Se nelle religioni includi anche la religione ideologica socialista (sia nella sua versione nazista che in quella comunista), allora senza ombra di dubbio.
Io personalmente non condivido affatto l´opinione del nuovo pontefice sulla famiglia, ma del resto non essendo cattolico ed avendo abbastanza presente la storia della Chiesa, mi sembra abbastanza nella normalita delle cose che la Chiesa sia un istituzione conservatrice (nel senso sociale del termine e non in quello economico) e reazionaria. Non capisco lo stupore di molti in tal senso per le parole di Papa Leone: sono quello che in fondo la Chiesa ha sempre pensato.
«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
ah guarda stupore nessuno, assolutamente prevedibile come giustamente dici.
continuo disgusto invece moltissimo
mi fa molto ridere poi quando il religioso di turno, per avvallare le sue idee, cita la scienza, la stessa che hanno contrastato per millenni portando al patibolo, letteralmente, o sulla pira tutti i precursori della scienza
sul tema della famiglia succede spesso....
Si vis pacem, para bellum.
Non può rimanere zero perchè comunque ancora oggi nel mondo occidentale più di metà della popolazione è, anche solo nominalmente, cristiana, molti dei quali cattolici. Poi sicuramente la stampa italiana ci marcia tantissimo perchè, beh, il papa lo abbiamo in Italia e l'Italia è uno dei paesi più cattolici d'Europa.
In ogni caso sul tema dell'esposizione mediatica credo sia poca la responsabilità del Vaticano quanto dei mezzi stampa.
Devo dire che mi dispiace che anzi molte delle cose che vengono riportate sulla stampa sono le notizie che fanno vendere di più tipo quella dell'altro giorno sulla famiglia di Leone, ci si perde spesso tutto il contorno che è condivisibile anche dall'etica laica. Ad esempio nello stesso discorso che ha destato indignazione una parte cospicua era dedicata in realtà al potere della parola e delle responsabilità dei mezzi d'informazione nel promuovere la pace scegliendo la modalità di narrazione. Appare un po' ironico alla luce di questo constatare come i giornali abbiano fatto il contrario proprio sul discorso stesso, focalizzandosi su una frase isolata ed estrapolata da un discorso lungo 10 minuti.
Questo è un altro mito duro a morire, in realtà la Chiesa nel corso della storia ha più promosso lo sviluppo scientifico che ostacolato, alcuni storici arrivano a ipotizzare addirittura che il motivo per cui la scienza si è sviluppata in Occidente e non in Cina ad esempio è anche per la forma mentis improntata dal cristianesimo ("capire come Dio ha creato il mondo"):
Science and the Catholic Church - Wikipedia
hai ragione, Galileo è stato osannato dalla chiesa effettivamente
non è un mito, è realtà, tra alti e bassi sicuramente ma la chiesa non era molto favorevole a certe teorie.
poi quando non ha più potuto contrastarle le ha quasi abbracciate, di certo non puoi nel 2025 credere che Adamo ed Eva fossero i primi uomini sul pianeta, pianeta creato nella favoletta della creazione universale che, fino a non molti anni fa, era ancora considerata dai religiosi la vera storia.
idem su eliocentrismo, stessa cosa ma qualche centinaio di anni prima.
fortunatamente è storia superata, anche se nei decenni scorsi (e tutt'ora) ci sono stati scontri ad esempio sulle staminali.
la chiesa è stata ed è tuttora molto spesso un ostacolo per la scienza.
Si vis pacem, para bellum.
Scusa ma questa è proprio grossa!
Prima che cristiane, le radici dell'occidente sono ellenistiche.
La radice della scienza è il libero pensiero dei filosofi greci del sesto e quinto secolo prima di cristo.
La cultura ellenistica permeava la società romana e quindi europea, tanto che anche la religione, quella cristiana, che vi si è poi impiantata sfruttandone le strutture politiche, non è riuscita mai ad estirparne del tutto l'uso della logica.
Per esempio Charles Darwin fece la sua prima relazione scientifica presso "The Plinian Society" di Edimburgo: ai filosofi e pensatori di tradizione ellenistico-latina si sono sempre riferiti gli uomini di scienza del XVIII e XIX secolo e anche prima.
La scienza è nata in Europa nonostante il cristianesimo.
Invece ha ragione Burian, il Collegio Romano ade sempio, ha fatto molta scienza ed era gestito da frati dominicani, Padre Clavio era amico stretto di Galileo ad esempio, tanto che gli dedicò poi un cratere lunare.
Nel 1860, il primo che ha diviso le stelle per classi spettrali in base al colore della luce, è stato il padre gesuita Angelo Secchi (poi la cosa fu perfezionata all'università di Cambridge).
Quando uno diffonde una nuova teoria, spesso lo scetticismo è più dalla scienza stessa, per far crollare la concezione aristotelica dei corpi fissi ci sono voluti alcuni secoli durante il medioevo.
Sulle comete Seneca, a differenza di Aristotele, sosteneva che erano corpi celesti e che un uomo lo avrebbe dimostrato, ma poi prevalse anche qui la concezione di Aristotele (vapori dell'atmosfera o sublunari).
La "profezia" di Seneca si avverò 17 secoli dopo la sua morte, ma questa è un'altra storia
E grazie!
Per molti secoli non è stato nemmeno possibile imparare a leggere e scrivere fuori da istituti religiosi.
Ovvio che la cultura è stata monopolio della religione.
Lo so anch'io che la cultura classica è sopravvissuta al medioevo proprio nei monasteri.
Ma questo rafforza la mia lettura della storia: la logica di origine greca era già un seme abbastanza forte da rimanere fecondo anche in istituzioni dogmatiche.
è inevitabile: per un religioso è tutto grazie alla religione.
la realtà è ben diversa, sia riguardo la scienza, sia riguardo la CIVILTA'. lo sviluppo dei diritti più moderni e sensat (tipo il diritto all'aborto, la parità dei sessi e tutto il resto) è stato OSTACOLATO dalle religioni. chi ci dice che se non ci fosse quella favoletta certi diritti non si sarebbero acquisiti con decenni o secoli di anticipo? chi dice il contrario mente sapendo di mentire.
anzi, proprio parlando di Grecia, le donne erano rispettate, la sessualità era completamente libera e c'era il primo abbozzo di democrazia, mica come col cattolicesimo (o l'islam).
ma è inutile Alnus, è come parlare coi muri.
è come parlare ad un israeliano e cercare di fargli capire che la Palestina non gli spetta di diritto.
Si vis pacem, para bellum.
Sulle "donne rispettate in Grecia" ci sarebbe molto da ridire... i romani ad esempio non avevano i ginecei, in cui tenerle rinchiuse a filare (semplifco, però la concezione della donna in grecia proprio moderna non lo era). Quanto alla sessualità, appare libera secondo i nostri canoni attuali, ma in realtà aveva delle tappe obbligate, per un certo arco di secoli i giovani delle classi agiate dovevano essere "svezzati" da un adultO, ed erano liberi e consenzienti solo in quanto cresciuti in una cultura che prescriveva ciò. Poi entravano nell'età in cui dovevano riprodursi e quindi passavano alle donne, sempre però con l'idea di fondo che fosse un'unione solo necessaria per la riproduzione (e qui torniamo alla concezione della donna). Anche gli abbozzi di democrazia, in effetti, qualche disastro lo hanno fatto.
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