In mancanza di altro e senza nessuna certezza che un boost di qualsiasi tipo ti porti ad avere un titolo anticorpale elevato o predittivo, perché poi sempre lì si finisce... "Siccome non c'è altro (cioè siccome non sappiamo niente dei meccanismi immunologici contro questo sarbecovirus) dobbiamo presupporre che..." che è un ragionamento che ha una piena validità metodologica, ma il fatto che sia metodologicamente valido non implica che empiricamente funzioni.
Ultima modifica di galinsog@; 05/09/2021 alle 16:20
Aggiungo che, qualora facendo un sierologico, mi accorgessi di avere un titolo anticorpale particolarmente basso avrei grossi dubbi, in questa fase, a fare un'ipotetica terza dose, specie se dello stesso vaccino. Per assurdo avrebbe più senso proporre la terza dose alla generalità della popolazione, se c'è evidenza che col tempo e senza la terza dose le infezioni da breaktrough asintomatiche e oligosintomatiche aumentino di frequenza. Insomma meglio tenere alta la pur parziale copertura generale della popolazione piuttosto che vaccinare veri o ipotetici non-responder... i quali è probabile che "respondano" poco ugualmente...
Ultima modifica di galinsog@; 05/09/2021 alle 16:06
Ultima modifica di galinsog@; 05/09/2021 alle 16:09
Secondo me andremo anche incontro a un possibile flop della vaccinazione antinfluenzale, in primo luogo perché l'attenzione da parte dei media, nei confronti di questo tema, è incredibilmente bassa, rispetto ad esempio all'anno passato, in secondo luogo perché si sta diffondendo l'idea che siccome da una protezione attorno al 50% della malattia sintomatica, allora l'antinfluenzale sia una vaccinazione quasi inutile, in terzo luogo perché ci sarà tantissima gente (e tra queste molte persone con fattori di rischio per complicazioni da influenza virale) che non faranno l'antinfluenzale perché hanno fatto l'anticovid... lo dico perché un ragionamento che sto riscontrando sempre più spesso tra le persone comuni è: "Non so se farò l'antinfluenzale, sai com'è... ho già dovuto fare l'antiCovid e due vaccini diversi e poi l'inverno passato di influenza praticamente non ce n'era...".
Ultima modifica di galinsog@; 05/09/2021 alle 16:08
Se consideriamo quanta gente con situazioni di "fragilità" muore ogni anno per infezioni ospedaliere fa veramente girare i ******** il fatto che si sia arrivati ad adottare protocolli adeguati nei reparti ospedalieri solo da un anno e mezzo, e non parlo solo dei reparti sesibili, ma un po' di tutti (ti basti pensare ai fragili e fragilissimi che transitano per reparti come medicina) e che ci si sia arrivati solo come conseguenza di una pandemia. Evidentemente non bastava essere il 1° paese su 27 dell'EU per numero di infezioni ospedaliere, bisognava avere delle stragi nei reparti... ovviamente ci sono report abbastanza raccapriccianti su come la nostra Sanità ospedaliera abbia reagito al Covid, alcuni casi sono stati eviscerati nei loro aspetti disorganizzativi più inquietanti, basti pensare al fatto che l'epidemia di Bergamo del 2020 è nata come focolaio iatrogeno, però ce ne sono altri ai quali non si pensa e sui quali temo non si sia indagato abbastanza, ossia l'elevato numero di pazienti morti per infezioni ospedaliere (da virus e batteri vari) contratte dopo il ricovero per Covid...![]()
dati live: http://www.meteosanteramo.com/Liveiphone6.asp
(Befana 2017 indimenticabile, oltre 1mt di neve in 24h)
Nel caso della terapia intensiva ci sono stati casi di pazienti no-Covid che hanno rifiutato in più occasioni il ricovero in rianimazione, per via della famigerata fake-news dei pazienti morti "perché intubati", che girava moltissimo alcuni mesi fa. Non è inverosimile che pazienti arrivati in ritardo in rianimazione, per loro scelta, siano poi deceduti o comunque abbiano avuto un decorso post-ricovero ancora più lungo e complicato...
Sia chiaro, io sono assolutamente favorevole alla libertà di scelta e se un paziente, fosse pure un trentenne in perfette condizioni di salute, rifiutasse, nel pieno possesso delle proprie capacità cognitive e avvertito della sua condizione, la terapia intensiva, non ci sarebbe alcuna ragione per il TSO e l'eventuale anestesista che, senza una disposizione di TSO, violasse le disposizioni del paziente, dovrebbe essere immediatamente e definitivamente radiato dalla professione medica e lo stesso andrebbe fatto per un chirurgo che decidesse di amputare un arto in cancrena contro la volontà del paziente.
Però le dicerie, le fake-news e le coglionate che circolano da mesi oltre a mettere in difficoltà i medici, mettono a rischio la vita di persone che saranno pure stupide ma che non meritano di morire (la stupidità non è un reato capitale in nessun ordinamento giuridico del Mondo, non lo era nemmeno in quello della Germania nazista) e soprattutto si tratta di individui che spesso non si rendono nemmeno conto delle implicazioni delle loro scelte per loro stessi, figuriamoci per gli altri. Si arriva a un punto in cui per il medico prendere una decisione può essere frustrante.
Per il resto credo che per un paziente no-vax, no-mask, no-Covid finire in rianimazione per una propria scelta idiota sia una punizione più che sufficiente e forse lo sarebbe anche finire 10 gg sotto C-pap.
Ultima modifica di galinsog@; 05/09/2021 alle 17:12
Bo', ripeto, in Italia dovremmo avere anche il vantaggio di avere una popolazione di "vecchi vaccinati" relativamente circoscritta, perché nel periodo in cui Israele e UK avevano già avviato le somministrazioni di massa noi iniziavamo a vaccinare medici, infermieri e personale sanitario in genere, personale che è stato regolarmente monitorato ovunque... credo che l'ISS almeno in via ufficiosa abbia abbastanza dati sulle infezioni da breaktrough in queste categorie e abbastanza evidenze per suggerire cosa fare al governo almeno in materia di terze dosi anti-Covid...
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