Avevo postato io quella ricerca, ma era basata sui Coronavirus in generale.
Il 25 Febbraio dei ricercatori cinesi hanno pubblicato questo studio:
Temperature significant change COVID-19 Transmission in 429 cities | medRxiv
Il virus avrebbe responsività alle temperature, con un picco massimo di contagiosità a 8,7° (con valori molto alti tra 6,7 e 12,4°).
Soprattutto, è stato dedotto che R0 a 30° è circa 1,5. La cosa influenzerebbe notevolmente la trasmissione virale, dato che a 10° è sopra 2.
In sintesi: il caldo non distrugge il virus, ma ne limita fortemente la contagiosità. Ma ci si può infettare lo stesso.
Ci fosse un unico standard per riportare i dati sarebbe tutto più facile.
Noi evidentemente abbiamo molti più casi degli altri, almeno dieci volte tanto escludendo Cina e Iran.
Però Corea e Giappone hanno messo in atto misure di contenimento molto forti e sembra che abbiano funzionato, forse anche grazie alla maggiore abitudine a portare le mascherine in pubblico e alla maggiore collaborazione della popolazione.
Nel resto d'Europa invece si sta giocando con il fuoco, il contagio è molto più limitato anche grazie a noi che abbiamo fatto da canarino nella miniera e quindi nessun altro ha scoperto improvvisamente di avere un focolaio da migliaia di casi.
I numeri non sono ancora tali da mettere sotto pressione gli ospedali ma stanno crescendo rapidamente, senza misure contenimento più decise rischiano grosso.
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Questi grafici sono veramente interessanti, da seguire nelle prossime settimane, grazie del link
Per quanto riguarda la Corea sembra davvero vicina al picco, come dimostrano anche le diminuzioni costanti dei nuovi positivi, per quanto ci riguarda speriamo di essere almeno prossimi al picco
"In Africa non cresce il cibo. Non crescono i primi. Loro non hanno i contorni. Una fetta di carne magari la trovi, ma hanno un problema con i contorni. Per non parlare della frutta."
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