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  1. #11
    Comitato Tecnico Scientifico L'avatar di mat69
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    Predefinito Re: Monitoraggio Vortice Polare semestre invernale 2017/18

    Citazione Originariamente Scritto da Porano444 Visualizza Messaggio
    Il gioco pericoloso del lungo termine stamattina mostra, soprattutto con ECMWF, segnali differenti rispetto ai giorni scorsi.
    Parliamo del determinismo di un run ufficiale ma notiamo, sempre in area pacifica, la tendenza a rimozione dell'instrusività e stazionarietà dell'onda pacifica.
    In tal senso ci può stare benissimo una variazione sul tema ma, senza fare troppi allarmismi, parrebbe possibile una maggiore dinamicità in quell'area con l'onda troposferica oggetto di esame che potrebbe divenire "mobile".
    Ribadisco, stiamo commentando il nulla a 10 gg., ma le determinazioni in se ci raccontano questo.
    A tal proposito anche le ENS di GEFS, da giorni, mostrano una ricucitura del getto in quell'area pur non mostrando grossi scossoni in quell'area.
    Diciamo che la risoluzione del disturbo troposferica non pare fare danni più in alto (ed è già qualcosa rispetto ai super NAM degli scorsi anni) e allo stesso tempo ci mostra la possibilità di avere un VP invernale meno contratto degli anni scorsi.

    P.s.: se a livello locale i GM faticano sul lungo termine è vero allo stesso tempo che su macro aree funzionano con buona affidabilità

    Non è affatto banale la tua considerazione Giuseppe e quindi merita di ritornarci sopra.
    E' evidente tu ti riferisca al rischio di un blocco semistazionario generato da un'onda di Rossby avente velocità inferiore a quella critica.
    Ricordo che un blocco circolatorio semistazionario ove la velocità dell'onda di Rossby sia inferiore a quella critica genera un'inibizione nella trasmissione verticale dei flussi di calore con le immaginabili conseguenze.
    Banalmente: si tratta di situazione di blocco anomale in quanto vengono generate non tanto da un comportamento dinamico della troposfera bensì da fattori anch'essi anomali di riscaldamento oceanico.
    Ci si riferisce in particolar modo al Blob warm del nord pacifico il quale ha caratterizzato e, crediamo, condizionato sensibilmente la circolazione autunno-invernale degli anni dal 2012/2013 al 2014/2015 grazie ad una situazione di blocco al getto polare generato appunto da un forte riscaldamento oceanico.
    In tal caso veniva a crearsi una divergenza del jet stream al di sotto di tale blocco.

    B_LTidCV35.png

    Trattandosi, come si diceva prima, di un'onda stazionaria costituente un blocco importante alla circolazione polare, andava a generare flussi verticali scarsamente propagativi e come tali impattanti sul raffreddamento della media alta stratosfera.

    2puvqhpUBS.png

    Il dubbio, legittimo viene a riproporsi a proposito del trend ondulatorio attuale ove spesso l'onda pacifica, in posizione centrale rispetto i meridiani oceanici, tende a configurare un'anomalìa media di geopotenziale in qualche modo assimilabile alle dinamiche anzidette.

    Se vogliamo attribuire, come in premessa, la causa di tale anomalìa all'anomalo riscaldamento del Pacifico settentrionale, mi sentirei più tranquillo nel non considerare l'attuale anomalìa media di geopotenziale assimilabile a quella del blob pacifico in quanto quest'ultimo può dirsi in tutto o quasi risolto dalla modifica del comportamento della circolazione del Pacifico tropico -equatoriale sulla quale non entro ora nel merito (vedi modifica IPO- in IPO+ post ENSO 2015/2016).
    Mi pare invece un'anomalìa caratteristica del segnale ENSO- e connotata da PNA negativa in quanto comunque si nota una tendenziale diminuzione del geopotenziale alle latitudini medie e subtropicali e che pertanto rende papabile una tendenza alla divergenza del getto.

    compday.5CThle3vPy.gif

    ma con una componente dinamica maggiore evidenziata da una migliore propagazione dei flussi di calore:

    compday.Ub7wF7rUE6 (1).gif

    Ovviamente questo non significa escludere la possibile insorgenza di raffreddamenti stratosferici tanto più, come ben si evidenziato, in condizioni di La Nina ove mediamente non di rado il vps risulta mediamente più forte, tuttavia mi sento di attribuire all'attuale sinottica pacifica un comportamento maggiormente riferibile a fattori di normale variabilità climatica e quindi suscettibili di maggiori variazioni vista la prevalente componente dinamica della circolazione.

    Ultima modifica di mat69; 11/11/2017 alle 10:14
    Matteo



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