Una corsa in Paradiso
Dovevo farlo, non potevo subire l’inferno di stanotte, con lo scrosciare della pioggia sul vetro della mia finestra, scrosci rabbiosi, come incisioni di lama affilata, una tortura cinese protrattasi fino a mattina. La tensione, la rabbia accumulata in corpo era troppa!
Quante me ne ha fatte la malefica bora!!!!
Alle 16,30 parto in auto verso S.Marino. Il mio colle, il Covignano mt 151, delineava il confine della bora di stanotte. Come la prua di una nave rivolta a nord, aveva la poppa tutto bianca e le fiancate di prua scure. Dista solo 5 km dal mare e la cima 3 soli da casa mia.
A Dogana già la neve superava i 20 cm, e salendo cresceva a vista d’occhio.
Il paesaggio indescrivibile, ai lati della superstrada, i mezzi spartineve avevano eretto barriere superiori al metro e davanti agli esercizi pubblici, nei piccoli piazzali di parcheggio i cumuli accatastati superavano i due e tre metri.
A 400 mt di altezza ho dovuto parcheggiare l’auto, la strada era una bianca lastra di ghiaccio.
L’altezza della neve sui 35 cm.
Infilate le scarpette, su di corsa verso Borgomaggiore, l’avanzare era problematico in quanto le auto ti venivano incontro con pericolo di scivolarti addosso.
A Borgomaggiore mt 521, lascio la strada e mi inoltro nel sentiero sotto la funivia che porta sul Titano.
Uno spettacolo grandioso, la neve superava già i 40/45 cm, gli alberi variamente arabescati, quelli protetti dal vento carichi all’inverosimile di neve, altri incrostati di neve e galaverna di notevole spessore, il segno lasciato dalle “nubi basse”.
Sono le 17 e 10, il tramonto colora l’orizzonte con i toni più vari, arrivo giusto in tempo sul crinale Ovest, con la visione del Carpegna e Fumaiolo che tingono i loro contorni di indaco, rosa, poi di rosso….
L’entrata in città dalla porta Nord mi immerge in un paese surreale, i muri le porte delle case sono ancora incrostati di neve lasciata dalla violenta tormenta, quelle stradine che in estate sono il “passeggio” dei turisti alla ricerca di souvenirs nei fitti negozi, sono vere piste da bob, ecco infatti due papà con i loro figli con lo slittino mi fanno balzare dentro l’incavo di un portone.
I cittadini ancora spalano neve e ne fanno cumuli altissimi.
Arrivo alla prima torre, il camminamento sulla cresta si restringe ed i muretti che fanno da parapetto sono sommersi dalla neve, il passaggio è alquanto esposto. Gli alberi sono incrostati di gelo ed i fari da terra che illuminano il castello li rendono scintillanti come coralli, più avanti il colore dei sempre più fitti rami cangiano sul giallo ocra, colore donato dalle differente illuminazione.
La neve in cresta ha spessori irregolari, il vento ne ha disegnato forme bizzarre , ondulazioni fino ad un metro.
La corsa non è proibitiva, i fitti gradini nella roccia del sentiero sono nascosti ed ammorbiditi dalla neve. Dalla seconda torre alla terza, quella est, l’illuminazione manca, ma la luna, quasi piena, ed il chiarore della neve danno una luce insperata.
Qui in mancanza di altre fonti luminose, sono i raggi lunari che penetrando nei fitti rami incrostati di “galaverna” impreziosiscono d’argento questo nuovo tipo di “corallo”.
Avrei corso ancora tanto, estasiato da tanta bellezza non sentivo minimamente la fatica, ma da uno sguardo all’orologio constatavo che era già trascorsa un’ora, e dovevo tornare all’auto 350 mt più bassa. Il termometro digitale della stazione superiore della funivia segnava -3, e sulla cresta ovest, prima di prendere il sentiero che punta deciso verso il basso, qualche colpo di vento da ovest alza refoli di neve che sommati a quella strappata dai rami mi regala una discreta “nevicata”.
In basso verso sud “grumi “ luminosi evidenziavano i conosciuti paesi, verso nord la netta linea luminosa faceva intravedere le cittadine costiere da Cervia a Gabicce.
Vestito di scuro in quel chiarore, in discesa, i miei piedi nella neve vaporosa e soffice sollevavano nuvolette bianche, mi sembrava di volare, mi sembrava di sognare, ma sogno non era, ero veramente in Paradiso!
Giorgio
Amante della Natura:Monti,meteo,mare,una piccola margherita.....
Non posso che dir grazie a tanto Artefice!
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