Comunque incredibile. Per la partita dell'Italia è tutto concesso, ma qualunque cosa eh. Poi io non posso andare ad assistere alla lezione di acquaticita di mia figlia, in 5 persone in una piscina con mascherina e tutto. O si tolgono le regole o si fanno valere per tutti. 2 pesi e 2 misure all'ennesima potenza. Peccato che per la mia vita mi sia estremamente più utile assistere alla lezione di mia figlia che spaccarmi a merda per vedere una cazzo di partita di calcio
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Tornando al tema dell'obbligatorietà vorrei essere chiaro su una cosa: è un argomento che prescinde la salute del singolo e la sua possibilità di stare più o meno male o di morire a causa dell'infezione da Sars-CoV2. Se lo Stato ritiene che eventuali nuove ondate di Covid-19 possano comportare pesantissimi danni a livello sociale ed economico deve imporre l'obbligo per tutte le categorie vaccinabili. Questo se ovviamente lo Stato stesso ritiene che il vaccino sia una soluzione (a questo punto diventa legittimo dubitare il contrario) e se ritiene di poter affrontare l'eventualità di nuove ondate solo ricorrendo a nuove, drastiche limitazioni delle libertà personali (es. 7-8 mesi di mitigazione e semafori oppure 2-3 mesi di lockdown duro). Se non è così, ossia se le conseguenze di una mancata vaccinazione di massa non si riverberano in modo drammatico sulla società e sull'economia, lo Stato deve lasciare la decisione (mi vaccino/non mi vaccino) alla libera scelta del singolo cittadino.
Vorrei anche dire, in modo chiaro, che libertà significa anche (mi rendo conto che può sembrare assurdo ma è così) pensare che sia meglio ammalarsi seriamente (perfino finire in rianimazione o addirittura morire) anziché vaccinarsi e questo indipendentemente dal livello di rischio personale.
Per me le motivazioni del ventenne che rifiuta il vaccino non sono meno razionali di quanto non lo siano quello dell'ottantenne, indipendentemente dal rischio malattia severa/morte che è incomparabilmente diverso. Nel momento in cui assumo su di me questo rischio (quello di contagiarmi), che abbia 2 possibilità su 10 di morire o 1 su 5000 fondamentalmente è uguale, ne sono consapevole ed è un problema esclusivamente mio. Se dovrò morire perché non vaccinato allora morirò. Alla fine vale lo stesso criterio per cui si può rifiutare un trattamento salva-vita, anche in assenza di alternative cliniche, tipo l'amputazione di una falange in caso di cancrena o la chemio in caso di patologia oncologica.
Ultima modifica di galinsog@; 08/07/2021 alle 10:02
Mi dispiace ma con gli aneddoti non si va a finire da nessuna parte, magari tu sarai uno di quei rarissimi under-40 che si contagerà, svilupperà la forma severa pur senza alcun fattore di rischio e morirà dopo 4 mesi in terapia intensiva (rischio estremamente basso, statisticamente quasi irrilevante ma comunque esistente). Da questo punto capisco di più un mio conoscente settantenne pluripatologico che ha rifiutato il vaccino con la motivazione che, per quanto lo riguarda, ha messo in conto di morire prima o poi e quindi morire adesso per la Covid e morire tra 5, 10 o 15 anni di qualcos'altro è per lui indifferente. Lui nel suo ragionamento ha assunto consapevolmente il rischio massimo (l'evento morte), tu assumi che te la caverai senza sintomi o con qualche giorno di raffreddore, mentre anche nel tuo caso il rischio massimo (seppur assai remoto) è l'evento morte...
Per il resto lo ripeto, vanno rispettate tutte le scelte, anche quelle di chi, diabetico, con cancrena alla falange del dito piccolo del piede sinistro, sceglie comunque di non farsela amputare e lasciare che la cancrena si espanda o intervenga la setticemia. Una motivazione non può basarsi né sulla statistica, né sugli aneddoti che si ricavano osservando quel che avviene nell'intorno delle proprie conoscenze... Io ho detto che sono per l'obbligo vaccinale se motivato da condizioni di eccezionalità (e se non ci sono ora quando ci sono?) ma finché lo Stato lascia scegliere al singolo ogni scelta è legittima.
P.S. io nel cassetto in caso mi dovessi ammalare in forma critica (sono vaccinato) ho la dichiarazione ai curanti nella quale chiedo di non essere ricoverato in rianimazione e dispongo l'alternativa della sedazione profonda, non ho particolari rischi e probabilmente sopravvivrei a un lungo ricovero in rianimazione, ma detto questo fa parte di quei trattamenti che non sono disposto ad accettare e soprattutto voglio essere io a decidere della mia eventuale morte e non delegare nessuno, neppure chi è "tecnicamente qualificato" per farlo, come può esserlo un anestesista-rianimatore. Ecco voglio essere padrone della mia vita e il ricovero in rianimazione me lo impedirebbe, ma è una scelta che faccio sapendo che se mi ammalassi in forma critica (di Covid o di qualsiasi altra patologia acuta) certamente morirei, perché impedirei ai medici di praticare l'unico trattamento che mi potrebbe consentire di sopravvivere.
Ultima modifica di galinsog@; 08/07/2021 alle 10:36
E' assurdo che ci siano restrizioni ancora, semplicemente.
E non ditemi che servono, perchè nella quotidianità ci sono migliaia di situazioni più o meno concesse (ma attuate) decisamente più "pericolose".
Unica possibile restrizione sensata attualmente potrebbe essere la mascherina in ambienti chiusi, ma il resto sono solo cavolate inutili in questo periodo.
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