Ma che in una grande azienda ci sia una fisiologica quota di incapaci è inevitabile. Ma essendo sicuramente minoritaria (altrimenti la grande azienda sarebbe diventata prima media, poi piccola, poi avrebbe chiuso...) dubito che qualcuno li segua col forcone. Figurarsi l'idea di impelagarsi in cause legali (a meno che non ci siano motivi gravi, ma a quel punto la "causa" diventa "giusta").
La possibilità di licenziare per motivi economici invece imho ha senso perchè in fondo è meglio licenziarne 1 (o 2) che non far rischiare l'azienda intera.
Certo. Richiede il presupposto dell'onestà e della serietà il che lo rende sicuramente adatto alla Germania, mentre da noi...
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Sestriere 8/12/14
Fede http://webgis.arpa.piemonte.it/webme...DTOT=001191902
Eh, magari fosse così facile...
Il mondo lavorativo (non solo italiano) è pieno di gente che ha perso la motivazione per strada (e, personalmente, non ritengo che il contratto a tempo indeterminato abbia a che vedere con questo) e di rapporti che si sono deteriorati nel corso degli anni, non necessariamente per colpa del dipendente o del suo manager. In questi casi l'azienda allo stato attuale non ha sostanzialmente modo di lasciare a casa il dipendente non gradito e questo è nocivo; occhio che sto parlando di rapporti personali deteriorati o di resa insoddisfacente, non del lasciare a casa un dipendente perchè, ad esempio, è delegato sindacale - quella è discriminazione ed è cosa ben diversa.
Altro caso comune è un'azienda che cambi il suo core business in corso d'opera e quindi abbia bisogno di assumere in campi nuovi e licenziare in campi vecchi: oggi è un casino totale, ed è un altro buon esempio di un caso in cui l'indennizzo sarebbe cosa giusta. Non si parla di ragioni economiche (magari l'azienda va benissimo) e quindi le nuove regole non si applicano, ma come si lascia a casa un dipendente non più utile (perchè l'azienda non fa più quello per cui tale dipendente era stato assunto) se questo non accetta un compromesso privato?
In buona parte vero, ancora oggi, ma trattasi di problema diverso !
Non e' che, x poter sottoscrivere un mutuo, allora NON si debba riformare (ipotesi) la legge sul lavoro !
Cioe', eventualmente riformiamo le regole che permettano alle banche di assumersi i rischi di concedere mutui anche a chi non ha un lavoro a tempo indeterminato, e non viceversa !![]()
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Lol!![]()
Magari facesse solo ridere...
Comunque la chiusura di ramo d'azienda è un'operazione lecita. E se è motivata nessuno si può oppore. E soprattutto non c'è l'obbligo del reintegro.
Certo ci son di mezzo le trattative e vuoi proprio che gli unici che abbiano i titoli per essere reintegrati sian solo i pirla?
Se poi la definizione delle competenze è fatta in modo furbo, ovvero in modo che quelle dei pirla siano causalmente quelle di cui non hai più bisogno...![]()
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Eh ho capito, ma che razza di giro e di perdita di tempo è? Meglio darli come indennizzo ai lavoratori non più utili quei soldi, anzichè a notai, avvocati e stato.
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