Il merito sarà del "jet stream sequenziale in enfasi scalare..."
Tornando seri e riprendendo le parole del Colonnello:
1: "Ai livelli più alti la fase di venti occidentali dura più a lungo di quella dei venti orientali mentre avviene il contrario ai livelli più bassi";
2: "La transizione tra il regime di venti occidentali e quello di venti orientali subisce spesso un rallentamento tra 30 e 50 hPa";
3: "L’inversione in direzione del regime dei venti stratosferici è più avvertita intorno 0-30 °C di latitudine, ma è ancora presente, seppure attenuata, fino a 60 gradi di latitudine, a seguito dell’inversione del ciclo stagionale";
4: "quando la QBO è nella fase negativa, le easterly equatoriali che si spingono fino a 30 gradi circa di latitudine, vengono a contatto le correnti occidentali stratosferiche presenti a latitudini superiori. Ma ai bordi di due fluidi con densità diversa e in movimento in verso opposto, l’una rispetto all’altra, tendono a crearsi ondulazioni nel verso dei meridiani che poi via via si amplificano fino a coinvolgere, con onde molto allungate, tutte le medio-alte latitudini, creando in tal modo le premesse per irruzioni di aria fredde verso le medie latitudini.
Tutto questo è confermato dalla stretta correlazione tra QBO e la PSML sull’area euro-mediterranea";
5: "La QBO può essere impiegata come predittore invernale.
Esiste infatti una buona correlazione tra il segno della QBO a 70 hPa in agosto-settembre e il segno della AO dell’inverno".
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