Rispondo al titolo della discussione.

E' molto difficile rispondere, perchè ogni persona ha una percezione del dolore diversa dall'altra...cmq x mia esperienza personale...

La pericardite acuta del 2003 si manifestò come un dolore toracico alla schiena via via più intenso, che inizialmente mi fece pensare ad una forte congestione.

Poi il dolore si estese anche al "davanti", diventando in pochi minuti comprimente e soffocante, esperienza terribile..

L'inspirazione e qualsiasi movimento del torace si fece sempre più difficile e la morsa avvolgente, pensavo di morire..

Stavo viaggiando in treno in piena notte lungo la tratta Bologna-Milano...fecero fermare il treno a Parma e ricovero d'urgenza...rx e poi ECG e la diagnosi fu subito chiara: pericardite acuta di origine virale.

Il giorno seguante tornai in valle, dopo una settimana di riposo a casa altra ricaduta, altro incubo, ricovero in cardiologia, una notte insonne seduto sul letto, l'unica posizione che mi consentisse di respirare discretamente, tra dolori lancinanti...il mattino seguente in terapia intensiva, tra pompette di morfina, l'unico palliativo efficace al dolore pazzesco che provavo, e ossigeno.......poi dieci giorni in reparto e la lenta ripresa, intervallata da improvvisi risvegli notturni con dolore che si estendeva a macchia d'olio sulla schiena, un pò di morfina o antidolorifici e tornavo a dormire...

Infine le dimissioni e la lunga convalescenza, durata quasi un anno, con antidolorifici, perchè ad ogni sforzo fisico "normale", accusavo dolori fortissimi allle braccia..i medici mi dissero che erano i nervi, che si erano troppo contratti per il dolore che avevo provato...

Adesso, a parte qualche acciacco cronico abbastanza normale in qualsiasi persona sto bene... e resto dell'opinione che non potrò mai provare un dolore più intenso di quello... quindi non mi spaventa più niente