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  1. #51
    Uragano
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    Predefinito Re: Morto un papa se ne fa un altro

    Citazione Originariamente Scritto da jack9 Visualizza Messaggio
    sì ciao e poi ti svegli tutto sudato
    il papa ha potere ZERO su qualsiasi cosa che non sia interna al clero.
    e quelli son talmente invasati che se il Papa gli dice qualcosa si piglia pure insulti. e arriverà quel momento, sicuro come l'oro.
    a parte i soliti spettri sugli abusi (qualsiasi vescovo li ha, è matematico e i suoi sono anche piuttosto "leggeri" rispetto alla miriade di casi in giro) pare essere un americano molto poco americano, ed è un gran bene.
    Che poi va aggiunta una cosa, negli USA i cattolici sono in minoranza, seppur di poco, l'estremismo religioso viene dalle sette protestanti

  2. #52
    Uragano
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    Predefinito Re: Morto un papa se ne fa un altro

    Citazione Originariamente Scritto da burian br Visualizza Messaggio
    Beh, diceva ieri un giornalista su Rai3, mentre giravo i canali: "ora Trump non è più l'americano più potente al mondo, è il secondo". Io non sottovaluterei questa cosa , i cattolici in America sono un quarto della popolazione e in quanto cattolici devono dar retta alle parole del papa e il fatto che sia americano sta sicuro che farà loro drizzare le antenne maggiormente.
    I cattolici tra l'altro storicamente hanno votato sempre a sinistra, Kennedy e Biden infatti erano democratici. Quel che voglio dire è che può fare la differenza spostando l'opinione pubblica ed evitando che si estremizzi pure la parte cattolica che ha votato per Trump.
    Come dicevo a Jack, e lo ricordi anche tu, sono comunque in minoranza i cattolici negli USA, per cui non è che possano far molto

  3. #53
    Vento moderato L'avatar di Gianni78ba
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    Predefinito Re: Morto un papa se ne fa un altro

    Citazione Originariamente Scritto da Stefano De C. Visualizza Messaggio
    Che poi va aggiunta una cosa, negli USA i cattolici sono in minoranza, seppur di poco, l'estremismo religioso viene dalle sette protestanti
    Sì anche questo è un punto importante. Vance è un convertito se non sbaglio
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  4. #54
    Burrasca L'avatar di Corry
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    Predefinito Re: Morto un papa se ne fa un altro

    Convertito al nazismo?
    Progetto fantasioso…

  5. #55
    Vento moderato L'avatar di Gianni78ba
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    Predefinito Re: Morto un papa se ne fa un altro

    E' un pomeriggio di sei anni fa e un giovane venture capitalist americano, da poco diventato celebre per un libro di memorie, è in viaggio su un treno da New York a Washington. È stanco, gira da giorni per lavoro, non vede la moglie e il figlio piccolo quanto vorrebbe. Decide di fare una cosa che da qualche tempo lo aiuta nei momenti difficili: mette le cuffie, chiude gli occhi e fa partire un canto in lingua aramaica di un coro di ortodossi assiri della Chiesa ortodossa di Georgia, eseguito per papa Francesco durante la visita che fece nel Caucaso nel 2016. Difficile immaginare statisticamente quante persone in quel momento negli Stati Uniti stiano ascoltando quel brano, è probabile che il numero sia vicino allo zero.
    Ma un’ora dopo, a Washington, lo scrittore va a visitare un amico domenicano e trova il coro dei frati impegnati nello stesso canto. J.D. Vance, il candidato vicepresidente scelto da Donald Trump, ha raccontato vari aneddoti personali come questo per spiegare i “segni” che lo hanno portato alla conversione al cattolicesimo. Una delle molteplici svolte della sua vita, importanti per capire il personaggio che potrebbe diventare non solo il vice di Trump alla Casa Bianca, ma anche il successore nel 2028, quando The Donald non potrebbe più candidarsi per i vincoli imposti dalla Costituzione.
    La notte scorsa, alla convention di Milwaukee, Vance si è presentato al popolo repubblicano e ha raccontato la propria storia personale. Come spesso capita ai convertiti, anche Vance appare talvolta più entusiasta, dogmatico e impaziente dei suoi nuovi compagni di fede nel promuovere ciò a cui ha aderito. Il suo cattolicesimo, in particolare, è ora parte integrante del suo pensiero politico, ricco di riferimenti alla dottrina sociale della chiesa ed esortazioni al “bene comune”.
    Sicuramente il cattolicesimo conta molto più nel pensiero e nell’azione di Vance, che lo ha incontrato da poco, che in quello di Joe Biden, che è nato cattolico ed è il secondo presidente nella storia americana a essere fedele alla chiesa di Roma (il primo fu JFK). Per questo è interessante la storia della conversione dell’autore del bestseller “Hillbilly Elegy” (Elegia Americana), il primo cattolico conservatore ad avere una chance di entrare alla Casa Bianca.
    Ne sappiamo molto perché Vance, che non è uomo di sintesi e slogan – l’opposto del suo capo – ne ha scritto e parlato a lungo, descrivendo un complesso cammino più intellettuale che spirituale, partito dal cristianesimo protestante e poco praticato della sua famiglia. E dagli insegnamenti della nonna, “Mamaw” (interpretata magistralmente da Glenn Close nel film che Ron Howard ha dedicato alla vita di Vance nel 2020), che è stata il punto di riferimento dei suoi primi vent’anni e lo è in buona parte ancora oggi che è scomparsa da tempo.
    La prima crisi spirituale di Vance avviene in Iraq, tra il 2005 e il 2006, quando è impegnato come marine nella guerra di George W. Bush. Lì perde in un colpo solo due fedi. Una è quella nel conservatorismo internazionalista e neocon della Casa Bianca dell’epoca, convinto dell’eccezionalismo americano e della necessità di esportarne la democrazia. È l’inizio di un cammino che lo porterà poi a diventare il paladino della New Right isolazionista e anti Nato che la notte scorsa i reduci del vecchio establishment repubblicano hanno visto trionfare inorriditi. L’altra fede perduta in Iraq è il cristianesimo evangelico dell’infanzia, quello pragmatico e fedele alle Scritture di Mamaw.
    Torna a casa, si iscrive all’università in Ohio e si dichiara ateo e discepolo di Christopher Hitchens e Sam Harris. A Yale, dove studia subito dopo, si converte a un’altra chiesa, quella dei soldi e della meritocrazia. Qui però racconta di aver ascoltato un discorso che gli ha cambiato (di nuovo) la vita: quello di Peter Thiel, il fondatore di PayPal e Palantir, oggi esponente di punta della “Silicon Valley di destra”. Difficile immaginare Thiel come una figura spirituale, ma Vance racconta che è l’uomo che gli ha fatto sorgere molte domande e rimettere in discussione l’ossessione che aveva per la carriera e il successo.
    Thiel sarà poi anche il suo datore di lavoro, l’uomo che lo presenta a Trump e che gli finanzia la campagna del 2022 per diventare senatore dell’Ohio.
    Ma negli anni post Yale è quello soprattutto che lo spinge a ripensare alla sua vita, un lavoro personale che lo porta a scrivere “Hillbilly Elegy”. È in questo periodo, alla metà degli anni Dieci, che Vance torna a investigare il cristianesimo, abbandonando però la tradizione di famiglia per spingersi verso il mondo cattolico.
    A convincerlo, racconta, sono state soprattutto le letture di Sant’Agostino – il suo autore preferito – e del filosofo francese René Girard. Insieme a dialoghi con molte figure del mondo cattolico, in particolare alcuni domenicani e il giornalista e scrittore Rod Dreher, l’autore del bestseller “L’opzione Benedetto”. C’era Dreher al suo fianco nell’agosto 2019, assieme ai membri della famiglia Vance, quando J.D. ha ricevuto battesimo e comunione dal padre domenicano Henry Stephen nella chiesa di San Gertrude a Cincinnati, in Ohio, ed è diventato cattolico.
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  6. #56
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    Predefinito Re: Morto un papa se ne fa un altro

    Ho letto un po' del libro di Vance. COme ho scritto altrove è a metà strada tra un diario e un blog di sociologia, ma in quello che scrive sembra piuttosto lucido, equilibrato e capace di dare giudizi sensati sulla realtà che lo circonda senza lasciarsi trasportare da complottismo, astio o pregiudizi.


    Per curiosità mi sono fatto una ricerca su internet e ho trovato conferme su quello che traspare dal libro:

    Vance rose to fame through his 2016 memoir “Hillbilly Elegy,” which describes his growing up in poverty and details the isolation, violence and drug addiction that often surrounds poor white communities in middle America.
    When the book was released, Vance started talking to the media about issues important to people in his community — and started criticizing Trump.
    Vance told ABC News in August 2016 that, although Trump successfully “diagnoses the problems” people are facing, he didn’t see Trump “offering many solutions.” In an October 2016 interview with journalist Charlie Rose, Vance said he was a “never-Trump guy.”
    In another 2016 interview about his book, Vance told a reporter that, although his background would have made him a natural Trump supporter, “the reason, ultimately, that I am not … is because I think that (Trump) is the most-raw expression of a massive finger pointed at other people.”

    During the 2016 presidential election, Vance wrote that he goes “back and forth between thinking Trump is a cynical a–hole like Nixon who wouldn’t be that bad (and might even prove useful) or that he’s America’s Hitler.”
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  7. #57
    Uragano
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    Predefinito Re: Morto un papa se ne fa un altro

    Citazione Originariamente Scritto da Gianni78ba Visualizza Messaggio
    Ho letto un po' del libro di Vance. COme ho scritto altrove è a metà strada tra un diario e un blog di sociologia, ma in quello che scrive sembra piuttosto lucido, equilibrato e capace di dare giudizi sensati sulla realtà che lo circonda senza lasciarsi trasportare da complottismo, astio o pregiudizi.


    Per curiosità mi sono fatto una ricerca su internet e ho trovato conferme su quello che traspare dal libro:

    Vance rose to fame through his 2016 memoir “Hillbilly Elegy,” which describes his growing up in poverty and details the isolation, violence and drug addiction that often surrounds poor white communities in middle America.
    When the book was released, Vance started talking to the media about issues important to people in his community — and started criticizing Trump.
    Vance told ABC News in August 2016 that, although Trump successfully “diagnoses the problems” people are facing, he didn’t see Trump “offering many solutions.” In an October 2016 interview with journalist Charlie Rose, Vance said he was a “never-Trump guy.”
    In another 2016 interview about his book, Vance told a reporter that, although his background would have made him a natural Trump supporter, “the reason, ultimately, that I am not … is because I think that (Trump) is the most-raw expression of a massive finger pointed at other people.”

    During the 2016 presidential election, Vance wrote that he goes “back and forth between thinking Trump is a cynical a–hole like Nixon who wouldn’t be that bad (and might even prove useful) or that he’s America’s Hitler.”
    Si è pure convertito al cattolicesimo (un percorso lungo a quanto leggo), però di mentalità è rimasto protestante, perlomeno è quello che traspare

  8. #58
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    Predefinito Re: Morto un papa se ne fa un altro

    Come ho già scritto io l’ho letto tutto e mi è pure piaciuto molto.
    Progetto fantasioso…

  9. #59
    Uragano L'avatar di burian br
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    Predefinito Re: Morto un papa se ne fa un altro

    Che Vance sia intelligente pare chiaro, sa riflettere e fare conclusioni azzeccate. Ma spesso è proprio chi è intelligente che sa mimare meglio lo stupido se è in cattiva fede, riuscendo anzi a formulare dei castelli di carte mentali per giustificare le proprie idee ed opinioni in un modo che può sembrare pure sensato.

    Un esempio lo ha offerto @snowaholic che ha postato l'altro giorno un post di X del nuovo papa (fatto qualche mese fa) su un'affermazione di Vance, son andato a cercare a cosa si riferisse e ho letto che Vance ha preso un concetto di Tommaso d'Aquino, celebre filosofo scolastico medievale, misinterpretandolo e adattandolo per giustificare con il cristianesimo (il cattolicesimo in questo caso, Tommaso d'Aquino è dottore della Chiesa) la scarsa considerazione per i migranti. Pressappoco il concetto è che esiste una gerarchia nell'amore (ordo amoris) per cui prima bisogna voler bene (e fare dunque gli interessi) dei propri familiari, poi della comunità locale, poi regionale, poi nazionale, e così via. Peccato che approfondendo si scopre che Tommaso d'Aquino non la intendeva proprio così. Io credo che il nuovo pontefice sia stato scelto anche per arginare questa corrente estremista che si sta generando proprio all'interno del cattolicesimo americano da quanto ho letto in vari articoli sul web. Pare ci sia un'ondata recente di conversioni tra personaggi di estrema destra americana verso questo tipo di cattolicesimo, il tutto per darsi un'autorità. Per la Chiesa diventa quindi compito importante ricordare dove stia la giusta interpretazione per quelli che, altrimenti, sarebbero equiparabili a veri e propri eretici ad una certa.
    Ultima modifica di burian br; 12/05/2025 alle 02:02

  10. #60
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    Predefinito Re: Morto un papa se ne fa un altro

    Vance come abbiamo già detto in altri td non è stupido, anzi, ma in piena malafede. E il fatto che ipotizzi la sua candidatura tra 4 anni mi spaventa non poco.
    prospetticamente le carte mostrano una potenziale tendenza verso alte potenzialità di prospettiva....

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