Ipotesi affascinante, quella dell'influenza dei raggi cosmici galattici (GCR) sulla produzione di nuvole basse (LC) via influenza sulla concentrazione di nuclei di condensazione (CCN). Ma ancora molto molto lungi dall'essere verificata, troppe incongruenze, aspettiamo l'esperimento del CERN (con la consapevolezza che cmq non scioglierà tutti i dubbi). Se questa ipotesi entrasse oggi, come forzante, nel prossimo rapporto dell'IPCC, avrebbe una LOSU very very low (abbondamente al di sotto del ruolo degli aerosol, per dire....).

E cmq se ne è già parlato recentemente:

Infatti, non funziona la relazione, perché troppo debole: i cambiamenti dei CCN indotti dalla variabilità dei GCR associati ai cicli solari sono di 2 ordini di grandezza troppo piccoli per poter render conto dell’andamento osservato nella proprietà delle LC (Pierce e Adams 2009).


In our simulations, changes in CCN from changes in cosmic rays during a solar cycle are two orders of magnitude too small to account for the observed changes in cloud properties; consequently, we conclude that the hypothesized effect is too small to play a significant role in current climate change.
Questo forse è uno dei fattori che possono spiegare gli apparenti paradossi (rispetto alla teoria svensmarkiana): il fatto che, su scala breve, i GCR non si correlano molto di più alle LC rispetto ad es. alle nuvole medio-alte e che la variazione dei GCR sembra piuttosto essere preceduta da quella delle LC e non – come logico attendersi – il contrario(Sloan e Wolfendale 2008). Oppure il fatto che da circa 30 anni la relazione fra attività solare e T sembra divergere…(che ci sia qualcos’altro dietro, oltre alla teoria dei GCR??)
http://forum.meteonetwork.it/2485461-post636.html

Altri spunti da qui:
http://www.climalteranti.it/?p=144
http://antonellopasini.nova100.ilsole 24ore.com/2009/05/un-clima-figlio-delle-stelle.html
http://forum.meteonetwork.it/2512357-post112.html