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  1. #11
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    Predefinito Re: Ancora NAO- il prossimo inverno?

    Up!!!

    Buongiorno. Stanno vieppù emergendo le potenzialità per una svolta nella configurazione dominante da NAO+ che ci sta accompagnando oramai dallo scorso inizio autunno, più o meno in linea con quanto decritto nel nostro outlook invernale.

    Come scrivevo nel post #13 in questo TD dedicato alla NAO, per la fine autunno e la prima parte dell'inverno (NDJ) alcuni importanti predittori lasciavano supporre una tendenza generale improntata a NAO+. E la cosa, in effetti, si è puntualmente verificata, quest'anno quindi viene confermata l'ottima skill di questi predittori prevalentemente oceanici. È anche vero che soppesare i diversi predittori è tutt'altro che semplice perché alcune condizioni al contorno possono amplificare o favorire l'efficacia forzante di alcuni rispetto ad altri. Potremmo considerare i vari predittori come delle variabili e particolari condizioni al contorno come delle costanti che agiscono su scala inter-stagionale.

    Fatta questa premessa, vediamo cosa possiamo inferire sul prosieguo stagionale.

    La proiezione della NAO può essere fatta a partire da una dozzina di predittori suddivisi in 4 ambiti principali:
    1) atmosfera (circolazione generale, VP, anomalie termiche e bariche,...),
    2) idrosfera (SSTA, ENSO, cicli oceanici,...),
    3) criosfera (snowcover e estensione/concentrazione di ghiacci artici),
    4) ciclo solare (solar flux, attività geomagnetica).

    Ebbene: mentre i primi, in generale, non permettono una vera a propria proiezione intra-stagionale (a parte quella dell'AO, "sorella maggiore" della NAO e direttamente associabile alla forza del VP e a tutte le implicazioni predittive in gioco, vedi ad es. il lungo TD sulla stratosfera) e già dalla scorsa estate e dall'autunno lasciavano intravvedere una stagione connotata in generale da NAO+ (peso: circa 55% ma per il 40% dipendente unicamente dall'AO), gli altri 3 permettono invece di fare qualche ulteriore considerazione con focus maggiormente intra-stagionale e in particolare con target sulla seconda metà dell'inverno/inizio primavera (JFM).
    I predittori oceanici fanno capo sopratutto sulla situazione ENSO (in associazione a quella della regione IPWP) e su quella del NATL. In generale, ricorderei anche il fatto che, sul NPAC, siamo in regime di PDO- e questo significa che, su scala temporale pluriennale (bassa frequenza) la modulazione del getto fra NPAC e NATL tende a favorire maggiormente situazioni bloccanti da NAO-, tuttavia su scala temporale annua (alta frequenza, lagtimes mensili) una situazione del NPAC in stato PDO- like tende invece a favorire zonalità e NAO+ (tipico esempio di relazione non lineare). Segnale di difficile interpretazione quest'anno, quindi. A differenza, invece e per es., della stagione 2009/10 perché se lo stato generale e pluriennale del NPAC è in situazione di PDO- da poco più di un decennio, quell'inverno si presentava invece con una transitoria e importante risalita dell'indice oceanico. E infatti corroborò la situazione di NAO- che caratterizzò quell'inverno.
    Per quel che riguarda l'AMO, la correlazione cross mostra come questa sia più soggetta ad influenza da parte dell'atmosfera che non il contrario ad alta frequenza annua, invece su scala pluriennale (bassa frequenza) la NAO sembra essere anticorrelata all'AMO.

    Schermata 2012-01-08 a 14.58.57.png

    The record-breaking cold temperatures during the winter of 2009/2010 in the Northern Hemisphere - Wang - 2010 - Atmospheric Science Letters - Wiley Online Library

    Pure le SSTA attuali sul NATL non permettono di definire un preciso pattern, attualmente però (in condizioni di pieno inverno e di VP ancora bello forte, perlomeno finora) siamo in una situazione in cui è più l'atmosfera a condizionare le SSTA che non il contrario, pur essendoci più o meno sempre una situazione di reciprocità fra le due componenti del sistema e senza dimenticare l'inerzia termica oceanica. La Nina attuale (core sul centropacifico), in associazione alle SSTA+ in area indo-pacifica fra l'Indiano e il Pacifico occidentale, deporrebbe a favore di una prosecuzione del regime di NAO+, tuttavia è da notare come a) la Nina sia abbastanza debole e 2) ultimamente l'atmosfera sembrerebbe "preferire" il mode Nino-like (GWO negli stages 2-3, MJO in fase 6, SOI in ribasso, conseguente riduzione dei torques frizionali,...). Un disaccoppiamento fra gli stati EN e SO dell'ENSO può anche essere foriero di importanti mutamenti del pattern generale (e perlomeno potrebbe anche inibire la tipica influenza da NAO+ che la Nina con condizioni di SSTA+ in zona indo-pacifica eserciterebbe sulla seconda parte degli inverni euro-atlantici), soprattutto quando anche altri predittori remano in questa direzione.

    Infatti, imho, è proprio nelle altre due categorie di predittori che si celano le potenzialità per un reversal pattern dell'oscillazione nordatlantica.
    Se il ciclo solare è oramai ai massimi, la sua perdurante fiacchezza unita allo stato attuale della risalita fanno sì che l'indice Ap sia sempre piuttosto basso. Attività geomagnetica bassa, in associazione a QBO-, danno maggiori possibilità, in inverno, di avere riduzione della NAO e sono spesso forieri di blocchi nordatlantici soprattutto nella seconda metà della stagione.
    Quest'anno, però, a causa della stratosfera molto fredda e della forza del VPS (ora però assai ridimensionata: e occhio che l'ozono, in previsione, sta aumentando in tutto il settore polare, pur essendo ancora sottomedia), la possibilità di avere una potente wave 2 foriera di blocchi e NAO- è meno alta.

    Schermata 2012-01-08 a 15.33.42.png

    Una delle caratteristiche di questa stagione, comunque (oltre a quanto detto sopra), è la forte anomalia sei ghiacci artici nel settore fra i mari di Groenlandia, di Barents e di Kara, come già segnalato qui da Remigio Zago. Mentre in zona Baffin/baia di Newfoundland - a differenza dello scorso inverno molto deficitario - oggi l'area coperta da seaice è decisamente in media, dall'altra parte del bacino atlantico polare siano in forte deficit, soprattutto - e di nuovo specularmente all'anno scorso, ma allora venivamo da un autunno e un inizio inverno connotati da AO/NAO-, a differenza della stagione corrente - sui mari di Barents e Kara. Aree libere da ghiaccio in inverno significa aumento del flusso di calore sensibile (accumulato in estate) che l'oceano cede all'atmosfera sovrastante. Anche questa relazione non è lineare, ma in generale è dimostrato che simili anomalie possono favorire, nel corso della stagione invernale, pattern maggiormente bloccanti e NAO-.
    Qui i due studi dai quali ho tratto questa associazione, qui la mappa che mostra il "forcing" che il pattern di anomalie nell'estensione dei ghiacci marini (prima immagine sotto, nella seconda è quella di dx con la sigla ICE2) eserciterebbe sulla circolazione atmosferica. In grigio anomalia + dei ghiacci, in nero anomalia -. A seguire la risposta media nel gph a 500 hPa sia nel caso ICE2 sia nel caso (come quest'anno) nel quale la vera e propria anomalia è quella negativa in zona mare di Groenlandia-Barents-Kara (area nera nelle prime carte, sigla ICEGRN nell'ultima).

    Schermata 2012-01-05 a 22.05.53.pngSchermata 2012-01-05 a 23.12.48.pngSchermata 2012-01-05 a 22.05.33.pngSchermata 2012-01-05 a 23.15.56.png

    AMS Journals Online - The Effects of North Atlantic SST and Sea Ice Anomalies on the Winter Circulation in CCM3. Part I: Main Features and Storm Track Characteristics of the Response


    Insomma: spunti interessanti per un possibile reversal pattern. Ma occhio comunque alle possibili persistenze. Ci si ri-aggiorna più avanti.
    Ultima modifica di steph; 08/01/2012 alle 16:09
    ~~~ Always looking at the sky~~~








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