Beh una distinzione tra il lavoratore dipendente e commerciante va però fatta.
A me gli studi di settore non piacciono soprattutto perchè rappresentano il limite "di pudore" oltre il quale non si può evadere, per il resto trovo più applicabile il fare valutazioni statistiche ad attività commerciali che a privati
Può anche essere...
Personalmente credo che la globalizzazione sia da accettare come un dato di fatto,senza illudersi di poterla archiviare come una parentesi.Nel caso dell'Italia,diffiderei di tutte le tendenze auto-assolutorie e nostalgiche,del tipo:"Siamo un grande Paese"e sono gli altri che ci odiano.Che ci amino o ci odino,vediamo di saperci stare nel mondo globalizzato e giacchè ciò implica di cambiare tante nostre mentalità con risvolti rilevanti per la politica economica-quel che è l'oggetto di questo topic-vediamo di modificarle.Tanto il 1971 o il 1981 o il 1992(quest'ultimo,grazie a Dio)non torneranno mica.
Anche perchè, un tempo andava bene poichè nel mondo consumavano in pochi, oggi molte nazioni hanno progredito, inutile illudersi che l'Italia resti tra i principali paesi industrializzati con 60 milioni di abitanti appena (Cina 1,4 miliardi, India 1,2 circa, Brasile 175 milioni).
Se si vuole rimanere a galla, serve una visione a scala europea
Alcune considerazioni di giornali"crucchi"sulla Grecia:
"Un residente in Germania spiega quello che i media (non scandalistici) dicono ai tedeschi sull'economia greca.
Il pil greco è di 304 miliardi . Il 40% di questo PIL viene dal settore pubblico, ovvero ha un PIL legato a quanto produce di circa 180 miliardi di euro. Le prime 10 aziende del paese sono:
National Bank of Greece 12.42
Eurobank EFG 11.97 0.86
Coca Cola Hellenic 9.37
Hellenic Telecom 8.34
Public Power Corporation 8.11
OPAP 7.69
Alpha Bank 6.94
Piraeus Bank 6.21
Bank of Greece 2.66
Si tratta di un'economia statale e finanziaria, a sua volta basata sulla spesa pubblica. Se la Grecia vivesse del proprio PIL con un pareggio di bilancio, il reddito procapite sarebbe 16.000 euro: eppure nel 2008 si era arrivati a un reddito procapite di 29.000: la differenza viene da un aumento insostenibile di stipendi e pensioni a debito, che hanno alzato il reddito di un paese balcanico ai livelli di uno dei piu ricchi paese dell'ovest. Il debito non è aumentato per investimenti in infrastrutture e modernizzazione, ma per gonfiare il reddito.
Pertanto anche se si salvasse la Grecia pagando tutto il suo debito, non potendo più contare su un aumento di questo si avrebbe un calo medio delle retribuzioni del 40%, ma più realisticamente del 50% a causa di costi fissi incomprimilbili dello stato. Questa è l'economia reale della Grecia senza la droga del debito, dracma o euro che sia. In altre parole che l'UE salvi la Grecia dal default o meno, il reddito procapite greco dovrà in ogni caso diminuire significativamente x adeguarsi alle possibilità dell'economia greca. Default o salvataggio, questo è un dato di fatto che non cambia.
Ne deriva il fatto che è impossibile convincere il tedesco che la germania sta chiedendo sacrifici alla Grecia".
Ecco invece un confronto macro-economico tra sud Italia e Grecia:
http://denaro.it/blog/2012/02/14/pil...orno-non-ride/
A mio avviso,la sola differenza fra le due economie(Italia dal Molise in giù e Grecia)è che quella italo-meridionale dalla fine agli anni 90' non ha subito alcun effetto di enfatizzazione del reddito pro-capite,legato a fattori contingenti,quali le Olimpiadi di Atene per i greci.Noi abbiamo arrancato da soli,fino a fermarci del tutto e a tornare indietro,con indicatori economici e di benessere da Paese balcanico.
Ultima modifica di Josh; 06/01/2013 alle 16:23
Esatto; i greci devono semplicemente rassegnarsi e realizzare che confinano con l'Albania e la Bulgaria, non con la Svizzera. Certo la UE ha delle grandissime colpe in questo.
Il Sud Italia invece avrà un'economia sì disastrata e statalista, con una forte dipendenza dai trasferimenti statali, ma non ha gli stipendi dell'Austria a debito.
La situazione greca per anni è stata folle: a lungo in pratica il greco medio ha preso a prestito 1000€ al mese dalle banche senza quasi accorgersene.
Ciao Giorgio, Grande Astigiano.
...più vai in alto, più il vento tira...(G. Trapattoni)
D'accordo in parte. Nel senso che a me piace un approccio del tipo: adesso siamo nella globalizzazione e dobbiamo adattarci come sistema paese a starci bene salvando redditi e welfare della popolazione. E si doveva già fare l'indomani della caduta del muro di berlino.
Detto questo, in ogni caso tutta la società civile mondiale dovrebbe rendersi conto che la globalizzazione non porta benefici a nessuno.
In est europa, hanno sì conquistato la libertà, ma i salari sono bassi...e le norme sul diritto del lavoro tutelano molto meno il lavoratore...quindi è la patria degli imprenditori nostrani che delocalizzando in queste zone trovano bassi salari, lavoratori poco sindacalizzati e libertà di licenziare e assumere a loro piacimento...(dato che sei campano per rendere meglio l'idea: in stile Rosalia Porcaro quando interpreta l'operaia della fabbrica di borse...)
Quindi, magari da loro si trova più facilmente lavoro che da noi...ma poi vedi e vedi è più malpagato del nostro...e le condizioni di lavoro sono ben peggiori. E quindi alla fine la gente normale da quelle parti, non naviga di certo nell'oro.
E comunque, anche negli anni a venire, ci sarà sempre una nazione in cui il costo del lavoro sarà basso e dove il diritto del lavoro è una chimera...quindi di questo passo...si delocalizzerà in africa nei decenni a venire....insomma un circolo senza fine.
Cioè, personalmente, per come è fatta l'Italia...secondo me ci abbiamo rimesso parecchio con sta storia della globalizzazione. E quando dico per come è fatta, intendo con tutti i suoi pregi e difetti(elevata evasione fiscale, dimensione ridotta delle imprese,ecc.ecc.) che purtroppo affondano la loro genesi nell'ambiente socio-culturale in cui la popolazione è vissuta per anni. Quindi già l'adattamento consta di cambiamenti di grossa portata, che richiedono anni e anni e non qualche anno.
Quindi in conclusione: adesso abbiamo la globalizzazione e ci adattiamo, ma nel frattempo tutti insieme...dobbiamo cercare o di farla cessare o di renderla "più umana" magari mettendo delle regole mondiali condivise altrimenti...secondo me non se ne esce.![]()
Ultima modifica di iltempoamartina; 06/01/2013 alle 22:00
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