Citazione Originariamente Scritto da MarcoSarto Visualizza Messaggio
Però l’alternativa ai parchi eolici offshore ora come ora è bruciare carbone o gas, con tutte le conseguenze che ne derivano, sia per le emissioni di CO2 sia per la salute delle persone.
Hai ragione a volere una centrale nucleare vicino a casa, dato che a parità di energia prodotta il consumo di suolo è nettamente minore rispetto a qualsiasi altra fonte energetica. Il problema è che, anche qualora si decidesse in Italia di avviare un programma nucleare (e sarà fondamentale per il 2050), avremmo i primi reattori funzionanti tra una quindicina di anni. Reattori che comunque a seconda del piano scelto soddisferebbero il 20-30-40-50% (?) del fabbisogno energetico italiano. Il resto deve in ogni caso essere coperto dalle rinnovabili, che quindi dovranno avere un importante sviluppo, e la loro localizzazione dovrà massimizzarne l’efficienza.
Il parco offshore sarebbe attivo dal 2030, data indicativa visto che come spesso accade è probabile lo sarà tra ulteriori 5 anni. Quindi alla fine la tempistica potrebbe non essere così dissimile. Certo, questo posto che fin da domani si avviassero progetti di reattori in Italia, scenario impossibile.

Non sono contrario all’offshore a priori, ovviamente, ma deve essere preso in considerazione l’impatto paesaggistico. Non si vuole ridurre l’altezza delle pale eoliche perché renderebbero meno; non le si vuole allontanare dalla costa di una ventina di km perché non si sfrutterebbero le brezze e i costi aumenterebbero; non si vuole ridurre le dimensioni del parco (in estensione) perché si produrrebbe meno energia, ecc…questo più che un dialogo è un ricatto, compiuto in alcune zone perché le migliori per il vento senza prendere in considerazione le istanze della popolazione locale. Sai il massimo che si è ottenuto finora quale è stato? Spostare da 8 a 12 km dalla costa il progetto del parco offshore.

Per me si chiude qui comunque, nel senso che non è giusto monopolizzi il thread con un problema locale. Non trovo però nemmeno corretto ridurre il problema dell’impatto paesaggistico a nulla di importante solo perché non ha nessun rendiconto in termini utilitaristici e perché influenza l’aspetto meramente “psicologico” di un osservatore.