
Originariamente Scritto da
snowaholic
Il 20% non è affatto poco, ma rimane comunque l'altro 80% prima di arrivare a zero, in tutta questa discussione ho sempre detto che la rilevanza del trasporto è quella di essere il secondo settore della lista e quello su cui il progresso è stato finora più lento.
La situazione nel nucleare al momento del referendum non è propriamente rosea come quella che descrivi, avevamo 3 centrali molto piccole e vecchiotte, solo Caorso era più moderna ed è un peccato che abbia chiuso così presto ma anche quella aveva meno di 1
GW di potenza. In costruzione c'era quella di Montalto di Castro, che avrebbe avuto un impatto maggiore, ma non c'è mai stata l'intenzione di farlo diventare una fonte quantitativamente importante. Per intenderci, al momento del nostro referendum in Francia producevano già ben oltre 200 TWh all'anno con il nucleare, noi non siamo mai arrivati a 10. Non è stato il referendum a tagliarci le gambe, l'Italia nel nucleare non ci ha mai creduto e affinché facesse la differenza non bastava evitare il referendum, dovevi aumentare drasticamente gli investimenti in un momento in cui non lo faceva nessuno e finanziare progetti colossali di quel tipo era difficile (ma anche ora lo sarebbe e gli importi in gioco non sarebbero inferiori a quelli necessari per le rinnovabili).
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Poi che in Italia non si stia facendo abbastanza sulla produzione di energia (come in molti altri ambiti) non c'è dubbio, anche lì probabilmente ci daremo una mossa solo sulla spinta delle direttive europee e del progressivo aumento della tassazione delle emissioni.
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