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com'era la storia che non era vero che al Nord e sulle zone alpine in particolare fosse un inverno eccezionalmente caldo e secco? @jack9 @Gian1969 @cut-off
Ecco, dati alla mano, situazione tragicomica:
https://www.meteosvizzera.admin.ch/h...e-e-secco.html
Dall’inizio delle misure nel 1864, sul versante sudalpino l’inverno meteorologico non è mai stato così mite e secco come quest’anno. In questo blog inquadriamo da un punto di vista climatologico questa stagione del tutto particolare.
Paesaggio senza neve visto dalla cima di Medeglia, 30 dicembre 2021. Foto: L. Nisi.
Le lunghe serie di misura di MeteoSvizzera permettono di analizzare l’andamento climatico di tutti gli inverni a partire dal 1864, anno di inizio delle misure sistematiche. Nonostante manchi ancora qualche giorno alla fine dell’inverno meteorologico, che comprende i mesi di dicembre, gennaio e febbraio, tenendo conto delle previsioni per i prossimi giorni possiamo già trarre le prime conclusioni sulla stagione che sta per concludersi e inquadrarla da un punto di vista climatologico.
A sud delle Alpi l’inverno 2021/22 terminerà con una temperatura media di 1.8 °C superiore alla norma 1991-2020, mentre il totale di precipitazione sarà inferiore a un quarto del valore normalmente atteso, più precisamente risulterà pari al 22 % di esso. In passato una stagione invernale mite e asciutta come quella che si sta per concludere non era mai stata registrata.
Il grafico sottostante mostra quanto accaduto in modo molto chiaro. Sull’asse x il totale di precipitazione invernale, sull’asse y la temperatura media stagionale. Entrambe le grandezze sono rappresentate come anomalia rispetto alla norma 1991-2020 e riferite al Sud delle Alpi. I vari punti mostrano ogni stagione invernale a partire dal 1864 ad oggi. I punti che si situano nella parte gialla in altro a destra del grafico denotano inverni in cui le precipitazioni sono state più abbondanti e la temperatura più mite della media 1991-2020; quelli nella parte in basso a destra blu scuro sono invece i punti relativi agli inverni più freddi e più ricchi di precipitazioni del normale. Gli inverni più freddi e più secchi della norma sono quelli rappresentati nella parte in basso a sinistra blu chiaro, mentre gli inverni più miti e secchi della norma 1991-2020 ricadono nella parte rossa in alto a sinistra. L’inverno 2021/22 è il punto cerchiato in rosso: a sud delle Alpi una combinazione di temperature così elevate e precipitazioni così scarse non si era mai verificata durante la stagione invernale.
Figura 1: anomalie di precipitazione e temperatura delle stagioni invernali dal 1864 ad oggi rispetto alla norma 1991-2020. Per ulteriori spiegazioni si rimanda al testo del blog. Fonte: MeteoSvizzera.
Con un’anomalia termica di oltre 2 °C rispetto alla norma 1991-2020, l’inverno più mite della serie storica è stato quello del 2006/07, in cui la precipitazione fu però un po’ più abbondante del normale. Al contrario, l’inverno più freddo risale al 1894/95, con un’anomalia di oltre 4 °C rispetto alla norma e precipitazioni di poco inferiori alla media. L’inverno 2013/14 è stato in assoluto il più ricco di precipitazioni e ha fatto registrare una temperatura media stagionale di circa 1 °C superiore alla norma. Il meno piovoso è stato invece l’inverno 1980/81, che ha fatto registrare solo il 3 % della precipitazione normale.
Come appare chiaramente dal grafico, in passato non si era mai verificato un inverno con una temperatura media superiore alla norma di 1 °C e precipitazioni inferiori alla metà di quelle attese. Questo si è tuttavia verificato durante la stagione invernale che volge al termine, a causa principalmente di due fattori: condizioni anticicloniche persistenti caratterizzate da aria molto mite in quota, che ha contribuito a far registrare temperature miti soprattutto in montagna, e frequenti giornate con favonio, che hanno innalzato le temperature anche alle basse quote.
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