Son tornato in ufficio e già son venuto a conoscenza, non per dicerie o pettegolezzi, ma dai miei colleghi cui è stato riferito direttamente, di circa 15/20 casi di positivi agli IgG con esami ufficiali tra i nostri clienti/conoscenti.
E sono esami che il laboratorio di zona fa solo da qualche giorno...
E anche in casa abbiamo avuto una positiva agli IgG...sospetto fortemente che siamo proprio a 8/10x volte gli ufficiali...
L'aspetto buono è che la dovrebbero già aver avuta e quindi sarebbero parte dei "diventati immuni"...mi dite come facciamo a riaprire con certi numeri?!?!
Le 3 cose più belle dall'entrata nel forum e nel mondo meteo : i "mammatus" post-temporale, il nevone 2012 e l'ASE..
27.000 che sarebbero quasi il 10% della popolazione provinciale....praticamente finché non avremo testato almeno una persona su 20 non avremmo sottomano qualcosa di "controllabile", e poi facendo questa considerazione oggi...supponendo che non aumentino di molto di più.
E fra 3 settimane in teoria si riaprirebbe. Però mi conforta sapere che gli esami di medicina del lavoro degli anticorpi viaggiano spediti e almeno saremo abbastanza sicuri della situazione di centinaia/migliaia di operai.
Le 3 cose più belle dall'entrata nel forum e nel mondo meteo : i "mammatus" post-temporale, il nevone 2012 e l'ASE..
Mi riferivo piuttosto a questi punti
- non si sottoporranno a tampone anche tutti i pazienti a domicilio, anche con sintomi lievi, anche su richiesta e a pagamento (come in Germania), eventualmente con drive-in o test "sulla porta di casa" (per poi isolarli e assisterli, però, il tampone da solo non cura)
- non si potenzieranno (non solo di numero!) le pochissime unità di cura a domicilio
Non lo so, non la vedo benissimo, dovremo certamente riaprire entro 30/40 giorni e non si sa se a quel punto saremo pronti. Il mio timore è questo, che non venga contenuta la situazione nè dal punto di vista economico nè da quello sanitario
Certamente si tratterebbe di misure più che sensate, ma bisogna vedere se si riuscirà davvero ad applicarle (e non solo in parte)
Letalità pari o inferiore all'1% in Paesi con almeno mille casi accertati:
Qatar: 3428 casi, 7 morti (letalità: 0,20%).
Kuwait: 1355 casi, 3 morti (letalità: 0,22%).
Singapore: 3252 casi, 10 morti (letalità: 0,31%).
Uzbekistan: 1113 casi, 4 morti (letalità: 0,36%).
Hong Kong: 1013 casi, 4 morti (letalità: 0,39%).
Bahrain: 1522 casi, 7 morti (letalità: 0,46%).
Islanda: 1720 casi, 8 morti (letalità: 0,47%).
Emirati Arabi Uniti: 4521 casi, 25 morti (letalità: 0,55%).
Nuova Zelanda: 1366 casi, 9 morti (letalità: 0,66%).
Russia: 21102 casi, 170 morti (letalità: 0,81%).
Australia: 6494 casi, 61 morti (letalità: 0,94%).
Israele: 11868 casi, 119 morti (letalità: 1,00%).
Sai, ogni frase gira seguendo un'onda che tornerà, perché il mondo è rotondità.
E' anche il mio timore...
I tamponi a domicilio non sarebbe un problema farli, se ci fosse personale addestrato che vada a fare visita, magari tra medici/infermieri giovani e neolaureati così da ridurre ancor di più il rischio.
Il secondo punto non l'ho capito a dire il vero, che intendono con potenziare?
ottimo burian , sicuramente gli aplotipi HLA... o tanti altri... oggi non sappiamo quali sono questi geni , ma lancio un esempio... è chiaro che le donne hanno una minore suscettibilità a sviluppare una grave sintomatologia, ,molti geni implicati nella risposta immunitaria sono presenti sul cromosama X (CD40L, TLR8, IL-9R, BTK e chiaramente possono essere responsabili di una diversa riposta immunitaria nelle donne... anche se uno dei due cromosomi X è inattivato ,possono essere in parte sovraespressi nelle donne), insomma fattori ormonali /genetici/ ambientali portano a diversi quadri clinici.Magari ci sono anche fattori genetici, aplotipi che regolano il sistema immunitario ( @morriz probabilmente parlava di questo) che spesso hanno una certa influenza sulla suscettibilità ad alcune infezioni e malattie.
Ultima modifica di morriz; 14/04/2020 alle 16:36
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