lou vall, ripeto, guardati bene il "quadratino" piemontese, comprende: quasi tutto il piemonte (comprese le alpi), parte della svizzera confinante, parte del bacino del rodano confinante, liguria di ponente e parte del mar ligure...
la pianura piemontese sarà a occhio un 20% del quadratino...
ora, tu hai verificato su tutta questa zona le medie di maggio stazione per stazione (comprese alpi, che ne sono la parte più grande), hai fatto una media, l'hai confrontata con le medie 2003 della zona e hai fatto il confronto coi dati NOAA?
sarebbe un bel lavoraccio, se l'hai fatto complimenti
voglio solo dire che raccogliere e soprattutto elaborare dati a livello globale, è un lavoraccio al di sopra delle nostre possibilità di verifica orticellistica (ammesso che tale verifica abbia un senso), che solo grandi enti possono fare, un pò come un GM, e del quale o ci si fida o non ci si fida, punto.
se mettiamo in discussione i dati NOAA, allora mettiamo in discussione anche il GW in toto?
Vedi Lou, a me che i dati del NOAA siano precisi o meno non me ne frega assolutamente niente, mi interessa che siano i migliori dati che esistono e che siano omogenei nel tempo e quindi confrontabili tra loro. Quindi per eventuali errori scrivi a mailto:webmaster.psd@noaa.gov , a me non mi interessa niente !
1) -0,3° che hai letto nel mio grafico (e' diventato -0,5° a fine mese) e' la differenza tra 2009 e 2003, non il valore di anomalia.
2) Se io riporto dei dati italiani ma che caxxo me ne frega che i dati del piemonte siano diversi ? Se a te chiedono delle mele sei solito dare delle albicocche ???
3) Il dato italiano di maggio NON e' un dato che ha a che fare col GW, quindi ogni riferimento e privo di significato. E' un dato locale come un'altro: in Italia +2, in inghilterra +0,8, in canada -3° e nel mondo +0,34° ! Questo e' GW, non il dato italiano.
4) Il dato NON e' sbagliato, e' calcolato molto diversamente che in punti discreti. E' usata la media delle anomalie operazionali su quadrati di 0,5x0,5, mediati tra lettura media satellitare a totale copertura del territorio e i punti di rilevamento al suolo e in quota, tutto viene mediato su 2,5x2,5. QUINDI puo' starci benissimo che all'interno del quadrato ci siano alcune localita' + anomale e zone meno anomale, quello che tirano fuori e' la MEDIA. E questa lettura e' IDENTICA a quella fatta nel 2003 e QUINDI il dato e' il migliore che tu possa trovare sulla terra per la media di una zona.
Spero di essere stato chiaro e direi che basta co sta storia, nelle discussioni bisogna capire il tema del discorso e l'ambito dei dati che uno riporta. Io non discuto i dati di Torino e Milano come non discuto i dati medi del NOAA, sono sbagliati TUTTI e tre ma rappresentano qualcosa di omogeneo (o quasi) a se stessi.
E nel 2003 com'è andata?
E' ovvio che chi sta più vicino al mare risente meno dell'onda calda ma questo non conta nulla perchè poi si scalda di più il mare e quel calore latente (e specifico) lo si riversa sulle medie anche a distanza di tempo. Infatti il mare si è scaldato di più ma basta fare confronti nelle zone interne che le cose sono più omogenee.
Resta il fatto che sul settore nord dell'Italia le cose non mi sembrino tornino così bene.
Su questo non entro nel merito perchè non ne ho le competenze. Di sicuro non bastano le stazioni di terra, non foss'altro che il pianeta è per il 75% comperto di acqua se non erro. Ciò non l'ho mai messo in dubbio. Ho solo espresso dubbi sull'accuratezza di tali rilevamenti nel momento in cui sono stati messi a confronto con dati rilevati classicamente.
Ultima modifica di Conte; 06/06/2009 alle 22:31
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"L'uomo non ha avuto il mondo in regalo dai suoi genitori, lo ha avuto in prestito dai propri figli"
Dai, ragazzi, cerchiamo di andare oltre questa polemica, su.... Tutti, nel loro piccolo, hanno una parte di ragione, ma in fondo non è questo che interessa e che può contribuire a rendere ancora più stimolante (rispetto a quanto non lo è già) il thread. Mi scuso fra l'altro per aver contribuito ad "accendere" la polemica, ma in fondo non è lo scopo di questo thread. E poi se l'ho capita io che mi intestardivo con i dati puntuali...
Intanto aumentano i segnali di una prossima e imminente fase di Nino, aspettiamoci nei prossimi mesi un forte incremento (in dipendenza della forza con cui si manifesterà) delle temperature di tutta la colonna troposferica tropicale, con un certo lag time inerziale.
Questa è un'interessantissima elaborazione effettuata nel 2008 dal forumista Der Moskito sul Td gemello dell'MTG a partire dai dati mensili delle radiosonde dell'Hadley per la fascia tropicale. Ho segnato i principali episodi di Nino (rosso) e Nina (blu, lunghezza dei segmenti correlata alla forza degli episodi) e si nota bene l'amplificazione del segnale dato dall'ENSO in tutta la troposfera (quota rappresentata in modo inverso, con la tropopausa in basso). Si notano anche i forti riscaldamenti stratosferici che seguono importanti eruzioni vulcaniche esplosive in area tropicale (Agung 1963, El Chicon 1982, Pinatubo 1991), gli ultimi 2 seguiti poi da un protratto raffreddamento (ma in questo caso il segnale si sovrappone al ruolo ben più importante dell'O3 depletion e del raffreddamento radiativo indotto dall'aumento dei GHG):
Tornando all'ENSO, se poi osserviamo più in dettaglio come reagisce la troposfera tropicale in occasione ad es. del Nino estremo del 1997/98, vediamo come il segnale più netto si abbia nella parte medio-alta:
Ultima modifica di steph; 05/06/2009 alle 20:00
~~~ Always looking at the sky~~~
Sinceramente trovo abbastanza strano leggere di confronti mese su mese se non settimana su settimana circa l'andamento climatico mondiale o regionale nell'intento di trovare segnali di inversione di un trend consolidato di un fenomeno che invece, per la sua natura (sino a prova contraria stiamo parlando di climatologia), ha senso soltanto se inserito in una scala temporanea che va ben oltre una manciata d'anni.
Questo non per sottovalutare la qualità di interventi o di studi che meritano certamente attenzione, però, ripeto, parlare di inversioni di trend mi sembra quanto mai prematuro e azzardato.
Poi, per carità ognuno è libero di pensarla e scrivere come, quanto e cosa meglio crede. A volte a semplificare troppo questioni complesse come il global warming rischia di portare a conclusioni quanto mai azzardate.
Se, ad esempio, alla luce degli ultimi dati circa la domanda globale di petrolio (e relativo consumo, visto che le scorte dichiarate da diversi paesi non hanno subito grandissime variazioni negli ultimi anni, con gli Stati Uniti che hanno riportato dati molto significativi giusto la scorsa settimana), io dicessi che esiste una relazione più che evidente tra il rallentamento del global warming negli ultimi anni e l'emissione di CO2.....
non è che posso pretendere di aver dimostrato una relazione tanto complessa soltanto per aver messo in relazione due fenomeni che in realtà...
Riporto alcuni grafici direttamente dall'ultimo reporto dell'International Energy Agency, mentre il reporto completo (del 14/05/09 lo potere trovare su International Energy Agency - Oil Market Report)
Sicuro di aver capito di cosa si sta parlando E COME in questo post ?Sinceramente trovo abbastanza strano leggere di confronti mese su mese se non settimana su settimana circa l'andamento climatico mondiale o regionale nell'intento di trovare segnali di inversione di un trend consolidato di un fenomeno che invece, per la sua natura (sino a prova contraria stiamo parlando di climatologia), ha senso soltanto se inserito in una scala temporanea che va ben oltre una manciata d'anni.
Non hai letto un accidenti di niente, hai aperto bocca e gli hai dato fiato.
Scusa ma al tuo intervento non potevo che rispondere cosi' dopo che io Steph e tanti altri stiamo parlando da mesi di GW in lungo e in largo leggendo breve, medio e lungo periodo.
Steph:
Stefano questa non te la faccio passare ! .... perche' da quel grafico dovrei vedere O3 deplation e aumento dei GHG ? Di botto dopo il 76 per i GHG e di botto dopo il Pinatubo per la deplation di O3 ??Si notano anche i forti riscaldamenti stratosferici che seguono importanti eruzioni vulcaniche esplosive in area tropicale (Agung 1963, El Chicon 1982, Pinatubo 1991), gli ultimi 2 seguiti poi da un protratto raffreddamento (ma in questo caso il segnale si sovrappone al ruolo ben più importante dell'O3 depletion e del raffreddamento radiativo indotto dall'aumento dei GHG):
NO Steph da quel grafico questo NON si evince quanto dici, neanche contorcendosi di brutto !
No, aspetta: io non intendevo mica dire che da quel grafico (riferito alla sola zona tropicale, peraltro) si potessero vedere gli effetti della diminuzione dell'ozono e dell'incremento dei GHG, ovvio.
Intendevo dire che questo noi già lo sappiamo, e semmai occorre tenerne conto (sul lungo periodo, chiaro). Ergo: se si intende andare a scovare le cause del raffreddamento stratosferico che si vede bene dal 1993 in avanti, non possiamo non tener conto del trend di fondo che è chiaramente negativo (questo ci dicono le radiosonde). Così come se si ipotizzasse una sola causa (l'effetto vulcanico) occorrerebbe spiegare perché prima il raffreddamento si sia verificato meno (El Chicon) o per nulla (Agung).
~~~ Always looking at the sky~~~
Ho postato nel Blog dati relativi alle escursioni termiche nelle tre fascie del NH dal 1901 ad oggi:
Escursione Termica, 1901-2006 |Global Warming, monitoraggio Clima
La EA di maggio e' stata ovviamente molto alta: +1,46
http://globalwarming.blog.meteogiorn...es/ea-gw-l.JPG
Interessante questo articolo:
Climate Observations: June 2009
"Since 1976, did we endure a string of El Nino events whose frequency and magnitude greatly outweighed La Nina events? Most assuredly."
Mi sembrano valide le risposte di Sandro:
"
- la radiazione solare: il flusso solare è diurno e questo scalda il terreno e le acque superficiali, tale calore viene restituito verso l’atmosfera di notte
- la copertura nuvolosa: diminuendo la radiazione solare provoca massime più basse e impedendo l’irradiazione notturna aumenta le temperature minime
- gli effetti radiativi dei GHG (H2O, CO2, CH4 ecc..): forniscono calore verso il basso rimbalzando parte dell’irraggiamento terrestre. Gli effetti sono massimi di notte quando è massimo l’irraggiamento.
- gli aerosol e le polveri atmosferiche: hanno effetti variabili perchè in parte si scaldano sotto l’irraggiamento solare o l’irraggiamento di ritorno terrestre riscaldando l’atmosfera ma allo stesso tempo impediscono parte dell’irraggiamento solare.
- gli effetti dell’urbanizzazione: l’aumento di costruzioni in una zona crea nel tempo dei grandi cambiamenti nell’andamento termico generando le così dette “isole di calore”.
- gli effetti dei cambiamenti del territorio vicino alle stazioni di rilevamento: molto importanti sono le condizioni del terreno, foreste, steppe, prateri, coltivazioni, irrigazione dei campi ecc.. danno condizioni di andamento termico anche notevolmente diverso e quindi i cambiamenti di destinazione d’uso del territorio ingenera forti cambiamenti termici locali. "
Ultima modifica di Alessandro(Foiano); 06/06/2009 alle 15:50
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