Facciamo un po' di chiarezza storica. Il problema non è nuovo, non è vecchio, è proprio antico. Le grandi società classiche avevano già i mezzi e le menti per il progresso tecnologico, ma nessun incentivo: grandi masse di schiavi, che facevano ogni lavoro a basso, bassissimo prezzo. Abolita la schiavitù, la società occidentale ha continuato sempre su questo binario economico fino al Basso Medioevo. Le prime innovazioni su larga scala non fecero grande scalpore: vedi la stampa, chi rimpiangeva ora gli amanuensi? Permettetemi qualche battuta. Solo a cavallo tra XVIII e XIX secolo si cominciò a cambiare davvero, quando le macchine cominciarono a fare il lavoro di tanti salariati. E di qui i moti luddisti, e gli stessi identici discorsi che si fanno ora.
Tiriamo dunque le somme degli ultimi due secoli. Le macchine hanno sostituito il lavoro manuale in molti settori? Sì: vedesi l'agricoltura prima di tutto, dove tra macchine e chimica ora bastano pochi uomini, invece di schiere di uomini, donne e bambini al lavoro; e l'industria negli ultimi 40 anni. Tali lavori sono rimasti senza rimpiazzo, con masse di poveri disoccupati? Direi di no, anche se la disoccupazione rimane un problema. L'Uomo se n'è rimasto con le mani in mano, o piuttosto ha creato nuove industrie, nuovi servizi, nuovi settori ed ancora nuove tecnologie, con nuovi posti di lavoro? Direi decisamente la seconda. I nuovi lavori sono piuù qualificati di quelli abbandonati alle macchine? Decisamente sì. La ricchezza media ed il livello di vita dell'Occidente (ma anche di Cina, India ecc.) sono superiori oggi che 100 anni fa? Ancora più decisamente sì. Continuo insomma ad aver fiducia nel futuro, senza aver paura delle macchine. Non sono contrario al reddito di cittadinanza, entro certi limiti (meglio un assistenzialismo moderato e diretto, che pensioni ed impigeghi pubblici a pioggia, o che sostenere coi soldi pubblici stabilimenti ed imprese decotti); ma penso che sia prematuro parlare di una società senza lavoro, anche se a livello filosofico ritengo la discussione interessante.
Ho invece due altre paure. La prima è remota, quella di una AI di livello umano, davvero capace di sostituirci, ma siamo ancora nella fantascienza. La seconda è molto più concreta, ed è quella del declino demografico. Una società senza crescita demografica, difficilmente avrà crescita economica, e difficilmente sarà una società dinamica. Se poi ama gratificare a pioggia i propri pensionati, anche e soprattutto se immeritevoli, mentre mortifica le energie più giovani, è inevitabilmente condannata al declino...