Il problema è che tu fai una correlazione partendo dalle premesse sbagliate. Quel grafico che hai fatto dimostra soltanto che i casi possono raggiungere incidenze elevate anche in paesi con percentuali di vaccinati molto alte, anche sul 70% (noterei comunque come i paesi con più del 70% 3 su 6 hanno incidenza sotto i 100 casi su milione di abitanti e come 4 su 6 sotto i 350 VS 6 paesi sopra i 350 casi/milione contro 6 paesi con < 350 casi/milione per chi ha meno del 70% della popolazione vaccinato). Non dimostra che i vaccini non abbattino la crescita, avresti dovuto confrontare con Rt o il tempo di raddoppio ad esempio.
L'eresia è quella di sostenere che il numero di contagiati non dipenda dai vaccini, e lo è perchè bisogna vedere in quanto tempo si sono raggiunti quei numeri, perchè a lungo termine le differenze numeriche si noteranno.
Non bisogna prendere la situazione così com'è: ad esempio l'UK ha un alto tasso di vaccinati ma aleggia su quell'incidenza da Luglio con Rt mai particolarmente sopra 1. Prenderlo ad esempio e metterlo lì nel grafico ha scarso significato al fine di quel che vuoi dimostrare, perchè ha la stessa incidenza magari di una Repubblica Ceca (stato a caso) che però ha raggiunto quell'incidenza con una velocità di crescita maggiore.
Sui casi gravi e sui morti nulla da obiettare, voglio solo ribadire ancora una volta che i numeri di contagiati correlano con i vaccini a lungo termine, non a breve-medio termine. E se non lo faranno è soltanto perchè magari nel frattempo gli stati con meno vaccinati avranno intrapreso restrizioni che invertiranno la curva mentre i paesi con più vaccinati potrebbero non intraprenderne risultando nel paradosso per cui la prevalenza di ammalati nei paesi con più vaccinati potrebbe essere maggiore che negli stati con meno vaccinati.
Io ho sostenuto che non c'e' correlazione tra numero di casi a livello nazionale e % di vaccinati.
Questa correlazione non c'e'. Fine.
Non c'era un mese fa e non ci sara' tra un mese.
Il resto sono tue deduzioni su cui poi costruisci accuse di eresie scientifiche senza avere i dati per farlo.
Ah, poi se vuoi ti plotto la velocita' di crescita, la correlazione e' ancora inferiore. Pero' sto ancora aspettando i tuoi, di dati, a proposito di eresie eccetera.
"In Africa non cresce il cibo. Non crescono i primi. Loro non hanno i contorni. Una fetta di carne magari la trovi, ma hanno un problema con i contorni. Per non parlare della frutta."
Resta da capire come mai, guarda caso, i paesi che hanno vaccinato di più, a livello internazionale, sono quelli con i contagi più bassi, e le regioni che hanno vaccinato di più (e viceversa) sono quelle col numeri di contagi più basso.
Che magari la correlazione non sia molto stretta ci sta, ma dire che non c'è, onestamente, mi sembra molto azzardato sostenerlo
La mia umile stazione meteo
https://www.wunderground.com/dashboard/pws/IREGGI57
A lungo termine ci sarà, vedrai. Se i vaccini abbattono i contagi, e i vaccini hanno ancora un'efficacia nel prevenire il contagio, la differenza prima o poi si apprezzerà. Se ciò non accadrà è solo perchè probabilmente prima o poi si metteranno in atto delle restrizioni.
La situazione poi è come sempre estremamente variegata e complicata da numerosi fattori che potrebbero apparentemente annullare una correlazione.
Plotta, sono curioso. La velocità di crescita deve però essere associata anche alla percentuale di positivi sui tamponi, perchè se un paese inizia a veder crescere la percentuale di positivi significa che c'è un grosso sommerso già in atto e quindi i casi segnalati sono meno di quelli reali.Il resto sono tue deduzioni su cui poi costruisci accuse di eresie scientifiche senza avere i dati per farlo.
Ah, poi se vuoi ti plotto la velocita' di crescita, la correlazione e' ancora inferiore. Pero' sto ancora aspettando i tuoi, di dati, a proposito di eresie eccetera.
Io non ho tempo in questi giorni, quindi non posso mettermi a stimare incidenze, Rt, velocità di crescita e/o reperirli.
Ma infatti non e' vero, ho postato il grafico per quello.
E non e' vero neppure questo.Che magari la correlazione non sia molto stretta ci sta, ma dire che non c'è, onestamente, mi sembra molto azzardato sostenerlo
In Italia, dopo gli outlier Bolzano e Trieste (legati rispettivamente ad Austria e Slovenia), le regioni a maggior incidenza al momento sono Veneto, Lazio e Campania. In particolare il Lazio e' tra le primissime per vaccinazioni.
Sicilia e Calabria, poco meglio di Bolzano come vaccini, sono vicine al fondo per incidenza.
La Sicilia e' anche l'unica regione con incidenza in calo; tra le grandi regioni l'aumento e' piu' rapido in Liguria, Campania e Sardegna.
"In Africa non cresce il cibo. Non crescono i primi. Loro non hanno i contorni. Una fetta di carne magari la trovi, ma hanno un problema con i contorni. Per non parlare della frutta."
Appunto.
Insomma fai accuse di eresia scientifica e poi non hai uno straccio di dati a supporto e ti metti pure a questionare quelli che ti vengono postati.Plotta, sono curioso. Io non ho tempo in questi giorni, quindi non posso mettermi a stimare incidenze, Rt, velocità di crescita e/o reperirli.
Ribadisco, la prossima volta evita, o magari approccia la questione in maniera meno supponente.
"In Africa non cresce il cibo. Non crescono i primi. Loro non hanno i contorni. Una fetta di carne magari la trovi, ma hanno un problema con i contorni. Per non parlare della frutta."
Ma è logica tra l'altro: se i vaccini, anche con il decadimento immunitario e anche dopo la delta, hanno un tasso di efficacia dal contagio solo del 30% (percentuale sparata a caso e sicuramente troppo bassa rispetto alla realtà) significa che, a lungo termine, i paesi con più vaccinati vedranno incidenze minori di paesi con meno vaccinati.
Tra l'altro esporre i dati così, nudi e crudi e non filtrati per infinite variabili (densità demografica, densità di collegamenti, posizione geografica, ecc...), rischia di creare fraintendimenti.
Per dire una Svizzera potrebbe vedere una prevalenza totale, a fine inverno, minore della Germania anche se ha avuto meno vaccinati, e questo perchè in Svizzera già in condizioni di base ci sono delle variabili che compensano quel più basso numero di vaccinati.
I fattori che abbiamo analizzato l'anno scorso contano ancora. C'è di mezzo anche il fattore casuale, così come contò in primavera 2020 (la Germania andò meglio dell'Italia perchè da noi il virus scorazzava indisturbato da più tempo che lì, quindi anche con misure restrittive più forti i casi totali italiani sono stati nettamente di più).
Vado a logica, come ho scritto pocanzi. In uno stato ideale dove il 100% è vaccinato in teoria dovresti vedere incidenze inferiori di una percentuale pari al tasso di efficacia vaccinale rispetto ad un altro stato dove nessuno è vaccinato.
Ora, nella realtà si tratta di confrontare stati dove al massimo è vaccinato l'80% della popolazione con altri stati dove è vaccinato il 50-60%. Va da sè che le differenze si assottigliano e serve tempo per vederle in quanto possono essere coperte da numerosi fattori.
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