Citazione Originariamente Scritto da Lou_Vall Visualizza Messaggio
Tutto vero, MA, c'è un ma...

Se parliamo di attività di ristorazione e/o stagionali potrebbe non essere solo un problema di stipendio
Porto l'esempio di un'attività di ricezione qui nella mia zona. Il lavoro è da maggio a settembre in una borgata, attività: fare colazioni/apparecchiare/riassettare, insomma, tutte le attività classiche di rifugio/alberghetto. Ore giornaliere difficili da calcolare, visto che dipende molto dall'afflusso di gente: è possibile avere 3-4 ore in cui non si ha nemmeno il tempo di andare in bagno seguite da 2-3 ore di nulla in cui puoi tranquillamente farti un riposino o fare ciò che preferisci. Un giorno libero la settimana (variabile), e stipendio 1.000-1.200 euro al mese, naturalmente con vitto e alloggio.
Terribile? Non direi, a maggior ragione visto che conosco personalmente chi ci ha lavorato.
Qual'è il problema? Che di ragazzi italiani... beh, praticamente nessuno. I lavoratori erano quasi tutti ragazzi africani, che avevano davvero bisogno di lavorare per mandare i soldi alla famiglia.
Perchè i ragazzi italiani no (o comunque pochissimi e giovanissimi)?
Non è un problema di stipendio, è un problema di "sacrificio", se vogliamo. L'aperitivo del sabato sera e il weekend libero sono visti quasi sempre come irrinunciabili. Non è un problema di soldi, è un problema di scale di priorità. Moltissimi giovani pongono come conditio sine qua non il tempo libero. Giusto? Sbagliato? Boh, non lo so, il punto è che il benessere è talmente diffuso che fa sì che molti giovani possono tranquillamente non lavorare e rimanere mantenuti dalle famiglie senza problemi. Non c'è la necessità del "lavoro a tutti i costi" (i miei nonni - ma penso anche i vostri - hanno iniziato a lavorare a 12-14 anni e a 16-18 sono letteralmente stati sbattuti fuori casa perchè i genitori non potevano più mantenerli, letteralmente non c'era da mangiare a sufficienza, ergo dovevano mantenersi per forza da soli).
Detto questo io ritengo aberrante che nella ristorazione vengano offerti lavori a 300-600 euro al mese 12h + weekend (perchè sì, ci sono molti imprenditori che lo fanno davvero), ma mi sento abbastanza sicuro che, anche con stipendi più alti (1.200/1.400) non è che si trovino molte più persone disposte a lavorare nel settore. Ho visto alcuni servizi di ristoratori che arrivavano ad offrire anche 1.500 euro (io che sono 6 anni che lavoro nel settore dell'industria alimentare ne guadagno 1.400), ma, nonostante tutto, hanno enorme difficoltà a reperire personale.
Non si può generalizzare in "giovani che non vogliono lavorare" o "imprenditori che vogliono sfruttare", semmai c'è un livello di benessere così alto che fa sì che molti lavori che impiegano il weekend non vengono scelti.
A me non tornano molte cose
Faccio un esempio che conosco sugli infermieri perchè l'ho fatto:
l'infermiere è un po' il cameriere degli ospedali.Le situazioni sono eterogenee da reparto a reparto e da ospedale ad ospedale ma non c'è bisogno dell'emergenza covid per andare nel pallone.10 anni fa al s.orsola vedevo camere con uomini e donne la cui privacy era garantita da un separè (e ripeto al s.orsola di bologna non al di venere di bari), doppi turni dalle 6,30 alle 8 di sera, personale sanitario minacciato e a volte malmenato (mio fratello ci ha fatto la tesi in medicina sulle violenze subite dal personale sanitario). Ambiente fatto di dolore e lacrime dei pazienti e la materializzazione della definizione di pulp della parodia di mai dire gol.Però al concorso per entrare a fare il corso c'erano migliaia di persone per poche centinaia di posti, a volte solo decine.Ai concorsi pubblici ci sono ugualmente migliaia e migliaia di candidati e pochi posti.E parliamo di giovani.
Ma non è che il problema della ristorazione in Italia è che:

1) è sovradimensionata

2) Dal motivo numero 1 deriva quest'altra considerazione: il lavoro domandato così massicciamente dai ristoratori è incompatibile con quella che dovrebbe essere la formazione di un paese avanzato ergo:se non ho bisogno di soldi per quale misterioso motivo dovrei mettermi a fare il cameriere se non ho fatto l'alberghiero e ho altri interessi. E quindi grazie al piffero che trovano più facilmente persone che fanno parte di un ambiente economico meno avanzato del nostro.

3) pensare che gli studenti universitari si debbano mettere a fare i camerieri nel fine settimana è la sconfitta del sistema; perchè se la facoltà è seria sabato e domenica devono essere usati per rimettersi al passo con le lezioni seguite e le attività pratiche debbono essere usate per fare ciò che concerne il percorso di studi.Uno che studia chimica non può perdere tempo a fare il cameriere. Questo vuol dire anche che il sistema del fuori corso è totalmente sbagliato e ha favorito le suddette perdite di tempo. Altrove se vai fuori corso un anno ti cancellano tutto e devi ricominciare da capo. Non mi invento niente.