!
Affermazione semplice, lineare e secondo me assolutamente condivisibile.
Peccato che qua dentro ci sia chi, pur di difendere l' indifendibile non riesca, non dico tanto a concordare (la pluralità di pensiero ed il dissenso sono, per fortuna, ancora un diritto), ma nemmeno a fare a meno del dileggio e financo della reprimenda col ditino alzato per chi dissente.
Ultima modifica di and1966; 28/07/2016 alle 23:21
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Ripassati il concetto di "ummah" islamica. Uniscilo a quanto ti ha esposto Lou Vall sull' imprinting islamico dato dai genitori (imprinting che come tutti sappiamo, se dato in età puberale sedimenta tenacemente ed è sempre pronto a riemergere, parlo in generale, ovviamente, non solo per educazione ad impronta islamica), mettici la frustrazione delle aspirazioni personali (delusioni da ciò che ti circonda ), frulla bene e poi capirai perché ciò che avviene a 5000 km e tocca le corde di quell' imprinting di cui sopra, finisce per interessare più di tutto il resto.
Ultima modifica di and1966; 28/07/2016 alle 23:21
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Mi pare che se ne sia parlato , soprattutto sul suo atteggiamento ondivago, verrebbe da dire 'alla Buscetta' (per chi se lo ricorda).
Francamente non mi aspetto molto da uno che lo stesso avvocato difensore ha definito come segue.
«Salah? Ha l'intelligenza di un posacenere»: parla l'avvocato del terrorista di Parigi
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Post che illustra esemplarmente l' inconsapevole atteggiamento europeo.
Ti ricordo che il provvedimento per cui in cabina aerea non puoi portare più di tot grammi di prodotto liquido è figlio di una scoperta preventiva di un attentato suicida multiplo (si parlava di una trentina di voli transoceanici da colpire in simultanea).
Voi non vi sveglierete nemmeno in caso di attentato jihadista atomico. La colpa sarà sempre dei plutogiudaicomassoni atlantici.
Avanti così, come i lemmings, mi raccomando.
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Il "può essere" era riferito all'analisi sociologica di LouVall... mentre stavo scrivendo, mi è suonato il telefono, poi ho ripreso, e intanto ti eri inserito tu. Ma non era una risposta al tuo intervento che vedo solo adesso.
Dicevo in sostanza che se teniamo buona quell'analisi sociologica, inserirli nel nostro mondo gli genera solo problemi e quindi è meglio trovare un'altra soluzione per il futuro.
Due conti spiccioli.
Sicuramente rischiamo molto di più per incidenti stradali che per terrorismo.
Però quando mi metto in viaggio sono ben consapevole del rischio, attuo tutte le precauzioni per ridurlo al minimo (mi fermo se sono stanca, rispetto i limiti, do le precedenze, e persino - cosa inaudita - uso sempre le frecce...), sono all'erta e con l'adrenalina al punto giusto per reagire in caso di imprevisto.
Mediamente, nell'arco di una giornata attraverso dalle 2 alle 4 situazioni di potenziale incidente, che riesco a evitare perché tutti questi meccanismi sono ormai automatici. Me ne accorgo - del rischio - nell'attimo successivo, mentre ostio dietro al ******* di turno o suono il clackson.
Di tanto in tanto, non mi riesce, e mediamente ogni due o tre anni mi ritrovo con l'auto dal carrozziere (e l'assicurazione altrui che mi paga i danni).
Quindi, statisticamente, la mia percezione del rischio stradale è che ogni 3 potenziali incidenti / giorno x 730 g, in uno l'auto ci lascia le penne.
Vista in quest'ottica, il rischio mi sembra accettabile.
Metti che invece sono su un lungomare pedonale di sera a guardare i fuochi d'artificio. Mi sto rilassando, mi voglio divertire. Adrenalina bassa, attenzione assolutamente nulla a ciò che mi circonda. Un camion irrompe nell'area pedonale. Anche solo a rendermi conto e tentare una reazione, ci metto un po' di tempo. Inoltre quale reazione? esperienza scarsa o nulla, qualsiasi valutazione istantanea potrebbe essere quella sbagliata.
Nel caso accadesse, quali probabilità ho di evitarlo? boh... chi può dirlo? dipende probabilmente dalla sfiga del momento. Io, per quello che mi è consentito, probabilmente non posso fare nulla.
Questo aumenta a dismisura la mia insicurezza e la mia percezione del rischio.
Non ci posso fare nulla. E' istintivo.
Temo maggiormente un pericolo poco probabile, ma che se si verifica non so affrontare (la statistica è una bella cosa, ma chi mi garantisce che non sono proprio io quell' uno per mille di probabilità?), che uno probabilissimo, per il quale quindi sono attenta e preparata.
Poi, la sfiga è un'altra cosa, ovvio.
Del resto, la proporzione fra potenziali situazioni di incidente stradale e incidenti reali disastrosi è una percentuale minima di esiti negativi; quella fra attentati terroristici tentati e sventati e attentati terroristici effettivi con esiti disastrosi è nettamente a favore dei secondi.
Per tutto ciò, non riesco a non pensare che le due tipologie di rischio siano completamente diverse e non paragonabili.
Esatto, perchè l'Islam non ha vissuto l'Illuminismo, nè un periodo di nazionalismi comparabile con quello occidentale.
Non esistono Giordani, Siriani e Iracheni, ma solo siriani, giordani e iracheni, cioè abitanti di quel territorio che viene definito "Siria", di quell'altro definito "Giordania" e quello "Iraq". Il medio-oriente è "comune", non è diviso. Hanno la stessa religione, la stessa lingua (seppur con sfumature differenti). Un egiziano e un siriano si capiscono cento volte meglio che un Italiano con un Francese.
Ah, tra l'altro, in questo thread avevo detto che c'era una buona fetta di quell'Islam "moderato" che sotto sotto strizza l'occhio agli estremisti.
Guardate qua, forse forse non ero così lontano, o mi sbaglio?
Marocchino denuncia il fratello estremista e dalla comunità arrivano minacce di morte - La Stampa
Più chiaro di così non so davvero..
Lou soulei nais per tuchi
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