Pasqua non è una gran perdita (è un weekend lungo praticamente) e spesso non è che ci fosse tutta questa gente perché parecchi impianti erano già chiusi e tanti preferivano andare ai laghi o al mare... io mi preoccuperei più per l'estate a dire il vero e sinceramente se puo' servire è meglio tenere ancora chiuso un po' piuttosto che fare aperture azzardate e giocarci del tutto la stagione estiva...
per il resto, in rapporto alla popolazione, abbiamo più contagi in assoluto e siamo solo dopo alle province più colpite (il nostro dato lo paragonerei a livello provinciale visto i nostri numeri e visto che come dimensioni siamo come una provincia), quindi sarebbe sbagliatissimo abbassare la guardia proprio.... questo se lo possono "permettere" alcune province del centro-sud ma non noi per ora...![]()
Torgnon (1350 mt) / Chatillon (530 mt) stazione meteo:
https://www.wunderground.com/dashboard/pws/ITORGN6
http://datimeteoasti.it/stazionimete.../realtime.html
Il Regno Unito viaggia a numeri elevati:
+778 decessi
+5252 nuovi contagi
Splendide notizie per i comunisti
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Il sommerso della Basilicata è davvero pochissimo, potrebbe essere di sole 200/250 persone, e li ascriverei a contagi intrafamiliari delle persone colpite.
Lo stesso direi del Molise (dove i numeri sarebbero almeno da raddoppiare) e per l'Umbria (il numero reale di positivi potrebbe benissimo essere di appena 1850 unità).
Naturalmente queste sono le mie stime fissando il tasso di mortalità al 2,7-2,8%.
Tasso di letalità che ha superato quello italiano, 12.9%.
Una marea di sommersi.
Superati i 12mila morti dunque, -8000 dall'Italia e -2800 dalla Francia (che però ancora non hanno aggiornato il bollettino quotidiano).
Qualche giorno fa morto un bambino di 11 anni.
Mi domando come sia possibile che in Regno Unito muoiano così tanti bambini e in Italia è morta solo una bambina di 5 anni, e nessuno tra i 5 e i 26 anni.![]()
Leggetelo:
Coronavirus, perche non sta affatto andando bene: gli errori e i ritardi
Coronavirus, perché non sta affatto andando bene: gli errori e i ritardi
A dispetto di quanti accusano che vi sia "troppa gente in giro", i controlli non hanno registrato esodi dalla città e la maggior parte di quanti sono stati trovati fuori casa, lo faceva nel rispetto delle regole. Ma allora, dove si trova il problema? Lo spiega la divulgatrice scientifica Roberta Villa in un analitico post sui social ripreso anche dal celebre virologo Roberto Burioni.
La premessa è ormai chiara ai più: fino a quando non ci sarà una cura l'unico modo per passare da una fase 1 di contenimento del coronavirus ad una fase 2 di convivenza con la pandemia, è quello di tenere sotto controllo i contagi. E in due mesi l'Italia ha fatto davvero poco.
Se tutta l'attenzione è finita sullo tsunami che ha travolto i reparti di terapie intensiva, poco è stato fatto per dare adeguate protezioni ai medici di famiglia che sono impegnati a rassicurare i pazienti costretti a curarsi a casa. Ma la cura a domicilio, come testimoniano i virtuosi casi della Cina e della Corea del Sud, non rappresenta la soluzione, anzi, può diventare parte del problema. "I pazienti che vivono soli, tantissimi a Milano, debolissimi e magari con la febbre alta, restano completamente abbandonati a se stessi. Probabilmente non mangiano. Forse non bevono a sufficienza. Si disidratano. Si indeboliscono, e quando finalmente ricevono soccorso magari è troppo tardi - spiega Roberta Villa - Chi ha la 'fortuna' di vivere con qualcun altro, invece, ha chi gli dà da mangiare. Ma i familiari escono a fare la spesa, col rischio di portare fuori l'infezione, e inevitabilmente si ammalano anche loro, anche perché la maggior parte della gente, soprattutto a Milano, non ha una stanza solo per sé in cui rinchiudersi, né un secondo bagno da riservarsi".
Come dimostrano gli ultimi dati la maggioranza dei contagi si registra tra le mura di casa. Invece in Cina e Corea le autorità hanno fatto ricorso a "Covid hospis", spazi per ospitare in isolamento i pazienti positivi al nuovo coronavirus anche quando presentano pochi sintomi e non necessitano un ricovero ospedaliero.
"In Lombardia - spiega ancora Roberta Villa - la situazione non può migliorare fino a quando:
- non si potenzieranno i servizi di spesa online o almeno di prenotazione della fascia oraria in cui andare
- non si organizzeranno squadre di giovani volontari addestrati e protetti per eventuali necessità da portare la spesa o, in alcuni casi, far da mangiare a chi è solo in isolamento, fino a portargli fuori il cane
- non si organizzeranno alberghi per ospitare in isolamento i positivi che stanno bene (no, due a Milano non bastano. Lo so che costano, ma costa di più la terapia intensiva). Quando si parla di Cina o Corea, la differenza non la fanno solo mascherine o test, ma soprattutto l'isolamento dei positivi
- non si sottoporranno a tampone anche tutti i pazienti a domicilio, anche con sintomi lievi, anche su richiesta e a pagamento (come in Germania), eventualmente con drive-in o test "sulla porta di casa" (per poi isolarli e assisterli, però, il tampone da solo non cura)
- per potenziare la capacità di test non si accetterà l'offerta dei maggiori centri di ricerca, sicuramente in grado di svolgerli in maniera affidabile
- non si potenzieranno (non solo di numero!) le pochissime unità di cura a domicilio
- non si forniranno di protezioni ADEGUATE i medici
- non si stabilirà un protocollo di trattamento anche a domicilio che vada al di là del paracetamolo, senza lasciare che ciascuno si arrangi secondo la voce dell'ultimo messaggio ricevuto su WhatsApp"
Terzo caso di contagio in chi lavora al 118 di Brindisi. Grandioso. Vale la pena restare a casa piuttosto che andare in ospedale a questo punto.
burian, io dico suscettibilità genetica , sicuramente ci sono nelle diverse popolazioni o in diversi soggetti fattori genetici che possono predisporre a un decorso più o meno grave, naturalmente ora non conosciamo i geni responsabiliMi domando come sia possibile che in Regno Unito muoiano così tanti bambini e in Italia è morta solo una bambina di 5 anni, e nessuno tra i 5 e i 26 anni
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