Sì ma su questi 12 mln, metà sono under 12.
Di questi 6 mln di under 12, in ospedale ci potrebbe finire forse qualche unità/decina, non di più.
Rimangono gli altri 6 mln di no vax/no vaccinati : di questi 6 mln, togli 1 altro mln circa che l'ha già avuto (anche inconsapevolmente).
Rimane una platea di 5 mln di suscettibili, stando anche allo 0,1% di ricovero (dato sensato? alto? basso?) vorrebbe dire 5.000 ricoveri in 2 mesi, cioè 83 ricoveri al giorno..
Fosse anche il doppio, vorrebbe dire 166 ricoveri al giorno.
Mi sembrano numeri ampiamente sostenibili senza alcuna preoccupazione.
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.errore
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Per quanto riguarda il rapporto % tra positività/malattia severa però aspetterei ancora qualche settimana, per le ragioni che ho indicato prima è verosimile si abbassi nelle prossime settimane, anche se ovviamente crescerà il numero assoluto di persone ricoverate. Tra l'altro in UK delta sta circolando in popolazioni diverse (non immunizzati/parzialmente immunizzati/immunizzati) ed è probabile che se fossero estrapolabili le curve per ciascuna di queste popolazioni avremmo tassi di espansione (esponente della funzione, tempo di raddoppio, ecc.) diversi. A un certo punto, quando e se l'epidemia avrà raggiunto un'omogeneità nella distribuzione territoriale, mi attenderei una vistosa anomalia statistica con il picco dei morti che potrebbe succedere di poco quello dei ricoveri o perfino anticiparlo (dipenderebbe dal grado di protezione dei vaccini rispetto all'evento morte)...
Ultima modifica di galinsog@; 02/07/2021 alle 11:27
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Ultimo paziente guarito. L’ospedale e Covid free | G. di Vicenza
L’ospedale di Santorso è Covid free. Ieri l’ultimo paziente rimasto nell’unico reparto Covid ancora aperto è stato dimesso: in mattinata era risultato negativo agli esami. Libero dal virus, dunque, uno degli ospedali che più ha pagato dazio nel corso della pandemia, sia sul fronte di vittime e malati, che su quello dell’assistenza e dell’attività di medici e infermieri, un nosocomio indicato dalla Regione come “Covid hospital” per il Vicentino.«Al momento della chiusura del reparto, procederemo con la sanificazione - specifica la dottoressa Milvia Marchiori, direttore medico dell’ospedale Alto Vicentino -. Poi saranno accolti nel reparto i pazienti negativi. Per procedere in tal senso sarà considerata la situazione epidemiologica del territorio».Nel frattempo, il personale dell’area, che fa parte dell’equipe di medicina, è tornato alle proprie mansioni originarie.
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Io mi sento più a mio agio con un calcolo basato su % di ospedalizzazione dei nuovi casi, piuttosto che considerare le varie categorie di suscettibili e i loro tassi di ospedalizzazione. Poi a livello di carico ospedaliero puntuale cambia se tutti i suscettibili si infettano in uno, due e tre mesi.
E conta di più il numero di picco piuttosto che la durata (per quanto un altro periodo di stress sanitario prolungato sarebbe critico prima di tutto per il personale sanitario)
Quindi, prendendo i numeri UK, assumendo che alcuni fattori si compensino: 2% di ospedalizzazione
10000 nuovi positivi giornalieri -> 200 ospedalizzazioni
degenza media 8 giorni: 3200 ospedalizzazzioni
per confronto, picco della terza ondata poco sotto i 30000 ospedalizzati.
Quindi sarebbe poco più di 1/10 della terza ondata.
Gestibile considerando i numeri a livello nazionale. Possibili però criticità locali.
Già con un numero doppio, 20000 casi / 6400 ospedalizzati sarebbero probabili problemi in qualche regione più colpita.
Quindi, oltre ovviamente ad aumentare le vaccinazioni che possono far scendere la percentuale degli ospedalizzati sui casi, vanno tenuti sotto controllo il numero di casi. Numeri che esplodono a varie decine di migliaia causerebbero problemi.
Per tener sotto controllo i casi continuando la vita normale: tracciamento, quarantene, evitare assolutamente eventi di superdiffusione (vedi Inghliterra-Scozia), mascherine sempre al chiuso, mantenere un po' di attenzione e distanziamento, ecc.
Basterà? Possibile, altrimenti bisognerà introdurre delle restrizioni, probabilmente selettive (a livello locale e/o di singole attività e/o solo per i non vaccinati) per calmierare. Se il carico sanitario diventa critico, il danno è per tutti, vaccinati e non, e questo va evitato.
Mi aspetto invece un livello di decessi molto più basso rispetto alla ondate precedenti, come si vede in UK gli ospedalizzati sono prevamentemente "giovani" non vaccinati che escono dall'ospedale con le loro gambe. Anche in Portogallo pochissimi decessi.
concordo, l'effetto delle vaccinazioni si è già visto in marzo/aprile, con sì parecchi decessi ma con picchi non paragonabili alle altre due ondate. è bastata la copertura degli anziani più anziani (RSA in primis) per calmierare i decessi. Poi sicuramente i protocolli più rigidi hanno fatto sì che importanti focolai in RSA e simili ne nascessero pochi, anche in ospedale (complice anche la vaccinazione già ad un ottimo punto del personale sanitario).
lato decessi dunque dovremmo essere più coperti che mai, bisognerà vedere appunto al percentuale di ospedalizzazione. se arriviamo a fine agosto con campagna vaccinale quasi terminata e una buona adesione, potremmo comunque non dover ricorrere a restrizioni particolari ma appunto "buone norme" di distanziamento, DPI etc.
Si vis pacem, para bellum.
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