Citazione Originariamente Scritto da Luca D'inverno Visualizza Messaggio

Rammento che:
- non esistono cavi del diametro messo a progetto e non esistono le tecnologie per crearlo.

- non si sa come potrà reagire quel cavo, perchè nelle analisi delle sollecitazioni ad influsso (fenomeni di fatica), c'è quel famoso fattore che si chiama "fattore scala", il quale dipende dalle dimensioni. E visto che non è mai stato costruito, non si conosce il fattore scala.

- se anche fosse costruito uno spezzone di questo cavo, non esiste una macchina in grado di testarlo.

- nel progetto di fattibilità, che è uno studio e non è un progetto esecutivo, il fattore di sicurezza del cavo è stato ridotto sotto al minimo richiesto, altrimenti non sarebbe comunque rientrato nel dimensionamento (nonostante le dimensioni irrealizzabili).

- l'istituto INGV fino ad ora non ha collaborato al progetto del ponte, ma ha preso le distanze da due suoi membri che a titolo personale si sono spesi nel progetto.

- Nella documentazione disponibile come riferimento di terremoto per il progetto del Ponte l’accelerazione al suolo utilizzata risulta essere di 0,58; a l’Aquila si sono registrate accelerazioni fino a 0,66 e ad Amatrice fino a 0,95. Ma lo Stretto di Messina può essere epicentrale per eventi sismici con accelerazioni facilmente superiori a 1 ma possibili anche fino a 1,5 – 2
Avevo letto anche io questa storia dei cavi ma forse è già obsoleta.
Secondo wikipedia i cavi dovrebbero avere un diametro di 126cm
Questi qua
FLEXPACK | Teufelberger-Redaelli
hanno realizzato cavi da 160cm
Trieste, per Redaelli quinto Guiness con la fune più pesante del mondo - AdriaPorts

A Trieste.

Non entro nel merito delle altre osservazioni, ma ne faccio una nuova che riguarda la convenienza economica.

Oggi il flusso di traffico attraverso lo Stretto non è più quello di 30 anni fa. La maggioranza delle persone adesso si sposta in aereo e infatti l'aeroporto di Catania ha il record di passeggeri in voli interni e la tratta interna più trafficata è la Catania-Roma.
Dubito quindi che l'investimento ne valga la pena tanto che già nei primi anni 2000 c'era una clausola secondo la quale se i privati non riuscivano ad avere un ritorno in un certo tempo tramite i biglietti i soldi li doveva uscire fuori lo stato.

La Società Stretto di Messina è poi un po' ambigua sullo stato del progetto, lo da per definitivo ma mi pare che manchino tutte le indagini geognostiche da svolgere nei terreni che dovranno essere espropriati.

Poi c'è lo stato delle infrastrutture in Sicilia. Le ferrovie finalmente si sono date una mossa e forse arriveremo ad impiegare 2-3 ore sulla Catania-Palermo facendo finalmente concorrenza agli autobus.
Le strade però non sono affatto migliorate, comprese le autostrade che hanno problemi da decenni, mai risolti. Da decenni non ho mai percorso né la Catania-Palermo (180km) né la Catania-Messina (78km) senza almeno un cambio di corsia. Anche lo stato dell'asfalto lascia a desiderare.
Già per la realizzazione del ponte circa un miliardo di euro sono stati sottratti al fondo per le infrastrutture in Sicilia.